Generalmente, quando una società distribuisce un dividendo, il prezzo delle sue azioni tende a scendere dell'importo del dividendo stesso.
La stagione dei dividendi è partita con le cedole del 24 aprile scorso maturate da Banca Mediolanum, Banco Bpm, Unicredit, Cnh Industrial, Ferrari, Prysmian e Stellantis. A queste società se ne aggiungeranno delle altre quotate sui diversi indici di Piazza Affari che è la borsa più generosa d’Europa: le quotate sul listino principale staccheranno cedole per 30 miliardi: +11,3% sul 2022.
La stagione si concluderà a luglio con le cedole di Enel e Pirelli.
Ecco quanto maturato:
- Stellantis ha distribuito un dividendo 2023 pari a 1,34 euro per azione per un importo complessivo di 4,2 miliardi di euro. Sulla base dei prezzi del 21 aprile il rendimento è stato pari all’8,51%, il più alto di tutto il Ftse Mib.
- Banca Mediolanum ha garantito un rendimento complessivo (calcolato sempre sul prezzo del 21 aprile) del 5,86% su una cedola di 50 centesimi suddivisa in due tranche. Il 24 aprile è stato il momento del saldo: agli azionisti sono giunti 0,26 centesimi per azione per uno yield superiore al 3%.
- Banco Bpm ha garantito una cedola di 0,23 euro per azione. L’importo corrisposto è pari a un rendimento del 5,5%.
- Unicredit ha avuto con un dividend Yield pari al 5,1% e un dividendo per azione pari a 0,9872 euro per azione.
- Cnh Industrial ha garantito agli azionisti un dividendo annuale di 0,36 euro per azione ordinaria con un rendimento del 2,74%.
- Prysmian ha staccato una cedola pari a 0,6 euro per azione, con un rendimento dello 1,58%;
- Ferrari ha staccato una cedola di 1,81 euro per azione con un dividend yield dello 0,72%.
Le azioni sono titoli rappresentativi del capitale di un’impresa. La loro remunerazione, detta dividendo, rappresenta una frazione dell’utile che l’azienda ha prodotto nel corso dell’anno. La quotazione azionaria, risente di ogni variazione del valore del capitale dell’azione, che incorpora sia il valore capitale del titolo, sia l’ipotetico pezzo di dividendo maturato.
Il giorno dello stacco del dividendo la quotazione delle azioni scende generando una diminuzione di valore pari al valore del dividendo percepito.
Ma come hanno reagito i suddetti titoli nelle cinque sedute (intera settimana) dallo stacco del dividendo maturato giorno 24 aprile scorso?
È stato assorbito l'effetto dividendo?
Stellantis:
Ha incrementato il prezzo determinato dallo stacco cedolare. I due punti di rimbalzo ottenuti il 24 aprile sono stati annullati dal ribasso del 25 aprile.
Il prezzo in settimana era sceso sotto il livello di 14,700 euro ad azione e venerdì nell'ultima seduta ha chiuso in risalita ad euro 15,00.
Banca Mediolanum: Non è riuscito a mantenere il prezzo determinato dallo stacco cedolare scendendo sotto l'area 8,20 euro.
Banco BPM:
Non ha mantenuto il prezzo determinato dallo stacco cedolare, scendendo dalla zona 4,050 a quella 3,60.
Unicredit:
Non è riuscito a mantenere il prezzo determinato dallo stacco cedolare scendendo sotto l'area 18,00 euro.
Cnh Industrial:
È riuscito sostanzialmente a mantenere il prezzo determinato dallo stacco cedolare risalendo in vicino l'area 12,800 euro.
Prysmian:
È riuscito tutto sommato a mantenere il prezzo determinato dallo stacco cedolare risalendo a 37,00 euro circa ad azione.
Ferrari:
È riuscita ad avere un buon rimbalzo, sfiorando quasi 255 euro ad azione il 24 aprile e mantenendo un ottimo 253 euro il 25 aprile. Conclude la settimana a quota 252,00. Il prezzo dopo lo stacco era sceso a 251,00 euro.
Complessivamente i titoli che hanno maturato dividendi hanno risentito quindi del fisiologico calo dello stacco al quale si è associato il calo generale dell'indice del FTse Mib che tra lunedì e martedì è passato da 27.500 punti a quota 27.077.
La domanda da porsi, a questo punto è: conviene investire sul breve termine in funzione del maturando dividendo?
Se si considera non solo il deprezzamento momentaneo (e forse anche duraturo dei titoli che staccano cedole apprezzabili) ma anche la notevole tassazione del 26%, non compensabile con lo zainetto fiscale dell'investitore, la risposta è negativa.
Preferibile, dunque, investire in funzione del dividendo solo in un ottica di investing, sul lungo periodo.
Massimiliano Calveri
Trader/investor Indipendente
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