Italia e Brexit, due matasse aggrovigliate

Michela Mercante Michela Mercante - 26/10/2018 13:05

Carlo Alberto De Casa, capo analista Activtrades: “Draghi non può fare la colomba”. Intanto a Wall Street si intravedono scricchiolii. E l’oro ne approfitta

 

Come valuti quanto detto dal governatore della Bce nella giornata di ieri?

In particolare sul “caso Italia”?

La questione Italia ha senz’altro monopolizzato l’intervento di Mario Draghi, soprattutto nella parte conclusiva, relativa alle domande specifiche sulla questione. Il Governatore si è sempre mosso da colomba in questi anni, ora si trova nella difficile posizione di dover porre dei paletti e ha specificato che la BCE non può finanziare il deficit fiscale dei paesi UE. Lo scenario resta quindi molto complesso. Non sa caso il nostro FTSE Mib rimane sempre sotto pressione. Non penso che si vada incontro a soluzioni rapide o facili. Il caso Italia e la Brexit sono due matasse aggrovigliate.
 

L’inesorabile discesa del FTSE Mib nell’ultimo mese, dalla presentazione del DEF sulla manovra in poi in un grafico da piattaforma ActivTrader

 

 

 

Draghi ha anche sottolineato i forti rischi di una Hard Brexit. Quali le ultime novità su questo fronte?

Direi che si naviga ancora a vista, con numerosi dettagli che stanno fermando il “grande deal”, con ovvie ripercussioni sulla sterlina, che negli ultimi giorni è tornata sotto pressione. In particolare il cambio sterlina/dollaro ha perso 2 punti percentuali in una sola ottava, confermando la scarsa appetibilità del pound in questo scenario di incertezza e risk off.

Mercati azionari sulle montagne russe, a partire da Wall Street. Cosa sta succedendo?

Ci sono una serie di concause che si stanno accavallando in contemporanea sui mercati, aleggiando come una spada di Damocle. Sul fronte americano le borse stanno tirando il freno, mostrando i primi segnali di scricchiolio. In Europa la questione Italia resta scottante, la Brexit una matassa tuttora irrisolta, mentre le tensioni con l’Arabia potrebbero riprendere presto.

Infine l’oro, secondo alcune banche d’affari lo vedremo a 1400 dollari l’oncia nel corso dei prossimi mesi. È credibile?

Andiamo con ordine. Il metallo giallo ha recuperato l’importante soglia dei 1.200$, per poi salire oltre i 1.210 e proseguire il rally verso i 1.230/1.240$. Al momento stiamo assistendo ad un cambiamento di sentiment da parte degli operatori, con il gold che si sta muovendo al rialzo in modo consistente. Di fatto quello che era un rimbalzo potrebbe ora diventare una vera e propria inversione. Se le borse americane dovessero proseguire nella loro correzione penso che l’oro potrebbe risalire verso i 1.265$ l’oncia prima e successivamente verso i 1.300$.

La ripresa dell’oro in un grafico da piattaforma ActivTrader

 

Carlo alberto de casa

Capo analista ActivTrades 


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