Un esempio di certificato di investimento a capitale protetto che va in questa direzione è lo “Standard long digital” con codice isin XS2638996012, costruito da Intesa Sanpaolo sul tasso di interesse Euribor 3 mesi.
Questo certificato è quotato dal Sedex di Borsa Italiana, scade l’8 agosto 2025 ed è stato emesso al valore nominale di 1.000 euro.
Attualmente quota in area 998 euro, quindi leggermente sotto la pari, ed avendo un fattore di protezione del 100%, a scadenza rimborserà 1.000 euro, salvo default dell’emittente, che in questo momento ha rating investment grade “BBB” secondo l’agenzia S&P Global.
La struttura cedolare di questo certificato è molto semplice: ogni semestre si verifica una data di rilevazione (2 agosto 2024, 4 febbraio 2025 e 4 agosto 2025) e qualora in quella data la quotazione del sottostante sia uguale o superiore al valore di 2,5, che corrispondere allo Strike, il certificato pagherà una cedola del 2,10%.
Qualora non sia verificata la condizione per il pagamento della cedola, il coupon è perso perché non gode dell’effetto memoria.
Anche se il certificato è a capitale protetto, dal momento che la cedola è condizionata, genera “reddito diverso” e l’ammontare cedolare può essere utilizzato per recuperare minusvalenze pregresse contenute nello zainetto fiscale.
Non è prevista l’opzione autocall per cui il certificato giungerà alla naturale scadenza (8 agosto 2025) dove, salvo default dell’emittente, rimborserà 1.000 euro, ossia il 100% del valore nominale di emissione.
Considerando l’attuale quotazione di 998 euro, il flusso cedolare potenziale di 21 euro ad ogni data di rilevazione e il prezzo di rimborso a 1.000 euro, il rendimento lordo annuo di questo prodotto ammonta al 5,08%.
Gabriele Bellelli - Investitore e educatore finanziario indipendente
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