Uno dei titoli più amati dagli italiani è Intesa Sanpaolo e proprio su questo titolo ultimamente mi sono giunte numerose richieste di informazioni in merito ad un certificato di investimento.
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Le richieste sono si caratterizzano per la ricerca di un prodotto che presenti contemporaneamente un buon grado di protezione e un rendimento cedolare superiore all’inflazione in modo da puntare ad ottenere un rendimento reale positivo.
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Un prodotto interessante che rispecchia questa caratteristica è il certificato “cash collect” a capitale condizionatamente protetto con codice isin CH1188158740, emesso da EFG International e costruito sul titolo Intesa Sanpaolo.
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Gli aspetti positivi di questo certificato sono sintetizzabili nei seguenti punti:
-un solo sottostante
-barriera discreta e profonda (attualmente la distanza della barriera ammonta al 48%)
-cedola mensile dello 0,75% (reddito potenziale annuo del 9%)
-cedola che gode dell’effetto memoria
-trigger decrescente per determinare l’autocall
-autocall attiva solo a partire dalla sesta data di rilevazione
-scadenza naturale relativamente breve (agosto 2024)
-quotazione del certificato in area 970 e quindi ad un valore inferiore rispetto al valore nominale di emissione
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Entrando nel dettaglio del prodotto:
-Il nome commerciale è Express certificate. Questo certificato, in quanto Express, appartiene alla categoria Acepi dei certificati a capitale condizionatamente protetto.
-L’Emittente è EFG International
-Il codice isin è CH1188158740
-Obiettivo finanziario: entrata periodica
-Tipologia: capitale condizionatamente protetto
-La quotazione attuale del certificato è in area 970 e quindi inferiore rispetto al valore nominale di emissione
-La scadenza naturale è prevista il 05/08/2024, salvo che si attivi l’opzione “autocall” che prevede il richiamo anticipato del certificato rispetto alla naturale scadenza
-Il prodotto è quotato sul segmento Cert-X
-Il sottostante è il titolo Intesa Sanpaolo
-Lo Strike è posto a 1,7492 euro
-La barriera discreta (attiva solo a scadenza) è posta a 0,8746 euro
-La struttura cedolare è quella classica di un cash collect con il pagamento di cedole periodiche
-L’importo della cedola ammonta allo 0,75%
-La frequenza di pagamento della cedola è mensile per cui il flusso cedolare potenziale annuo ammonta al 9%
-Tutte le cedole godono dell’effetto memoria
-È prevista l’opzione “autocall” a partire dalla sesta data di rilevazione (gennaio 2023) con trigger decrescente nel corso degli anni
-Le cedole e le eventuali plusvalenze di prezzo (differenza positiva tra il prezzo di acquisto e quello di vendita o di rimborso) costituiscono “reddito diverso” per cui possono essere utilizzati per recuperare eventuali minusvalenze pregresse.
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Analisi della struttura del certificato
La prima data di rilevazione
In occasione della prime cinque date di rilevazione si è già verificata ed è già stata pagata la prima cedola.
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In occasione delle prossime 4 date di rilevazione (settembre, ottobre, novembre e dicembre) non sarà attiva l’opzione autocall per cui potranno verificarsi 2 scenari:
-Intesa Sanpaolo quoterà ad un livello uguale o superiore alla barriera: il certificato paga la cedola dello 0,75%, e grazie all’effetto memoria anche le cedole eventualmente non erogate in precedenza, e si va alla successiva data di rilevazione;
-Intesa Sanpaolo quoterà ad un livello inferiore rispetto alla barriera: il certificato non paga la cedola, che gode dell’effetto memoria, e si va alla successiva data di rilevazione.
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A partire dalla data di rilevazione di gennaio 2023 e fino a scadenza sarà attiva l’opzione autocall per cui si potranno verificare 3 scenari:
-Intesa Sanpaolo quoterà ad un livello uguale o superiore allo Strike: in questo caso scatta l’opzione autocall per cui il certificato rimborsa in anticipo 1.000 euro, mantenendo la protezione del capitale e pagando la cedola dello 0,75% e grazie all’effetto memoria, potranno inoltre essere recuperati eventuali premi non pagati precedentemente;
– Intesa Sanpaolo quoterà ad un livello inferiore rispetto allo Strike ma uguale o superiore alla barriera: in questo caso non scatta l’opzione autocall, il certificato paga la cedola dello 0,75% e grazie all’effetto memoria, potranno inoltre essere recuperati eventuali premi non pagati precedentemente, e si va alla data di rilevazione successiva;
– Intesa Sanpaolo quoterà ad un livello inferiore rispetto alla barriera: in questo caso il certificato non paga la cedola, che però non è automaticamente persa in quanto gode dell’”effetto memoria”, e si va alla successiva data di rilevazione.
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È importante sottolineare come il livello della Trigger, utile a determinare l’autocall, sia decrescente e quindi tenda a diminuire nel corso del tempo, rendendo più probabile il richiamo anticipato rispetto alla naturale scadenza del certificato:
95% a partire da febbraio 2023, 90% a partire da agosto 2023 e 85% a partire da marzo 2024.
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Salvo richiamo anticipato, come conseguenza del verificarsi delle condizioni per l’attivazione dell’opzione autocall, questi 3 scenari appena descritti si verificheranno ad ogni data di rilevazione fino alla naturale scadenza nell’agosto 2024.
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A scadenza si potranno verificare 2 scenari:
-Intesa Sanpaolo quoterà ad un livello uguale o superiore alla barriera: in questo caso il certificato manterrà la protezione del capitale, rimborserà il valore nominale di 1.000 euro e pagherà la cedola dello 0,75%, oltre alle eventuali cedole precedentemente non erogate, grazie all’effetto memoria;
– Intesa Sanpaolo quoterà ad un livello inferiore alla barriera: in questo caso il certificato perderà la protezione e rimborserà la performance negativa del titolo. Entrando nel dettaglio, in caso di evento barriera a scadenza, il prezzo di rimborso sarà calcolato attraverso la formula (prezzo finale/Strike)*100.
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Buon investing!
Gabriele
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