Il settore della difesa, safe-haven del 2022

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 06/04/2022 11:45

Il riarmo dei paesi occidentali non sarà una moda passeggera. La nuova proposta di Barclays per investire sui titoli legati alla difesa.

L’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo ha riportato in primo piano la questione della sicurezza nazionale in tutto il mondo occidentale, con diversi governi dei paesi NATO che hanno già stanziato un aumento della spesa pubblica da destinare alla difesa. In tal senso, se l’amministrazione Biden ha già aumentato le spese militari di 31 miliardi di dollari, portandole fino al 3,75% del PIL americano, anche il parlamento italiano ha approvato la proposta del governo Draghi di accrescere la nostra spesa per la difesa al 2% del PIL, ossia dagli attuali 25 a circa 38 miliardi di euro. Se gli ultimi decenni erano stati dunque caratterizzati, almeno nel Vecchio continente, da un progressivo e costante disarmo, il trend innescatosi alla luce degli ultimi avvenimenti geopolitici sembra essere tutt’altro che momentaneo, con lo spettro di una seconda guerra fredda ormai decisamente reale.

A conferma di ciò, le azioni delle maggiori società appaltatrici della difesa sono cresciute del 20% in media nel 2022, in virtù delle prospettive di una consistente crescita dei ricavi e di una robusta generazione di flussi di cassa che rendono il settore un “safe-haven” per gli anni a venire. Anche in questo caso gli emittenti di certificati di investimento si sono dimostrati pronti a cavalcare la nuova tendenza che si è innescata, con Barclays che ha strutturato una soluzione ad hoc per investire in alcune tra le principali società della difesa.

Trattasi del Phoenix Memory Step Down (ISIN: XS2358055700), scritto su un basket composto dai titoli MTU Aero Engines (la principale società tedesca operante nel campo della produzione di motori aeronautici per aerei ed elicotteri, anche militari), Lockheed Martin (società statunitense operante nel campo della difesa militare) e Leonardo. Il certificato prevede un flusso condizionato di premi dotati di effetto memoria (trigger premio posto in corrispondenza del 60% dei rispettivi strike price) pari al 2,4725% trimestrale.

La durata del prodotto è di 3 anni, con la possibilità, già dalla seconda data di osservazione (26 settembre 2022) e per le successive date a cadenza trimestrale, di rimborso anticipato del valore nominale, pari a 100 euro, qualora tutti i titoli rilevino al di sopra del 100% dei rispettivi strike price. Il trigger autocallable decresce poi del 5% ogni anno, con le probabilità di richiamo anticipato dello strumento che aumentano così con il passare del tempo.

Nel caso in cui si arrivi alla data di osservazione finale del 25 marzo 2025, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale, oltre ad un ultimo premio del 2,4725%, qualora il worst of ( attualmente MTU Aero Engines al 90,76% dello strike price) non perda un ulteriore -34% circa dalla quotazione corrente. Al di sotto del livello barriera (posto al 60% dei rispettivi strike), il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of.

Il certificato è acquistabile ad un prezzo lettera prossimo alla parità, con un rendimento complessivo ottenibile dall’investitore pari al 29,81% (10,03% circa su base annua), in caso di mantenimento della barriera a scadenza.



Articolo a cura di Pierpaolo Scandurra
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