Il petrolio a picco offre delle opportunita'

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 04/02/2020 15:41

Il forte calo della domanda proveniente dalla Cina ha accentuato il già pesante ribasso del prezzo del petrolio. Riunione straordinaria dell’OPEC e potenziali opportunità di acquisto.

La diffusione del Coronavirus ha comportato il blocco delle tratte da e verso la Cina da parte delle maggiori compagnie aeree internazionali e della maggior parte delle attività commerciali nelle regioni più colpite, che ammontano all’80% del PIL nazionale. Questi recenti eventi hanno portato la domanda per l’oro nero da parte del gigante asiatico a calare di circa 3 milioni di barili al giorno, il 20% in meno rispetto alla domanda interna.
Pertanto, il petrolio, descritto come la vittima economica di questa nuova epidemia, ha visto le proprie quotazioni scendere del 21% dai massimi toccati a inizio gennaio a 65 dollari fino ai 51 dollari odierni.

Tale discesa ha portato a una flessione nelle quotazioni dei titoli petroliferi, in particolar modo il titolo Eni che, avendo una correlazione con tale commodity dello 0,61, segue fedelmente l’andamento del petrolio.
A seguito di tale eventi, vi è la possibilità di comprare a un prezzo vantaggioso il Cash Collect Memory Express (ISIN: DE000VE6AJG3), emesso da Vontobel, che permette di investire indirettamente sul titolo energetico sopracitato. Rispetto al buy&hold sull’azione vi sono delle differenze da evidenziare: con questo prodotto si ha la possibilità di ricevere un coupon dell’8,01% se, nelle date di osservazione semestrali, il titolo sarà al di sopra dello strike iniziale posto a 13,234 euro. Questi coupon godono dell’effetto memoria che prevede, nel caso in cui il titolo fosse al di sotto di tale livello in una delle date previste, il pagamento dei coupon non precedentemente pagati qualora nelle date successive si rispettasse la condizione di pagamento. A fronte di discese invece, il certificato ha una barriera del capitale posta all’85% (11,25 euro di Eni) rispetto allo strike della struttura che consente, a scadenza, fissata a luglio 2021, se rispettato tale livello, di ottenere il valore nominale e quindi di non subire perdite sul capitale investito, contrariamente a quanto succederebbe se si fosse investito direttamente sul titolo.

Il prodotto prevede inoltre la possibilità di autocall, ovvero che venga rimborsato anticipatamente dall’emittente nel caso in cui, in una delle date di osservazione, Eni si trovi al di sopra dello strike posto a 13,234 euro. In tal caso l’estinzione sarà anticipata e si riceverà l’ammontare del valore nominale più il coupon, 108,01 euro.
Al di sotto della barriera del capitale, a scadenza, l’effetto sul certificato sarà equivalente ad avere il sottostante in portafoglio; la perdita sul capitale sarà lineare con la performance negativa.
Al fine di costruire un payoff più elastico rispetto all’investimento sull’azione, lo strumento ha due aspetti peggiorativi rispetto al buy&hold classico: il possessore del certificato non ha diritto a ricevere il generoso dividendo del 6,8% che Eni distribuisce in due tranches, a maggio e settembre. Di conseguenza, il prezzo dell’azione verrà rettificato di 43 centesimi nella date di stacco.
Alltro aspetto da considerare è il cap ai rialzi. Il possessore del certificato non beneficierà di un eventuale rialzo del titolo in quanto il rendimento massimo possibile è già definito dal flusso dei coupon.

ANALISI SUL TITOLO ENI

Il titolo Eni, una delle punte di diamante del nostro listino, fa parte di un settore che momentaneamente si può classificare come il worst performer da inizio anno. Paragonando  il paniere composto dai titoli operanti nel settore energetico, si nota come siano in una fase di flessione sia nel breve, sia nel medio, sia nel lungo periodo. Anche effettuando un paragone rispetto all’S&P 500, l’intero settore è protagonista di una profonda discesa arrivando a toccare livelli relativi di minimo visti solo nei periodi precedenti alle crisi finanziarie. In questo quadro non positivo, Eni si colloca come un titolo maturo e dal business consolidato. A conferma di ciò vi sono i fondamentali che evidenziano stabilità e solidità per quanto riguarda i bilanci aziendali.
La capitalizzazione di mercato si aggira intorno ai 46 miliardi, in linea con i valori dei precendenti anni. Si può notare come negli ultimi due anni, 2018 e 2019, vi sia stata una marcata crescita nei Ricavi, nell’EBITDA e nella redditività netta del business. Il debito è cresciuto di una quota comunque inferiore al 10% del debito totale e il livello di liquidità è leggermente diminuito rispetto agli anni passati.

Graficamente si può notare come Eni abbia formato un minimo nel 2016 a 10,93 euro.
Il certificato precedentemente descritto risulta particolarmente conveniente in quanto la barriera è appena al di sopra di tale minimo. Nel caso in cui il prezzo dell’azione arrivasse a tali livelli, risulterebbe probabile un rimbalzo fino a riportare le quotazioni sopra la barriera del capitale.  Inoltre, la recente discesa del petrolio e la consequente discesa del titolo hanno consentito al certificato di quotare sotto il valore nominale per un prezzo sull’ask di 94,80 euro.

Articolo a cura di Pierpaolo Scandurra
Fonte : certificatiederivati.it

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