Bentrovati, in questo articolo di formazione finanziaria dedicato alle opzioni approfondiremo lo studio di una figura chiamata long Straddle
Siamo ancora nell’ambito delle strategie a debito, ovvero nel caso in cui siamo prevalentemente compratori di opzioni,
Come ormai sappiamo viene definita a debito qualsiasi strategia dove, a parità di quantità vendute e comprate, il premio che paghiamo per gli acquisti è sempre superiore al premio che incassiamo per le vendite.
La strategia del Long Straddle è composta essenzialmente dall’acquisto di Call e dall’acquisto di Put a strike uguali ed in pari quantità, e in questo caso all’ATM, cioè nel punto esatto in cui sta battendo il prezzo del sottostante.
Con prezzo del sottostante a 1000, abbiamo simulato l’acquisto contemporaneo di 1 put ed 1 call a strike 1000, che ci sono costate entrambe 40 euro ciascuna. Il totale della nostra spesa è quindi 80 euro.
Concentriamoci sulla linea scura del payoff a scadenza. Cosa comporta questa strategia? Il fatto di giocare in entrambe le direzioni. Ma per scommettere su entrambe le direzioni abbiamo bisogno di un movimento particolarmente forte.
![](https://images.traderlink.com/cloud/pub/20221125/0/o/22329RIAZ04LL78_i-profili-di-rischio-il-long-straddle.jpg)
Possiamo guadagnare sia che il mercato salga sia che il mercato scenda. E questo proprio in ragione dell’asimmetria del profilo di rischio delle opzioni: la call comprata non può perdere più di 40 euro, mentre la put può guadagnare fino a che il sottostante arrivi a zero. Corrispondentemente, la put non potrà perdere più di 40 euro, mentre la call ha spazio di crescita fino all’infinito. Quindi se il movimento è sufficientemente forte, il guadagno su una opzione compenserà e poi supererà la perdita sull’altra opzione.
40 più 40 fa 80, e infatti i punti di pareggio sono proprio a 920 a ribasso e 1080 a rialzo.
Il massimo della perdita a scadenza è esattamente in corrispondenza degli strike comprati, ovvero se il prezzo rimane preciso sullo strike 1000.
Come vediamo, se il sottostante si dovesse muovere anche solo di 50 punti, a rialzo o a ribasso, la nostra perdita a scadenza diminuirebbe considerevolmente passando da 80 euro a soli 30 euro.
Ora guardiamo la curva arancione dell’at now. Come sapete questa è la linea del nostro reale profilo di rischio e dei prezzi delle opzioni in questo preciso istante. Man mano che il tempo passa e ci si avvicina a scadenza, la curva tenderà a scendere di giorno in giorno. Specifichiamo meglio, visto che in questa strategia si vede bene.
Se domani il sottostante rimane ancora a quota 1000 e non ci sono variazioni della volatilità, il prezzo della call e della put non sarà 40, ma 39 euro e 50 centesimi. Avremo perciò perso 1 euro.
Come sappiamo il valore temporale influenza i prezzi delle opzioni, e più ci avviciniamo a scadenza e più la perdita giornaliera diventerà percentualmente importante. In questo caso a 40 giorni dalla scadenza ogni opzione perde 50 centesimi, a 20 giorni dalla scadenza 70 centesimi al giorno, a 10 giorni dalla scadenza 1 euro al giorno ed entrambe le opzioni costeranno 20 euro ciascuna, facendoci perdere 40 euro, cioè il 50% del capitale messo a rischio. E di conseguenza la linea dell’at now sarà scesa.
Chi è che vorrà aprire una strategia di questo genere?
Chi ha una visione di mercato nella quale predomina la possibilità di un aumento di volatilità. Quello che conta è che il mercato si muova rapidamente ed in modo profondo, non importa la direzione. Ad esempio su una azione americana prima dell’annuncio degli utili trimestrali, oppure prima di un intervento o di un discorso di un governatore di una banca centrale, in qualsiasi caso di aspettativa di forte movimento.
I principali vantaggi sono il rischio limitato esclusivamente dal premio che abbiamo pagato e possibilità di profitto teoricamente illimitate
Gli svantaggi sono rappresentati dal costo complessivo del premio richiesto per entrare a mercato, perché stiamo comprando due opzioni, e se non si verifica un forte movimento direzionale è molto probabile perdere tutto o parte del premio.
Facciamo un passo in più. Come sappiamo, le opzioni permettono diverse possibilità di gestione del rischio.
E’ possibile riuscire a abbassare parte del premio pagato che rappresenta il nostro costo per l’apertura della posizione? E’ possibile mettere un po’ meno soldi sul piatto e lavorare comunque in entrambe le direzioni? A meno di eventi estremi, è molto difficile che il sottostante arrivi a zero o a 2.000.
Per diminuire i costi possiamo finanziarci vendendo opzioni a strike più distanti e con delta minori, creando una figura che, a fronte di un minor costo, non permette più guadagni illimitati, ma limitati da un ben preciso take profit che è lo strike dell’opzione venduta. Incassando comunque il premio delle opzioni vendute è possibile diminuire sensibilmente il costo delle opzioni comprate.
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Vedete che se riprendiamo il nostro long straddle pagato 80 euro, per abbassare questo costo possiamo anche decidere di vendere opzioni put e call più lontane , che in gergo tecnico sono chiamate Otm, ovvero Out The Money, ed incassare il loro premio. Oltre a comprare una call e una put 1000, vendiamo 1 put a strike 900 incassando un premio di 13 euro e contemporaneamente vendiamo una call a strike 1100 incassandone 8. 13+8=21. 21 euro è il premio che abbiamo incassato e che ci permette di abbattere il costo totale di 80. Quindi a fronte di un limite al guadagno massimo, riusciamo a mantenere teoricamente il medesimo profilo di rischio e non spenderemo più 80 euro ma 59, per avere la possibilità di guadagnarne al massimo 40, ma in entrambe le direzioni.
Il termine Tecnico di questa strategia è Reverse Butterfly.
Nel prossimo articolo affronteremo una strategia molto simile ma che usa strike diversi ed è chiamata long strangle.
Di Bruno Nappini - Socio Professional Siat Csta (www.siat.org)
https://www.sunnymoney.it/