Ftse mib, tra Draghi e il Dragone

Alessandro Busnelli Alessandro Busnelli - 08/09/2015 14:15

Alessandro Busnelli
Trader e Consulente Finanziario Indipendente
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Il Vecchio adagio “ Sell in May and go away” non è stato smentito neanche in questa occasione visto che nel periodo Aprile Agosto abbiamo ripetutamente testato area 24mila senza riuscire a spingerci oltre.
Il mancato superamento di una soglia con indubbio valore psicologico e tecnico ( corrispondente ai massimi del 2009) ha prodotto un indebolimento che, unito alle tensioni Greche, ha accelerato il ritracciamento dell’impulso rialzista partito ad inizio anno con discese isteriche  e altrettanto isterici recuperi, tanto da disegnare sul grafico mensile una candela verde (Luglio) stretta a sandwich fra le due candele rosse di Giugno e Agosto.
Infatti scampato il rischio Grecia si presenta quello legato alla esplosione della bolla Cinese e, in un Mercato che ha denunciato in questi anni tutta la sua debolezza rispetto ai corrispettivi indici internazionali ( noi stazioniamo ancora nella parte bassa dei valori toccati dalla crisi 2007-2008, mentre S&P e DAX sono arrivati ad aggiornare nuovi massimi storici), sarebbe stato difficile andare oltre un semplice retest dei recenti massimi di periodo. Ne è seguita una nuova discesa  fino al 61,8% e test della Trend line supportiva di Lungo partita in Estate2012.
Quel minimo si colloca esattamente all’incrocio fra le linee di tendenza Supportiva e una delle parallele della  Resistiva di Lungo periodo.
Cosa ci suggerisce l’analisi grafica per il prossimo futuro?
Che se vogliamo mantenere la tendenza rialzista di lungo ( quella partita dal 2012) il Mkt deve produrre una reazione che si porti con decisione e volumi sopra area 22300 in prima battuta e poi 23mila per cominciare a costruire massimi e minimi crescenti.
Al contrario, la perdita di area 21300 prima, e poi eventualmente del canale ascendente di lungo riproporrebbe per i mesi autunnali tgt potenzialmente più vicino ai 19mila che ai 20mila.
Le prossime elezioni in Grecia – con la ridda di sondaggi e anticipazioni- , e la scarsa trasparenza delle politiche economiche cinesi ( nonostante le evidenze, al vertice G20 di Ankara la delegazione orientale ha ribadito le previsioni di crescita attorno al 6-7% e la volontà di non scatenare una guerra di cambi con svalutazioni competitive ) non saranno di aiuto al sostegno dei listini, e ci vorrà una buona dose di ottimismo per riprendersi dai recenti scivoloni .
Siamo nelle mani di Draghi e del Dragone.
Il primo ha dato prova di saper fare il suo lavoro, sul secondo meglio non pronunciarsi, perché resta per molti versi ancora oscuro alle logiche occidentali e perché i recenti arresti di oltre 200 fra funzionari, giornalisti e blogger finanziari - rei di aver scatenato con le loro considerazioni la discesa dei listini asiatici – non favoriscono una serenità di giudizio.

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