Fra poco sveleremo tutti i target per il secondo semestre

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 09/07/2024 11:13

Negli ultimi dodici mesi le borse mondiali hanno fornito una spettacolare performance del +21.4%, senza considerare i dividendi. Un risultato intascato dagli investitori che si sono lasciati guidare da un approccio oggettivo e distaccato dal rumore esogeno.

Il dato sull’occupazione di giugno ha battuto le stime degli economisti: per la 25esima volta negli ultimi 30 mesi. La festa però è incrinata dalla revisione dei due mesi precedenti, in uno con il ritocco verso l’alto del tasso di disoccupazione; perlopiù per effetto dell’incremento della partecipazione della forza lavoro.
Alla fine il dato è salutato con favore perché conferma l’efficacia contenitiva del tightening monetario praticato da marzo 2022 a luglio 2023, e dell’higher for longer degli ultimi dodici mesi: rallentamento si perseguiva, e così è stato. Il mercato a termine prezza una probabilità del 75% che il taglio del Fed Funds rate avvenga a settembre: non più di quanto predicasse prima di venerdì.

Il “rally estivo” atteso dalla fine di giugno ad almeno la prima metà di luglio, sta trovando riscontro. Le borse mondiali sono salite di quasi il 2 percento la scorsa settimana. Da inizio anno il MSCI All Country segna una performance del +12.5%, senza considerare i dividendi; +21.4% negli ultimi dodici mesi.
Gli investitori strabuzzano gli occhi, quasi increduli per la consistenza delle plusvalenze accumulate da novembre, quando la nostra analisi tecnica ha fornito indicazioni nette di sovrappeso sul mercato azionario. Ora il modello di asset allocation si è fatto un tantino più cauto, ma occorre ben distinguere la probabilità di un consolidamento estivo, da quella improbabile di una vera e propria inversione di tendenza.

A Piazza Affari i supporti tengono: grazie alla formale capitolazione di tre settimane fa. Dalla fine di marzo il saldo è negativo (-2.2% per il FTSE MIB), con la borsa italiana che si colloca in 21esima posizione fra le prime 25 borse al mondo. Soltanto il CAC40 fra i listini più sviluppati fa comprensibilmente peggio, in una classifica dominata dalle borse emergenti: Taiwan, India, Sudafrica ed Hong Kong dominano le prime posizioni, seguite a distanza da Danimarca e Stati Uniti. Il bull market parla esotico...
Nell'aggiornamento di metà anno del 2024 Yearly Outlook, di imminente pubblicazione, ci soffermeremo sulle prospettive di tutti i mercati finanziari per i prossimi sei mesi, sul tracciato più probabile delle quotazioni azionarie e dei target delle principali borse al mondo.


A cura di Gaetano Evangelista
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