La scorsa settimana la Bank of England e la Bce hanno lasciato invariati i tassi di interesse rispettivamente allo 0,75% e allo 0%, mantenendo inalterato anche il piano di acquisto di asset (Quantitative Easing, QE). Le decisioni sono risultate in linea con le aspettative degli analisti e non hanno provocato sostanziali movimenti sui mercati valutari.
Nel breve termine va osservato come la Sterlina inglese stia progressivamente acquistando forza sia nei confronti della moneta Unica che contro il Dollaro. L'economia del Regno Unito continua a crescere ad un tasso superiore a quello della Zona Euro (nonostante le revisioni al ribasso della BCC), aumenta l'occupazione e crescono i salari, in un circolo virtuoso che alimenta la domanda interna. Tutto questo, non dimentichiamo, all'ombra della Brexit, che pesa su molte imprese e abbassa le aspettative sia per gli investimenti delle imprese sia per la crescita delle esportazioni.
Pertanto nelle prossime settimane sarà probabile assistere a un ulteriore rafforzamento della moneta di Sua Maestà nei confronti delle principali valute (Euro, Dollaro e Yen). Seguiremo con attenzione dati macroeconomici di questa settimana (inflazione e asta Gilt, nel Regno Unito).
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Anche nel lungo termine il valore della Sterlina presenta ampi margini di miglioramento: al momento le quotazioni non hanno ancora recuperato completamente le perdite del post-referendum, con la Sterlina che è stata venduta pesantemente negli ultimi due anni. Con un orizzonte temporale più ampio il Dollaro continua a dominare la scena, seguito dall'Euro e dallo Yen.
Eur/Gbp su supporti determinanti. Dopo il test di nuovi massimi annuali a 0,91 circa, i prezzi hanno avviato una pausa di consolidamento che ha portato al test in area 0,89 di un duplice sostegno: la base del canale che sale dai minimi di aprile e la media mobile a 100 giorni. Per non compromettere le aspettative di crescita i corsi dovranno rispettare questo limite inferiore e raccogliere le energie necessarie per rimbalzare verso il lato alto del canale, coincidente con i top di agosto a 0,9066 ed eventualmente più in alto fino a 0,93. Conferme in questo senso giungerebbero in caso di ritorno in pianta stabile sopra 0,8970 circa. Diversamente il cedimento definitivo di area 0,89 indebolirebbe la struttura rialzista vanificando i recenti sforzi e le quotazioni potrebbero scivolare nuovamente nella parte centrale del prolungato range orizzontale che si è sviluppato dallo scorso autunno, riferimento a 0,88 circa.
Claudia Cervi - analista TradingEvo
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