Fondi a cedola: sei sicuro che siano una valida soluzione per i tuoi risparmi ?

Gabriele Bellelli Gabriele Bellelli - 13/03/2019 11:32

Negli ultimi anni i "fondi a cedola" hanno fatto il loro debutto tra i prodotti di investimento ed hanno immediatamente riscontrato un ottimo successo, dal momento che sembra che questo nuovo prodotto piaccia a tutti, sia alle banche ed ai promotori finanziari che ai risparmiatori.
Alle banche e ai promotori finanziari piacciono parecchio perché permettono di incassare laute commissioni e provvigioni.
Ai risparmiatori invece piacciono perché contengono la parolina magica "cedola" che ammalia la mente dell’investitore italiano più della voce delle sirene per Ulisse, soprattuto in questa fase storica che si caratterizza per i tassi a zero.


Nell'ultimo periodo mi sono arrivate numerose e-mail di miei lettori che mi chiedevano informazioni sull’opportunità di sottoscrivere questi prodotti (questo significa che ci sono un paio di banche che stanno telefonando ai clienti perché devono raggiungere il budget) per cui ho deciso di dedicare a questo argomento un apposito articolo.


Partiamo da un presupposto: come qualsiasi altro prodotto finanziario, anche i fondi a cedola, hanno dei pregi e dei difetti ed è indispensabile che l’investitore li conosca per poter effettuare una scelta di investimento veramente consapevole!

I "fondi a cedola" sono dei fondi comuni di investimento che, dopo aver raccolto il denaro dei sottoscrittori in uno spazio temporale della durata di un paio di mesi, chiamato "periodo di collocamento", lo gestiscono, investendolo prevalentemente in obbligazioni e titoli di stato.

Dal punto di vista tecnico i "fondi a cedola" si caratterizzano per avere:
- una scadenza predefinita che generalmente è di 4-5 anni;
- uno stacco periodico di una cedola, che può essere variabile oppure predeterminata, ossia di un ammontare fisso e che generalmente è pagata con frequenza semestrale oppure annuale.


A prima vista quindi sembrerebbe trattarsi di una normale soluzione di investimento, a tal punto che spesso i fondi a cedola vengono percepiti dal risparmiatore come una sorta di obbligazione dal momento che, come i titoli di stato (ad esempio i BTP), pagano una cedola periodica ed hanno una scadenza predeterminata che coincide con il rimborso del capitale.
In realtà si tratta di una percezione errata, causata in parte dall’ignoranza dell’investitore ed in parte dei prospetti informativi che strizzano l’occhio al marketing più che alla completezza ed alla chiarezza delle informazioni.
Come capirete agevolmente nel prosieguo dell'articolo, tra una normale obbligazione ed i fondi a cedola ci sono marcate differenze che possono minare anche il pilastro del rimborso del capitale a scadenza...e non si tratta certo di un difetto da poco!

Come avrete percepito, ad un’analisi più approfondita emergono alcune criticità che l’investitore dovrebbe conoscere e valutare con attenzione prima della sottoscrizione di questa tipologia di prodotto.


Il principale pregio di questo prodotto finanziario è quello di fornire flussi cedolari periodici che talvolta risultano essere più elevati rispetto al flusso cedolare di una obbligazione da "buon padre di famiglia", ossia con un buon pedigree (rating).
In realtà questo pregio nasconde un’insidia che descriveremo nelle prossime righe, quando illistrerò i difetti.


Tra i pregi percepiti dal risparmiatore sono inoltre da citare anche l’apparente semplicità del prodotto e la possibilità di scegliere a quale scadenza temporale aderire.


A fronte di questi presunti pregi però non mancano i difetti; ed anzi direi che le ombre siano più numerose delle luci!

Il primo difetto potremmo sintetizzarlo nel dubbio amletico "cedola oppure rimborso di capitale?".
Se il fondo prevede una cedola variabile, ossia non garantisce un ammontare predeterminato, non si verifica nessuna criticità ed il prodotto può essere inserito in portafoglio qualora si riveli efficiente per soddisfare i propri obiettivi finanziari.
Se invece è previsto il pagamento di una cedola garantita, allora la situazione cambia ed emergono numerose criticità che occorre conoscere.
Quando nel regolamento sono scritte frasi del tipo "la distribuzione nell’orizzonte temporale sarà in linea con la redditività del portafoglio, anche se sul singolo anno sarà possibile un rimborso parziale del capitale", come nell’immagine sottostante, occorre drizzare le antenne e pensarci due volte prima di sottoscrivere il prodotto!

fondo a cedola

La criticità è concentrata nelle parole "rimborso parziale del capitale", dal momento che questo significa che il fondo potrà distribuire cedole superiori al reale rendimento maturato durante il periodo di rilevazione.
Un esempio chiarirà più di mille parole: se il fondo ha incassato cedole per un 4% ma deve pagare una cedola predeterminata del 5%, l’importo mancante (4-5= -1%) viene integrato dal capitale che viene rimborsato.
In pratica la cedola del 5% che viene pagata è composta per il 4% da cedole realmente maturate dal fondo e per il restante 1% dal rimborso del capitale.

Per carità, non c’è nulla di male ed è tutto lecito e scritto nel regolamento (ma in quanti risparmiatori però lo leggono?) ma occorre essere coscienti che in tal caso parte del denaro, che viene pagato come interesse al risparmiatore, è sostanzialmente un semplice rimborso parziale del capitale iniziale.

Attenzione perchè nel caso che si verifichi questa fattispecie appena descritta, emergono due importanti criticità.

La prima criticità consiste in un'inefficienza fiscale: alcune banche tassano l’ammontare della cedola al 26%, come se si trattasse di un normale capital gain o stacco cedolare di un bond, anche se di fatto di tratta di una semplice restituzione del capitale iniziale.
In parole povere questo significa che si pagano tasse su un guadagno che in realtà non è tale, dal momento che è composto in parte da un rimborso di capitale.
Facendo riferimento all’esempio precedente della cedola minima del 5%, un conto è pagare il capital gain sulla quota parte del 4%, che effettivamente costituisce un guadagno, ma tutt’altro paio di maniche è invece pagare il capital gain sull’ 1% che è in realtà un rimborso del capitale iniziale.

La seconda criticità riguarda il capitale rimborsato che, a causa del rimborso integrato nella cedola, potrebbe anche risultare inferiore rispetto a quello inizialmente versato.
Voi capite che, alla scadenza del fondo non avere la certezza del rimborso del capitale inizialmente investito, non è proprio simpatico!

Inoltre tra i difetti dei fondi a cedola occorre rilevare anche i costi elevati!

Nel dettaglio il cliente viene spremuto come un limone tramite i seguenti balzelli:
- costo di collocamento che, fondamentalmente, è il nuovo nome con cui vengono chiamate le vecchie commissioni di ingresso (sottoscrizione).
- costi di gestione annua, che apparentemente sembrano contenuti ma che, se conteggiati insieme agli altri balzelli, assumono tutta un’altra dimensione. Ci tengo inoltre a sottolineare come i fondi a cedola non necessitino realmente di una gestione attiva ma siano sostanzialmente costruiti con tecniche a gestione passiva, come se fossero il portafoglio di un cassettista. Concretamente questo significa: poco lavoro ma molto ben remunerato per la società che gestisce il fondo!In altre parole, il costo di gestione annua non è proporzionato al reale lavoro svolto dalla Sgr (società di gestione del risparmio).

- commissione di incentivo: non tutti i fondi a cedola presentano questo balzello ma occorre verificarne l’assenza.
- penali di uscita anticipata rispetto alla naturale scadenza. Questo balzello, che viene inserito per disincentivare l’investitore a liquidare prima della scadenza, generalmente decresce con il passare degli anni ed avvicinandosi la scadenza.

Per darvi un’idea concreta, prendo spunto da un prospetto reale che riporta i seguenti costi:
- commissione di gestione annua dello 0,80%;
- commissione di collocamento del 3% che verrà ammortizzata nel corso dei 5 anni ma che intanto viene caricata in un’unica soluzione al termine del periodo di sottoscrizione. Questo significa che su un capitale di 50.000 € ben 1.500 € finiscono direttamente nelle tasche del sistema bancario;
- commissione di incentivo che possono giungere anche al 20% del differenziale positivo tra il capitale lordo a scadenza ed il valore di riferimento;

- commissione in caso di riscatto anticipato (parziale o totale) rispetto alla naturale scadenza che ammonta al 3% che decresce giornalmente in base al tempo in cui si è rimasti investiti e fino a scadenza.

Come se non bastasse, alla scadenza è possibile rilevare un ulteriore difetto.
Dovete infatti sapere che, se alla scadenza l’investitore non è lesto a monetizzare e dirottare la liquidità sul proprio conto corrente, spesso i proventi vengono automaticamente fatti confluire in un altro fondo della stessa SGR.
In barba ad ogni forma di trasparenza, all’atto della sottoscrizione non è quasi mai dato sapere in quale altro fondo confluirà il denaro e questo rappresenta, dal mio punto di vista, una grave mancanza di rispetto nei confronti dell’investitore!
Ovviamente il denaro viene fatto confluire in un fondo simile come tipologia e grado di rischio, come ad esempio un fondo monetario oppure obbligazionario, ma indubbiamente questo significa ritrovarsi in portafoglio un prodotto che non si era inizialmente selezionato e che magari non è efficiente in base alla propria pianificazione finanziaria.
Il mio consiglio è quello di appuntarsi la data di scadenza del fondo, in modo da evitare di ritrovarsi investiti in un prodotto che non si è direttamente e coscientemente scelto di sottoscrivere.

In definitiva avrete capito che i fondi a cedola non sono il prototipo di prodotto finanziario che amo sottoscrivere.
Personalmente resto convinto che ci siano alternative di investimento più valide, come ad esempio il "fai da te", dal momento che le obbligazioni sono l'unico strumento finanziario in cui il piccolo risparmiatore può davvero fare da solo!
Questo anche in considerazione del fatto che i fondi a cedola non investono certo in obbligazioni di difficile acquisto da parte del piccolo risparmiatore.
Onestamente non vedo il motivo per pagare in modo salato un gestore, quando è possibile il "fai da te" con l’acquisto diretto delle singole obbligazioni, magari banalmente replicando il paniere del fondo a cedola.

 

Dal punto di vista operativo, piuttosto che sottoscrivere un fondo a cedola, valuterei tre strade !


La prima strada prevede di costruire un portafoglio composto di singole obbligazioni, anche semplicemente replicando il paniere alla base del fondo proposto dalla banca.

La seconda strada prevede la creazione di un portafoglio composto da ETF obbligazionari a distribuzione dei proventi, diversificando per sottostante e duration.

La terza strada consiste in una soluzione intermedia tra le due precedenti e prevede di creare un portafoglio "a capitale protetto", unendo insieme singole obbligazioni ed ETF.

Non pensare che queste soluzioni siamo complicate da creare e da gestire oppure che non siano alla tua portata !
Anche se sei un neofita e non ti sei mai interessato di mercati finanziari, ti posso garantire che bastano pochi passaggi ed un piccolissimo sforzo per realizzare queste soluzioni, risparmiando parecchio denaro in termini di costi e, di conseguenza, aumentando i tuoi guadagni!


Se vuoi finalmente liberarti dei consigli della tua banca, che sono sempre in conflitto con i tuoi interessi, e se vuoi iniziare a gestire in prima persona i tuoi risparmi, ho la soluzione per te!
Ho infatti organizzato il corso “Investire con gli ETF ed ETC” che si svolgerà online a partire dal prossimo  mercoledì 27 marzo e che puoi acquistare a prezzo scontato fino a domenica 19 marzo, in cui ti insegnerò a conoscere gli ETF ed ETC, ed a costruire e a gestirne un portafoglio che sia al tempo stesso diversificato, profittevole ed a rischio contenuto !

 

I principali argomenti del corso:
-I 5 pilastri dell’investimento finanziario
-Gli ETF: caratteristiche e tipologie
-Gli ETF immobiliari
-Gli ETC e l'investire nelle materie prime
-Strategie di investimento
-Strategie di trading
-Criteri per la selezione degli ETF e degli ETC
-Criteri e metodi per costruire un portafoglio 
-Metodi di gestione di un portafoglio
-La fiscalità
-Dove reperire le informazioni


Se vuoi consultare il programma completoclicca su questo link !

Se invece desideri iscriverti subito ed uscifruire dello SCONTO, invia una mail a segreteria@bellelli.biz

 

Se desideri essere indipendente ed autonomo nelle tue scelte di investimento, e quindi ambisci ad imparare a conoscere gli strumenti finanziari in modo tale da essere in grado di comporre e gestire in modo dinamico un portafoglio di obbligazioni, azioni, ETF e di ETC, ti consiglio di iscriverti al mio percorso percorso formativo "diventare un investitore di successo" che si articola in tre moduli ("investire con le obbligazioni", "investire con gli ETF e gli ETC" e "corso di trading") e che si sviluppa nell'arco di 5 mesi, da febbraio a luglio, per un totale di più di 60 ore di lezioni in diretta, a cui occorre aggiungere 20 ore di video extra di bonus per approfondire specifiche tematiche.
Al termine del percorso sarai in grado di costruire e gestire un portafoglioprofittevole ed a rischio contenutoinvestendo in modo consapevole, autonomo e indipendente dai consigli della tua banca o del tuo promotore finanziario, che sono sempre in conflitto di interessi.

 

iscriviti subito

 

© Riproduzione parziale o totale concessa con espressa citazione della fonte

 

Nel rispetto delle vigenti normative si specifica che in questo articolo il materiale è stato prodotto da Gabriele Bellelli, investitore privato e formatore (in seguito “autore”) il giorno 12 marzo 2019 alle ore 22 e diffusa al pubblico per la prima volta il 12 marzo 2019 alle ore 23. 
L’autore del presente articolo non si trova in un rapporto o circostanza da cui possa ragionevolmente attendersi la compromissione della correttezza della presente comunicazione o la presenza di eventuali conflitti di interesse, a titolo esemplificativo e non esaustivo, non percepisce una remunerazione per il servizio di analisi sui prodotti finanziari oggetto del seminario da parte dell’emittente di tali prodotti, e detiene alcuni dei prodotti finanziari citati. 
In particolare, l’autore non detiene una posizione corta o lunga netta superiore alla soglia dello 0,50% del capitale azionario totale emesso dagli emittenti al quale la raccomandazione si riferisce, e non detiene neanche indirettamente una posizione netta superiore alla soglia dello 0,50% del capitale azionario totale emesso dagli emittenti al quale la raccomandazione si riferisce anche indirettamente, non è un market maker o un fornitore di liquidità per gli strumenti finanziari dell’emittente, non ha svolto nei 12 mesi precedenti la funzione di capofila o capofila associato di un’offerta pubblica di strumenti finanziari dell’emittente, non è parte di un accordo con l’emittente sulla prestazione di servizi di impresa di investimento e non è parte di un accordo con l’emittente relativo alla produzione della raccomandazione.
I contenuti della presente comunicazione sono elaborati sulla base delle seguenti fonti di informazione: Berkshirehathaway.com e Gurufocus.com, che l’autore ritiene attendibili per quanto a sua conoscenza, senza tuttavia poterne garantire l’assoluta affidabilità.
Le valutazioni in merito agli strumenti finanziari sono state elaborate in base a modelli proprietari creati dall’autore. Le informazioni in merito ai modelli proprietari utilizzati sono consultabili sul sito Bellelli.biz (sito attualmente in ristrutturazione)
A seguito di una personale valutazione dell’autore il grado di rischio comportato degli strumenti finanziari oggetto di valutazione nel presente seminario è elevato. 
Ad ogni buon conto, si ricorda che per loro stessa natura le affermazioni prospettiche comportano rischi e incertezze, in quanto relative a eventi e circostanze futuri, di conseguenza i risultati effettivi, le performance, i rendimenti e/o i risultati economici complessivi possono discostarsi significativamente da quelli descritti o suggeriti nelle affermazioni prospettiche contenute nel presente seminario. 
In generale, si ricorda che l’investimento in strumenti finanziari comporta il rischio di subire delle perdite del capitale investito, che nella peggiore delle ipotesi può arrivare fino alla perdita totale dello stesso. 
In considerazione di ciò, ogni eventuale decisione di investimento negli strumenti finanziari oggetto del presente seminario e il relativo rischio rimangono a carico del destinatario della stessa, che dovrà analizzare e approfondire, eventualmente facendosi affiancare da un professionista di fiducia, le caratteristiche di ogni strumento finanziario per verificarne la compatibilità con la propria pianificazione finanziaria personale e il proprio grado di rischio.
I contenuti sono stati prodotti sulla base dei dati, delle informazioni e delle quotazioni rilevale il giorno 12 marzo 2019 a fine seduta.
Non è previsto un aggiornamento dei contenuti di questo articolo.
L’elenco delle raccomandazioni diffuse nei precedenti 12 mesi sarà a breve reperibile sul sito Bellelli.biz (sito attualmente in ristrutturazione)

Si rileva anche che l’autore del seguente materiale e seminario non è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e che pertanto potrebbe detenere alcuni dei valori mobiliari oggetto del seguente articolo.
Inoltre le informazioni contenute all’interno di questo articolo non costituiscono un servizio di consulenza finanziaria o un consiglio operativo, né costituiscono sollecitazione al pubblico risparmio, o a qualsivoglia forma di investimento.
I risultati presentati non costituiscono alcuna garanzia relativamente ad ipotetiche performance future. 
Il materiale illustrato ha scopo puramente didattico, e l’autore, nonostante abbia messo la massima cura nell’elaborazione dei dati e dei testi, declina ogni responsabilità su eventuali inesattezze dei dati riportati e chiunque investa i propri risparmi prendendo spunto dalle indicazioni riportate, lo fa a proprio rischio e pericolo.

Le informazioni contenute in questo sito non costituiscono consigli né offerte di servizi di investimento. Leggi il Disclaimer »

Dello stesso argomento:

PORTAFOGLIO

STELLANTIS - UN TITOLO SOTTO LA LENTE

Bruno Nappini

STELLANTIS - UN TITOLO SOTTO LA LENTE

10/12/2024 10:51

Affrontiamo il 2025 col paracadute

Pierpaolo Scandurra

Affrontiamo il 2025 col paracadute

04/12/2024 09:36

Newsletter

Newsletter settimanale

Ricevi ogni venerdì notizie e approfondimenti sui principali argomenti di borsa e finanza della settimana, comodamente nella tua casella di posta.