Fixed Cash Collect Airbag, la formula che piace al mercato

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 01/03/2023 09:58

Si conferma la struttura più apprezzata di questo 2023, con rendimenti fissi dell’8,50% annuo e protezione con Airbag ben oltre il -50% di 4 big cap


Si avvia ormai verso la conclusione una stagione di trimestrali caratterizzata da luci ed ombre, il cui leitmotiv può essere così riassunto: un 2022 ancora sostanzialmente solido ma un 2023 dai contorni incerti. Nel complesso le società quotate hanno però dimostrato una certa resilienza anche nel quarto trimestre del 2022, stupendo in alcuni casi gli analisti in senso particolarmente positivo: passiamo quindi in rassegna quattro aziende che hanno particolarmente brillato nei conti. Andando in ordine di uscita partiamo da STMicroelectronics, società italo-francese specializzata nella produzione di semiconduttori per il settore automobilistico, che ha chiuso il 2022 con ricavi in crescita del 26,4% ed utili su del 24,7%, confermando la guidance per il 2023 in virtù di un portafoglio ordini ben nutrito già per i prossimi 6-7 trimestri; il mercato ha festeggiato i conti con un +8,2% a Piazza Affari il giorno del rilascio. Pochi giorni dopo è stata la volta di Ferrari, storico marchio dell’automobilismo che non ha di certo bisogno di presentazioni; il cavallino di Maranello ha archiviato il 2022 con ricavi sopra i 5 miliardi di euro ed utili a 928 milioni di euro (+19,3% e +18,2% a/a), con il CEO Vigna che sottolineato una domanda “persistentemente elevata” per le auto sportive di lusso. Il titolo ha registrato un +7,3% nel giorno dell’uscita dei risultati.


Nonostante le difficoltà generalizzate per il settore automotive, anche l’ultima trimestrale di Stellantis è stata particolarmente apprezzata dagli operatori, grazie ai ricavi poco sotto i €180 mld (+18% a/a), toccando il record nella pur breve vita del colosso italo-francese, e agli utili che hanno superato i €17 mld di euro; il gruppo ha poi annunciato un corposo buyback azionario che ha infiammato il titolo, cresciuto di quasi il 6% in due giorni. Certamente meno brillante in termini di crescita è stato invece il 2022 di Nvidia, che però proveniva da un 2021 a dir poco eccezionale per i produttori di chip e schede grafiche per PC e gaming, i cui prezzi erano letteralmente esplosi a causa dei colli di bottiglia. La società ha rilasciato numeri leggermente al di sopra delle aspettative, con il mercato che ha ben accolto lo statement del management sui chip per l’intelligenza artificiale, il cui mercato è visto in decollo nel prossimo futuro: il titolo ha chiuso le contrattazioni post earnings in rialzo del 14%, tornando ben al di sopra dei $230.

Quattro sottostanti caratterizzati da conti solidi e da buone prospettive per il futuro, che ritroviamo insieme nel basket worst of di un nuovo Fixed Cash Collect Airbag, una delle strutture maggiormente apprezzate dagli investitori in questo inizio di 2023. Il prodotto (ISIN: XS2470706131) è emesso da Barclays, presenta barriera posta al 60% degli strike ed effetto airbag, con premi incondizionati pari allo 0,75% mensile (9% p.a.), durata massima due anni e mezzo e la possibilità, a partire dalla data di osservazione del 10 novembre 2023 (vi è dunque la certezza di ricevere almeno 9 premi prima dell’eventuale autocall) e per le successive date a cadenza mensile, di rimborso anticipato del valore nominale, pari a 100 euro, qualora tutti i titoli rilevino al di sopra del 95% dei rispettivi strike price (il trigger autocallable è fisso). Con il worst of Ferrari di poco al di sopra dello strike il prodotto risulta ampiamente in corsa per il richiamo già alla prima data utile.
 

Qualora si giunga alla data di osservazione finale dell’11 agosto 2025 senza che il certificato sia stato richiamato anticipatamente, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale, oltre ad un ultimo premio pari allo 0,75%, qualora Ferrari, titolo peggiore che attualmente compone il paniere (al 100,6% dello strike price) non perda un ulteriore -40% circa dalla quotazione corrente. Al di sotto del livello barriera il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà però calcolata a partire dalla barriera e non dallo strike, per una significativa riduzione delle perdite in caso di evento barriera. Bisogna peraltro osservare che la presenza di cedole incondizionate fa sì che il downside dello strumento sia attutito ulteriormente negli scenari peggiori, con una performance negativa in caso di un -70% di Ferrari limitata ad un -28% a scadenza.

Il certificato è quotato sul Cert-X ad un prezzo lettera di poco superiore alla parità, con un rendimento annualizzato ottenibile dall’investitore pari all’8,5% in caso di mantenimento della barriera a scadenza.

 

 

Report di Pierpaolo Scandurra

www.certificatiederivati.it

 

 

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