ETF contro Fondi, perché un corso dedicato è un’ottima idea

Salvatore Gaziano Salvatore Gaziano - 10/11/2022 10:29

Ho pubblicato negli scorsi giorni un’analisi sull’argomento “ETF versus fondi” sul canale YouTube di SoldiExpert SCF, società di consulenza finanziaria indipendente,  facendo parlare soprattutto le evidenze, ovvero i dati piuttosto che le opinioni in libertà.

La conclusione è senza appello: per un risparmiatore, nella stragrande maggioranza (oltre il 90%) dei casi, non c’è ragione alcuna per detenere in portafoglio dei fondi d’investimento al posto degli ETF. Il valore aggiunto fornito nella stragrande maggioranza dei casi non solo è nullo, ma perfino negativo o molto negativo e per effetto non solo dei maggiori costi da sostenere (anche 10 volte superiori oramai fra un fondo e un ETF di pari categoria).

E sull’argomento c’è tanto da dire che ho accettato con entusiasmo di partecipare al corso avanzato dedicato proprio al corso per investire in ETF con sicurezza e profitto, organizzato da Traderlink,

 

Perché nonostante queste evidenze in Italia il mercato dei fondi d’investimento è enormemente più grande di quello degli ETF?

Come hanno evidenziato diversi report sul tema (da quelli dell’Esma a quelli di Deloitte) in Italia c’è una catena lunghissima di soggetti che si spartiscono la ricca torta e soprattutto la rete distributiva la fa da padrone. Ovvero chi vende il prodotto al cliente.

Oltre due terzi delle spese pagate dagli investitori devono, infatti, andare a remunerare il network distributivo (reti e banche collocatrici) dove chi ha il contatto finale con il cliente, l’ultimo miglio, in realtà, è il meno pagato di tutti visto che sopra di lui c’è una catena lunga e vorace da soddisfare. Maggiori costi significano minori rendimenti per i sottoscrittori. Oltre che altri potenziali rischi che ho spiegato nel video.  

Questo modello di consulenza, basato sulla suddivisione delle provvigioni fra chi trova il cliente e tutti quelli che stanno sopra di lui, ha degli evidenti problemi di conflitti d’interesse che la Mifid 2 non ha risolto e lo dimostra il fatto che, di nuovo, il Parlamento Europeo (e in particolare la Commissione per i problemi economici e monetari) proverà nelle prossime settimane (la discussione è calendarizzata per il 17 novembre e la votazione dovrebbe essere poi il 5 dicembre) a proporre un emendamento che vieta il meccanismo di ricevere provvigioni sui prodotti consigliati. Se passasse questo emendamento la consulenza sarebbe solo a parcella e su base indipendente. 

Quella per capirci che segue SoldiExpert SCF come unico modello di remunerazione come chi è iscritto all’Albo OCF come consulente finanziario autonomo o SCF.  

Facile immaginare che questo emendamento troverà un fuoco di sbarramento micidiale da parte di banche, reti e compagnie assicurative.
 

Solo in Europa, ha ben sintetizzato recentemente Massimo Scolaripresidente di Ascofind (l'associazione per la consulenza indipendente), il mercato del risparmio gestito collegato ai soli fondi d’investimento viene stimato in circa 18 mila miliardi di euro, i quali generano per essere prudenti circa 200-250 miliardi l'anno di euro di commissioni che vengono ripartiti tra produttori (le società di gestione) e distributori (ovvero chi li colloca o consiglia) che si prendono la fetta maggiore (anche oltre il 70%).

Gli addetti ai lavori stimano un flusso di 150-200 miliardi di euro all'anno che entrano in questo mondo nelle casse di banche e consulenti finanziari (non indipendenti) come remunerazione di una rendita spesso di posizione

Siamo non lontani dalle cifre del Recovery Fund per dare un ordine di grandezza e bisogna anche tenere conto che il costo medio di un fondo d’investimento in Europa è quasi il doppio di quanto viene praticato negli Stati Uniti. E l'Italia guida la triste classifica europea degli stati membri per costo maggiore dei fondi di investimento.

 

Intanto, sul Sole 24 Ore di domenica, se ve lo siete persi, è stata pubblicata questa tabella che evidenzia cosa sono diventati 100 euro investiti in fondi d’investimento nel periodo 1 gennaio 2018 - 30 settembre 2022. 

Uno studio di Tosetti Value ha provato a immaginare che risultato avrebbe ottenuto dopo quasi 5 anni un ipotetico investitore che avesse messo i suoi soldi su tutti i fondi di ciascuna delle più importanti società di gestione italiane o europee.


Naturalmente nell’offerta di ciascuna società di gestione ci può essere una quantità differente di fondi d’investimento di tipo azionario (mediamente più costosi ma più redditizi nel tempo) o obbligazionario. E i fondi delle sgr italiane sono caratterizzati mediamente da un sottopeso azionario (22% anzichè 46,4% su scala europea), ma questa tabellina fornisce comunque diversi dati interessanti. E alcuni anche quasi inquietanti ad analizzare i costi fissi cumulati di diverse società di gestione considerando anche il discorso del mix obbligazionario/azionario all’italiana. 

 

Cento euro investiti in prodotti di case italiane si sono ridotti di valore” e fa “una certa impressione notare come il montante realizzato a partire dal 2018 sia tornato negativo, ovvero si sono ridotti di valore”, evidenzia il giornalista de “Il Sole 24 Ore, autore del servizio” aggiungendo “e il tutto in presenza di spese correnti cumulate che hanno talvolta superato il 10%, contribuendo ad abbellire i bilanci delle Sgr, sottraendo però risorse ai risparmiatori. Dati sui quali l’industria del risparmio gestito è chiamata ancora una volta a riflettere, se vuole arrivare a una svolta”.

 

Vedremo se arriverà una “svolta” (noi dubitiamo, perché l’attuale situazione garantisce il massimo dei profitti nel breve e quello guardano oggi la maggior parte dei banchieri e assicuratori) ma mi sono permesso di citare questa tabella, perché il tema “ETF contro Fondi” (non è evidentemente una discussione tirata o un confronto che “non s’ha da fare”, ma una partita che vale qualche decina di miliardi di euro ogni anno solo in Italia di commissioni addebitate ai risparmiatori per ricevere una consulenza che potrebbe anche essere in conflitto d’interessi come potrebbero suggerire diverse evidenze. 

E per un Paese che ha scritto in Costituzione che “la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme” non è proprio il massimo, Mifid a parte…

 

Per chi è interessato ad approfondire il tema dell'investire in ETF dal punto di vista operativo e strategico l’iniziativa organizzata da Traderlink sarà un momento credo importante di educazione finanziaria e siamo lieti di essere stati coinvolti insieme ad altri specialisti italiani della materia.

Un mega corso in modalità online organizzato da Traderlink che prevede sia moduli gratuiti che a pagamento e dove come SoldiExpert SCF abbiamo preparato un menù particolarmente ricco dove cercheremo di portare tutto il nostro sapere.

Qui tutte le informazioni sul corso, sui relatori , il programma e sui vari moduli e lunedì prossimo 14 novembre nel modulo gratuito alle ore 17 daremo alcune anticipazioni e spiegheremo il nostro “menù”.

 

Salvatore Gaziano

Responsabile delle strategie d’investimento di SoldiExpert SCF, società di consulenza finanziaria indipendente

 

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