Eni alla prova del 9

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 16/04/2020 12:22

La contrazione della domanda globale di petrolio ha portato il settore energetico ad essere uno dei segmenti maggiormente colpiti del mercato. ENI alle prese con area 9 euro

Il tracollo del prezzo dell'oro nero ha trascinato al ribasso tutti i titoli operanti nel settore provocando incertezza e causando un forte aumento del costo del debito per tali aziende, già di per sé con una struttura finanziaria caratterizzata da un alto grado di indebitamento. Tali discese hanno aperto la possibilità ad acquisti sui minimi per gli investitori che puntano ad impiegare il proprio capitale con un orizzonte di lungo periodo su titoli che presentano comunque solidità nel business e nei bilanci.

In particolar modo il certificato denominato Cash Collect (ISIN: XS2112717280) di Societe Generale su Eni presenta le caratteristiche ideali per coloro che cercano un investimento con un profilo di rischio contenuto. L'istituto bancario francese ha emesso tale prodotto scegliendo un giusto market timing in quanto lo strike della struttura è fissato a 9,32 euro, livello di prezzo storicamente basso per tale azione. Nel corso della vita del certificato, è previsto il pagamento di coupon trimestrali del 3% del valore nominale di 100 euro se il sottostante sarà nelle date di rilevamento sopra l’80% del prezzo strike fissato all'emissione.

Nel caso in cui tale condizione non venga rispettata, i coupon non percepiti non verranno persi, ma saranno pagati nella prima data in cui il prezzo di Eni sarà al di sopra di tale livello. A scadenza, prevista il 6/4/2022, si aprono due possibili scenari di rimborso.

Qualora il titolo Eni sarà al di sopra della barriera del capitale posta all'80% dello strike, ovvero a 7,46 euro, il possessore del certificato riceverà il valore nominale di 100 euro maggiorato del coupon previsto di 3 euro. Se invece, il titolo sarà al di sotto di tale livello, il certificato avrà un valore di rimborso pari alla performance negativa di Eni rispetto allo strike moltiplicata per il valore nominale. Al momento è possibile l'acquisto al prezzo lettera di 95,65 e pertanto il rendimento per l'investitore sarebbe di oltre il 28% in soli due anni anche nell’ipotesi che Eni scenda dai prezzi attuali fino alla barriera dei 7,46 euro.

Passando ad un'analisi del sottostante, il titolo Eni si colloca come un titolo maturo e dal business consolidato. A conferma di ciò vi sono i fondamentali che evidenziano stabilità e solidità per quanto riguarda i bilanci aziendali. La capitalizzazione di mercato si aggira intorno ai 46 miliardi, in linea con i valori dei precedenti anni. Si può notare come negli ultimi due anni, 2018 e 2019, vi sia stata una marcata crescita nei Ricavi, nell’EBITDA e nella redditività netta del business. Il debito è cresciuto di una quota comunque inferiore al 10% del debito totale e il livello di liquidità è leggermente diminuito rispetto agli anni passati.

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