Gli scenari su economia, mercati, dollaro dopo i risultati delle elezioni di MidTerm Usa secondo Economisti e gestori.
Le elezioni MidTerm negli Usa sono una verifica della politica del Presidente in carica a metà mandato.I risultati delle elezioni 2018 che si sono tenute lo scorso 6 novembre per la verifica del governo di Donald Trump, hanno ridato ai Democratici la maggioranza alla Camera, con un margine molto ampio, mentre i Repubblicani hanno consolidato le loro posizioni al Senato
È un risultato significativo, anche perché arriva in un momento di grande crescita economica degli Usa che avrà conseguenze sull’agenda legislativa del presidente Donald Trump; farà parlare della possibilità di impeachment e condizionerà anche la campagna elettorale per la Casa Bianca nel 2020.
Un governo diviso non è certo una novità per gli USA. Per 50 anni nell’ultimo secolo, i poteri del Presidente, della Camera, del Senato sono stati divisi tra i due partiti. Quello attuale, però, sarà un governo fratturato per i prossimi due anni. La leadership democratica alla Camera spingerà diverse Commissioni a lanciare investigazioni sulle attività del Presidente, a rinegoziare le nomine e metterà sotto pressione i capi delle agenzie affinché rivedano i loro passi sul fronte della deregolamentazione. In tutto ciò rientra la pubblicazione dei dati fiscali del Presidente Trump, che sicuramente genererà notizie negative e contrasti con la Casa Bianca. Ecco cosa ne pensano economisti e gestori.
Il commento di Vincent Reinhart, Chief Economist di Standish di BNY Mellon
“A nostro avviso, è improbabile che qualsiasi atto venga firmato come legge, perché né i Democratici al Parlamento, né il Presidente Trump vorranno concedere all’altra fazione una vittoria. Qualsiasi legislazione passata alla Camera che costituisca un’opportunità per i Democratici di lanciare la campagna elettorale nel 2020 morirà al Senato. Tuttavia, la coesione dal lato Repubblicano potrebbe infrangersi perché più di un rappresentante del partito attende con ansia le medesime elezioni. Dal canto suo, il Presidente Trump conterà maggiormente sulle azioni esecutive per raggiungere alcuni risultati. Ma la portata per tali azioni è orientata prevalentemente ai commerci e alle relazioni internazionali”.
Le conseguenze sull’economia
I risultati elettorali generano dei venti contrari all’economia per le seguenti ragioni:
- l’incertezza sulle politiche economiche è un impedimento significativo alle decisioni di business nel settore privato;
- i manager e gli investitori saranno insicuri sulla direzione della legislazione futura, sulle normative e sulla loro applicazione, a partire dall’eventuale inversione dei tagli fiscali nel 2021.
- gli investimenti delle aziende probabilmente subiranno una battuta d’arresto, soprattutto nel settore dell’energia, che richiede ingenti capitali e dove la distanza tra le posizioni dei Democratici e dei Repubblicani è particolarmente ampia.
- Se il Presidente dovesse agire in maniera ancora più decisa sui commerci e sull’immigrazione, vi è il rischio che le tariffe e le restrizioni generino uno shock negativo e un costo per l’economia USA.
- le due forze politiche (Democratici e Repubblicano) contrapponendosi rischieranno di rallentare la crescita economica, spingendo probabilmente la Federal Reserve a ridurre le intenzioni di rialzi dei tassi e spingendo gli investitori ad essere più attenti ai rischi.
Commento di John Bailer, gestore BNY Mellon US Equity Income Fund
“Con i Democratici al controllo della Camera, ci aspettiamo che i mercati siano volatili nel breve termine, alla luce dei timori di un’indagine sul Presidente Trump e di un eventuale impeachment. Guardando alla storia degli Stati Uniti dal 1933 a oggi, le combinazioni di un Congresso diviso e di un Presidente Repubblicano hanno determinato performance di mercato superiori alla media. Dal 1946 a oggi, i mercati hanno teso al rialzo per i 12 mesi successivi alle elezioni di midterm quasi nel 100% dei casi. I dati fondamentali delle aziende dovrebbero restare solidi e le valutazioni USA sono attraenti, il che permetterà ai titoli di riprendersi dal rumore politico di breve termine”.
Le conseguenze sui mercati finanziari
Il settore finanziario potrebbe performare bene, perché la combinazione di valutazioni attraenti, buon andamento dei business e forti dati fondamentali saranno sufficienti a sovrastare la volatilità di natura politica.
Attualmente, il settore finanziario ha le migliori prospettive di crescita dei dividendi all’interno dell’S&P 500.
Ci sono buone probabilità che un piano infrastrutturale sia ai primi posti dell’agenda del Presidente, che vede grande valore nei progetti di costruzione. Anche i politici locali adorano promettere agli elettori nuove strade e scuole.
l budget federale sarà ancor più in deficit e lo stimolo aggiuntivo potrebbe ‘surriscaldare’ l’economia USA di qui al 2020.
Commento di Paul Flood, gestore BNY Mellon Multi-Asset Income Fund
“I Democratici avendo preso il controllo della Camera, limiteranno il potere legislativo dell’Amministrazione Trump, anche se i Repubblicani hanno ampliato la maggioranza al Senato. Ciò rappresenta un punto positivo per il Presidente, che potrà continuare a spingere le nomine chiave”.
Le conseguenze sul dollaro
Le misure migliori per le aziende nell’agenda Repubblicana sono state attuate l’anno scorso, pertanto è improbabile che il risultato delle elezioni possa causare impatti significativi sui mercati in un senso o nell’altro.
Guardando al futuro, sarà positivo un accordo tra gli USA e la Cina sulla politica commerciale, sui dazi.
E’ possibile che i Democratici esercitino pressioni per investigare sulle attività dell’Amministrazione, mettendo in stallo alcuni punti sull’agenda legislativa repubblicana.
Ma non ci si aspetta un muro tra Messico e Stati Uniti, ma un possibile supporto per qualsiasi Infrastructure Bill, alla luce dello stato di decadenza in cui versano molte infrastrutture negli USA.
È probabile che il dollaro USA sarà più debole nei giorni a venire, perché i Democratici attenueranno alcune delle politiche estere più aggressive. Questo sarà positivo per i mercati emergenti nel breve termine, ma l’andamento dei tassi d’interesse continuerà a essere determinato dalla forza dell’economia USA dati i bassi livelli di disoccupazione che si traducono in aumenti dei salari.
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Articolo di Patrizia Puliafito
Fonte: www.salvadenaro.com
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