Debito stabile a settembre, le stime fino a giugno 2024

Maurizio Mazziero Maurizio Mazziero - 07/11/2023 12:25

Dopo aver segnato un record storico a luglio a 2.859 miliardi, il debito dovrebbe rimanere stabile a settembre a 2.840 miliardi.
 


Da questo livello oscillerà sino a fine anno per chiudere in una zona compresa tra 2.832 e 2.862 miliardi.
Nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (NaDEF) il Governo stima un debito a fine anno a 2.874 miliardi.

Secondo le nostre stime, il debito riprenderà a correre a inizio 2024 terminando i primi sei mesi in una zona intermedia tra 2.906 e 2.972 miliardi (l'intervallo di confidenza tra minimo e massimo per il momento è ancora piuttosto ampio).

Il grafico presenta con una linea rossa i dati ufficiali pubblicati da Banca d'Italia, e prosegue in grigio con i valori stimati dalla Mazziero Research.
La tabella di affidabilità indica le differenze tra i valori ufficiali e le stime precedentemente fatte dalla Mazziero Research.

 

 

I dati ufficiali
Debito pubblico:  2.841 miliardi (diminuzione)
Relativo a: agosto 2023
Pubblicato il: 16 ottobre 2023


STIME Mazziero Research

La stima a settembre 2023
2.840 miliardi (stabile)
Intervallo confidenza al 95%
compreso tra 2.832 e 2.848 miliardi
Dato ufficiale verrà pubblicato il: 15 novembre 2023

La stima a dicembre 2023
Compreso tra 2.832 e 2.862 miliardi
Intervallo confidenza al 95%
Dato ufficiale verrà pubblicato il: 15 febbraio 2024

La stima a giugno 2024
Compreso tra 2.906 e 2.972 miliardi
Intervallo confidenza al 95%
Dato ufficiale verrà pubblicato il: 16 agosto 2024

 

Stima del PIL

 

 

Le stime preliminari Istat del PIL italiano nel 3° trimestre hanno indicato una crescita piatta tra luglio e settembre confermando l'attuale clima di stasi economica dell'Italia.

Stimiamo un leggero arretramento dello 0,1% nel 4° trimestre che porterebbe a un risultato annuale del PIL allo 0,6%.

 

RENDIMENTI ALL'EMISSIONE BTP 10 ANNI
 

L'asta di fine ottobre dei BTP decennali si è chiusa con rendimenti al 4,76%, leggermente inferiori al 4,93% di settembre ma sempre nella fascia elevata delle emissioni 2023.

 

Sino a questo punto non ci sono state sorprese sul versante del rating, Standard & Poor's e DBRS hanno mantenuto la valutazione precedente.

A fine settimana arriverà Fitch e dopo sette giorni Moody's che aveva minacciato in primavera un declassamento a Bond spazzatura dei titoli governativi italiani. Moody's al momento è l'agenzia che conserva il giudizio più critico nei confronti dell'Italia.

Il grafico mostra le differenti valutazioni tra le varie agenzie, mentre sotto viene riportato il calendario sino a fine anno.
 

 

di Maurizio Mazziero
mazzieroresearch.com

 

 

Le informazioni contenute in questo sito non costituiscono consigli né offerte di servizi di investimento. Leggi il Disclaimer »

Strumenti

Eni

Dello stesso argomento:

MERCATI

Newsletter

Newsletter settimanale

Ricevi ogni venerdì notizie e approfondimenti sui principali argomenti di borsa e finanza della settimana, comodamente nella tua casella di posta.