Che bella, l'opportunitÃ di ingresso di inizio novembre...

Gaetano Evangelista - 13/12/2016 14:10

Che differenza, rispetto a dodici mesi fa! lo scorso anno la signora Yellen sceglieva una tempistica discutibile, per interrompere il digiuno monetario: lo S&P era in flessione, il CESI (Citigroup Economic Surprise Index) in caduta libera. Decisione sacrosanta, ma scelta sbagliata dei tempi. Wall Street avrebbe reagito scivolando ulteriormente per due mesi. Rispetto ad un anno fa la situazione è ribaltata: nonostante il disimpegno monetario in atto da tempo - la base monetaria si è ridotta del 10% negli ultimi nove mesi - lo S&P migliora in sequenza i massimi storici, e lo fa accompagnato da un CESI abbondantemente positivo. È tempo di agire sul costo del denaro.

Non sorprende la vitalità della borsa americana, che in tutti questi anni non ha mai fornito un segnale di inversione di tendenza di lungo periodo, malgrado i sortilegi delle Cassandre di turno. Ad inizio novembre qui si segnalava che la "nostra" Advance-Decline Line suggeriva ai ritardatari un'opportunità di ingresso; ma tre mesi fa, quando lo S&P migliorò il massimo storico, a più di dodici mesi dal precedente picco assoluto, sul Rapporto Giornaliero si rivelò come una simile circostanza, dal 1950 in poi, ha prodotto praticamente sempre ulteriori miglioramenti a distanza di tre mesi.

Appunto...

In prospettiva il mondo borsistico non americano cerca il riscatto, dopo un prolungato periodo di sottoperformance. L'incremento apparentemente inarrestabile dei tassi di interesse promette di costituire il necessario catalizzatore di un'inversione di tendenza a lungo auspicata.

Gaetano Evangelista
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