Calendario macro: i market mover della settimana

Rossana Prezioso Rossana Prezioso - 16/01/2023 10:03

Inflazione come sempre in primo piano con gli ultimi aggiornamenti riguardanti le varie realtà economiche europee, non ultima l’Italia. Ma, questa settimana, torneranno in scena anche le banche centrali. In particolare la BCE con la pubblicazione delle minute riguardanti l’ultima riunione di dicembre. Si tratta di un indizio importante per capire le prossime intenzioni dei membri del board e le possibili svolte che, nel prossimo futuro, potrebbe prendere la politica finanziaria del Vecchio Continente. Ma sul tavolo degli osservatori ci saranno anche altre novità nei prossimi giorni, novità molto importanti per avere il polso della situazione economica in nazioni come la Cina (PIL quarto trimestre, tasso di disoccupazione e produzione industriale di dicembre) o la Gran Bretagna (prezzi alla produzione e al consumi, richieste sussidi di disoccupazione di dicembre e tasso di disoccupazione di novembre). Per non parlare degli USA che si troveranno a che fare con una lunga serie di dati macro. 

 

Lunedì: prezzi all’ingrosso per la Germania

La settimana partirà con un’agenda leggera ma caratterizzata da dati macro interessanti. Berlino sarà in primo piano, per la precisione con la pubblicazione dei suoi prezzi all’ingrosso di dicembre. Anche il Giappone sarà in scena con i suoi prezzi alla produzione, sempre di dicembre. 

 

Martedì: Cina in gran spolvero ma non solo 

Il fuso orario darà la precedenza a Pechino con la pubblicazione di rilevazioni estremamente importanti. In primis il PIL del quarto trimestre senza però dimenticare le vendite al dettaglio, la produzione industriale e il tasso di disoccupazione, tutti dati focalizzati su dicembre. Parallelamente Tokyo vedrà pubblicati i numeri del suo indice servizi di novembre. Successivamente i fari saranno puntati sull’Europa con i prezzi al consumo di dicembre di Germania e Italia. La prima, poi, conoscerà anche il suo indice ZEW di gennaio. Occhio alla Gran Bretagna, presente ormai in Europa solo geograficamente. Londra analizzerà lo stato del suo settore lavorativo con il tasso di disoccupazione di novembre e le richieste dei sussidi di disoccupazione di dicembre. Parco il contributo di Washington che parteciperà all’agenda con il solo dato dell’Empire State Index di gennaio. 

 

Mercoledì: prezzi al consumo

Saranno i dati sui prezzi al consumo i protagonisti della giornata che, però, per motivi di fuso orario vedrà il Giappone dare il la alle danze. Infatti Tokyo conoscerà i numeri degli ordini sui macchinari core e sulla produzione industriale di novembre. Si tornerà, poi, in Europa. Qui sarà la volta, per l’Italia, della bilancia commerciale globale di novembre e, per l’eurozona in generale, dell’inflazione di dicembre. Inflazione che riguarderà anche la Gran Bretagna a sua volta in scena con la pubblicazione dei prezzi alla produzione, sempre di dicembre. Dagli USA, invece, arriveranno una lunga serie di dati macro. Le rilevazioni in questine riguarderanno: prezzi alla produzione, vendite al dettaglio e produzione industriale di dicembre, vendite e scorte industria (entrambi di novembre), indice NAHB di gennaio e, tra i dati settimanali, le richieste di mutui. 

 

Giovedì: ancora USA

L’economia USA al centro dell’interesse degli analisti. Infatti a parte la bilancia commerciale giapponese di dicembre e le partite correnti della zona euro di novembre, il calendario sarà tutto a stelle e strisce. Infatti arriveranno nell’ordine i dati su: apertura cantieri (dicembre), PhillyFed (gennaio), dati settimanali sulle richieste dei sussidi disoccupazione, permessi edilizi e apertura cantieri (entrambi di dicembre), dati settimanali su stoccaggi gas e scorte di petrolio. 

 

Venerdì: si chiude con la Germania

L’ultimo giorno lavorativo della settimana si chiuderà con i prezzi al consumo giapponesi di dicembre e quelli alla produzione di Berlino. Interessanti da segnalare anche le vendite al dettaglio inglesi (dicembre), la produzione costruzioni di novembre per l’Italia e, infine le vendite di case esistenti negli States a dicembre. 

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