Calendario macro: i market mover della settimana

Rossana Prezioso Rossana Prezioso - 09/11/2020 10:25

Con ogni probabilità, gli strascichi delle elezioni Usa si faranno sentire ancora per qualche tempo sui mercati. Infatti, nonostante la vittoria del democratico Joe Biden sia stata ufficializzata a tutti gli effetti, il repubblicano Donald Trump non vuole ancora riconoscere la sconfitta. Risultato: i mercati, pur impostati all’ottimismo, potrebbero temere lo stallo dettato dai possibile, vari, ricorsi legali. Il tutto mentre a Wall Street le grandi società sono attese al varco. Al di là di questo, però, la settimana che si sta aprendo in queste ore registra molti dati macro interessanti, primo fra tutti l’indice ZEW tedesco di novembre, seguito a ruota dal PIL inglese del terzo trimestre. Inutile dire che gli osservatori di casa nostra guarderanno con occhio attento il dato sulla produzione industriale italiana di settembre, la cui pubblicazione è prevista per martedì. Ma procediamo con ordine.

Lunedì: agenda corta

Il primo giorno della settimana si preannuncia caratterizzato da un’agenda corta che vede al primo posto, per importanza, la bilancia commerciale tedesca di settembre e l’indice Sentix europeo. Si tratta dell’indice che analizza l'umore degli investitori e degli analisti della zona Euro.

Martedì: tra Cina e Italia passando per Berlino

Ritornano i dati cinesi. E non solo. Infatti martedì sarà la volta dei numeri dell’indice ZEW tedesco di novembre. Oltre a quelli della produzione industriale italiana di settembre, come accennato sopra. Ma questo non sarà l’unico dato da tenere sotto controllo. Infatti, allargando la visuale al resto del mondo, tra i dati macro risultano essere particolarmente importanti, quelli riguardanti la Cina con i prezzi al consumo e alla produzione di ottobre. Interessante anche il panorama del mondo del lavoro inglese con le rilevazioni sul tasso di disoccupazione (settembre) e le domande per i sussidi di disoccupazione (ottobre).   

Mercoledì: mutui Usa

Minimale l’elenco degli appuntamenti di mercoledì, elenco che include tra i dati più importanti, soltanto le richieste settimanali di mutui statunitensi.

Giovedì: tanto. E ovunque

Ben diversa, invece, la situazione di giovedì. In questo caso, infatti, si va dall’inflazione tedesca (prezzi al consumo) di ottobre fino agli ordini di macchinari core in Giappone ad ottobre. E ancora. Da controllare saranno anche i risultati di: Bilancia commerciale beni e produzione industriale di settembre in Gran Bretagna, oltre al PIL del terzo trimestre (dato provvisorio). Ma la produzione industriale, sempre di settembre, sarà in scena anche per l’Europa. E dagli Usa? Particolarmente interessanti saranno i risultati dei prezzi al consumo di ottobre e, tra i dati settimanali, quelli delle scorte di petrolio e le richieste dei sussidi di disoccupazione.

Venerdì: occhio a Europa e Usa

In chiusura di settimana gli analisti dovranno controllare entrambe le sponde dell’oceano. Ad iniziare dall’Europa che già nella prima mattinata conoscerà i dati sui prezzi all’ingrosso di ottobre della Germania e, successivamente, i prezzi al consumo di Spagna e Francia, sempre di ottobre. Per quanto riguarda l’Europa, invece, sarà la volta di Pil e occupazione (entrambi terzo trimestre) ma anche della bilancia commerciale di settembre. Gli ultimi numeri, ovviamente per questioni legate al fuso orario, arriveranno dagli Usa. In particolare: prezzi alla produzione di ottobre e fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan di novembre.

Articolo a cura di Rossana Prezioso
 

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