Calendario macro: i market mover della settimana

Rossana Prezioso Rossana Prezioso - 09/03/2020 15:06

Settimana difficile quella che si prospetta in apertura. Infatti tra i dati macro, che vedranno coinvolta anche l’Italia, e la situazione generale, si intravedono giorni di volatilità. La settimana sarà quindi caratterizzata non solo dalle conseguenze e dalle incertezze del coronavirus ma anche dalle problematiche in ambito Opec e petrolio.

Lunedì: Germania e Giappone sulla scena

Il primo giorno della settimana vedrà la pubblicazione dei dati sul Pil giapponese del 4° trimestre 2019, dalla produzione industriale e dalla bilancia commerciale su gennaio, di Berlino. 

Martedì: i primi numeri dell’Italia

Martedì ci saranno i primi numeri sull’Italia e riguarderanno, per la precisione, la produzione industriale di gennaio. Per l’Europa ci saranno invece i dati sul Pil e sull’occupazione (4° trimestre 2019). Allargando la visuale, dalla Cina, arriveranno i prezzi alla produzione e al consumo di febbraio.

Mercoledì: ancora Italia

L’Italia sarà in scena anche mercoledì con i risultati dei prezzi alla produzione di gennaio. Nel Vecchio Continente, anche solo in chiave geografica, risalteranno ancora i dati inglesi di bilancia commerciale e produzione industriale di gennaio. Dagli Usa, invece, i prezzi al consumo di febbraio e i dati settimanali di scorte di petrolio e richieste mutui.

Giovedì: Usa prima di tutto

Saranno gli Stati Uniti i principali protagonisti della giornata di dati macroeconomici. Infatti da Washington si attendono le richieste settimanali sui sussidi di disoccupazione e i prezzi alla produzione di febbraio. Per quanto riguarda l’Europa invece, l’attesa è per i dati sulla produzione industriale di gennaio.   

Venerdì: Europa sotto i riflettori

Nell’ultimo giorno della settimana lavorativa saranno i singoli paesi dell’Europa a fare la parte del leone. Infatti dal Vecchio Continente arriverano i numeri riguardanti i prezzi al consumo di Germania, Francia (gennaio) e Spagna (febbraio). Dall’altra parte dell’oceano, invece, i prezzi export/import (entrambi di febbraio) e la fiducia consumatori dell’Università del Michigan (marzo).  

A cura di Rossana Prezioso

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