Calendario macro: i market mover della settimana

Rossana Prezioso Rossana Prezioso - 15/07/2019 11:02

Occhi puntati sul mondo intero questa settimana con il calendario macro che vedrà la pubblicazione di dati riguardanti sia l'Italia che le grandi potenze mondiali. Per il Belpaese saranno resi noti i numeri riguardanti la bilancia commerciale, che darà il polso della situazione su import ed export, ma anche i numeri di inflazione, fatturato e ordinativi all’industria.


Lunedì: Cina protagonista

Nel primo giorno della settimana sarà la Cina a dettare legge. Sul tavolo ci saranno i numeri di vendita al dettaglio, produzione industriale e Pil, tutti di giugno. Numeri di fondamentale importanza per capire l’andamento della seconda potenza mondiale (ma per alcuni parametri già al primo posto) nella sempre più lunga guerra commerciale con gli Usa.  Per questi ultimi, invece, in agenda, l’Empire State Index di luglio.

 

Martedì: Italia sulla scena

Per quanto riguarda l’Italia, mercoledì sarà la volta dei dati sulla bilancia commerciale di maggio. La bilancia commerciale indica la differenza tra esportazioni e importazioni di beni e servizi tra la nostra nazione e le altre. Il dato precedente era di 2,89 mld. Sempre in Italia, l’attesa sarà focalizzata sui prezzi al consumo, questa volta di giugno. In altre parole: l’inflazione. Maggio aveva fatto segnare un risultato di 0,2%, m/m e di 0,8, a/a. Allargando la visuale all’intera Europa, non si può non citare il dato dell’indice ZEW tedesco di luglio. Si tratta di un indice mensile di fiducia delle imprese elaborato dal Centre for European Economic Research (in tedesco: Zentrum für Europäische Wirtschaftsforschung, da cui l’acronimo). Attraverso i responsi di 350 esperti, analizza non solo le prospettive dell’economia tedesca ma anche di altre aree sensibili della zona euro come anche della della Gran Bretagna, del Giappone e degli Usa. Occhio anche ai dati sulla disoccupazione in Gran Bretagna: nello specifico il tasso di disoccupazione (maggio) e le richieste dei sussidi di disoccupazione (giugno). Dall’altra parte dell’oceano invece, si guarderà alle vendite al dettaglio e alla produzione industriale, entrambi di giugno. 

 

Mercoledì: ancora Italia

Per mercoledì sono attesi i numeri di maggio di fatturato e ordini all’industria made in Italy. Entrambi elementi di fondamentale importanza per avere un quadro più ampio possibile della realtà produttiva tricolore. Ma a tenere banco sarà ancora l'inflazione con i prezzi al consumo di giugno di Europa e Gran Bretagna. Ultima nota: le scorte settimanali di greggio statunitensi, utili alla luce di una situazione molto delicata sul fronte dei petroliferi ma anche in vista dei possibili tagli del costo del denaro da parte della Fed.

 

Giovedì: è il giorno di Usa e GB

Economie anglosassoni in scena giovedì. Infatti saranno svelati i numeri, per Londra, delle vendite al dettaglio di giugno. Come è noto, la spesa dei consumatori è un indicatore economico utilissimo per capire l’andamento della maggior parte dell'attività economica complessiva. Per gli Usa è da citare l'indice PhillyFed di luglio per le condizioni del settore manifatturiero nel distretto americano di Philadelphia. Attenzione anche alle richieste settimanali di disoccupazione.

 

Venerdì: occhio alla Germania

In realtà sarà una giornata molto variegata dal punto di vista dei dati macro. Per questioni di fuso orario il primo responso arriverà dal Giappone e riguarderà i prezzi al consumo di giugno. Ma sarà l’Europa, e nello specifico la Germania, ad attirare l’attenzione con i prezzi alla produzione di giugno. Per quanto riguarda l'Italia, invece, può essere interessante guardare l’ndice di produzione nelle costruzioni (IPC) di maggio, indice che misura tutta l'attività delle costruzioni riferita sia alla nuova attività sia alla manutenzione. Dagli States, invece, sarà la volta dell’indice di fiducia dei consumatori elaborato dal Consumer Survey Center dell'Università del Michigan. Si tratta di un'indagine basata sul responso di 500 famiglie selezionate, riguardante le loro condizioni finanziarie e le loro aspettative sul futuro dell'economia.


Articolo a cura di Rossana Prezioso 

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