Calendario Macro. Gli eventi importanti di questa settimana

Rossana Prezioso Rossana Prezioso - 11/03/2019 15:20

Tra l’11 e il 15 marzo gli appuntamenti cruciali sui mercati saranno diversi, non ultima la Brexit. Quella che si apre oggi è la settimana che segue l’ultima riunione della Bce, riunione durante la quale da Francoforte sono arrivati i tagli sulle stime di crescita future del blocco eurozona.


Lunedì: Usa e Germania in primo piano

La prima giornata vedrà sotto i riflettori prima di tutto Berlino. La produzione industriale di gennaio dovrà battere un risultato che, precedentemente, si era fermato a -0,4%. Le attese sono per uno 0,5%. Un dato molto importante per la locomotiva d’Europa che solo per un soffio ha evitato la recessione tecnica. Dall’altra parte dell’oceano, invece, saranno pubblicati i dati sulle vendite al dettaglio Usa, sempre di gennaio. Il precedente risultato è stato un pessimo -1,2% che ha spaventato i mercati, anche in considerazione del fatto che questo dato includeva anche la stagione degli acquisti natalizi. Per questo motivo le speranze si fissano su di un -0,1%.
 

Martedì: Brexit parola d’ordine

In questo secondo giorno il focus sarà tutto per la Gran Bretagna. Dopo le vicissitudini travagliate come non mai di questo processo sempre più lungo e caotico, si è finalmente arrivati al voto. Voto che, pur non rientrando nella categoria dei dati macro, è stato un evento che finora, e in futuro, avrà caratteristiche dirompenti. In questa data, infatti, il parlamento, per la precisione la Camera dei Comuni, si troverà a dover votare nuovamente per l’accordo presentato dalla premier inglese Theresa May. Ma Londra sarà ancora sotto l’occhio degli analisti per altri dati.I numeri della Bilancia commerciale e della produzione industriale (entrambi di gennaio) saranno pubblicati nella stessa giornata.
 

Mercoledì: disoccupazione Italia

L’Italia sarà invece protagonista solo mercoledì. Ma con un dato di tutto rispetto, quello sul tasso di disoccupazione trimestrale, attualmente al 10,2%. Anche il Vecchio Continente avrà da da svelare qualcosa: la produzione industriale dell’Eurozona di gennaio: dal -4,2% precedente si spera in un -3%. Da Washington sono in agenda gli ordini di beni durevoli (gennaio) e i prezzi alla produzione (febbraio). Per i primi da un 1,2% precedente si teme un -0,5% mentre per i secondi da un -0,1% della scorsa rilevazione, si guarda a un +0,2%.
 

Venerdì: il giorno dell’inflazione

Giovedì il calendario maco è relativamente scarso di notizie interessanti. Unica eccezione i prezzi al consumo per la Germania. Il risultato atteso è di una conferma del precedente dato di 1.6%. Invece l’Italia tornerà in scena per venerdì. In particolare con l’industria (fatturato e ordini di gennaio), ma anche con i prezzi al consumo (febbraio). Nello stesso giorno, sarà rivelato la stessa misurazione ma in ambito europeo. In quest’ultimo caso, per il Vecchio Continente dovrebbe venire confermato l’1,5% anno su anno. Diverse, invece le aspettative per il dato mensile; il precedente -1% dovrebbe essere rimpiazzato da un +0,3%. Per quanto riguarda l'Italia e la sua inflazione, invece, dovrebbero essere confermati sia il +1,1% su base annuale sia lo 0,2% su base mensile. 


Articolo a cura di Rossana Prezioso

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