Calendario Macro. Gli eventi importanti di questa settimana

Rossana Prezioso Rossana Prezioso - 04/02/2019 09:55

Settimana particolarmente importante per l’Italia. Dopo la notizia della recessione tecnica arrivata la settimana scorsa con la pubblicazione flash del Pil del quarto trimestre 2018, si guarda con apprensione ai dati sul costo della vita


Lunedì Italia in primo piano

La previsione verrà resa nota già lunedì con i dati di gennaio sull’inflazione in Italia. Un dato che, come accennato, risulta essere particolarmente importante dal momento che si tratta di monitorare l'aumento generalizzato dei prezzi e, di conseguenza, la diminuzione del potere d'acquisto dell’euro nelle tasche degli italiani. Tutto questo in seguito al nuovo posizionamento dell’economia del Bel Paese. Giovedì scorso, infatti, l’Italia, secondo i dati Istat (lettura preliminare), entrava in recessione tecnica con il prodotto interno lordo del quarto trimestre dello scorso anno in negativo. I numeri hanno parlato di un -0,2% dal penultimo trimestre il quale, a sua volta, era risultato negativo sui tre mesi che l’hanno preceduto. Da qui la recessione tecnica. Non solo ma il -0,2% è un risultato che ha preso in contropiede anche gli analisti, le cui previsioni erano ferme a un semplice -0,1%.

 

La zavorra per la politica

Nella nota Istat, i numeri più importanti: “Nel quarto trimestre del 2018 si stima che il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e sia aumentato dello 0,1% in termini tendenziali.”

Un’altra zavorra sul governo Conte che, sebbene avesse già anticipato di qualche ora il risultato per voce dello stesso Premier, adesso si trova a dover rivedere nuovamente le stime di crescita. Il tutto senza escludere l’eventualità di una manovra correttiva.

 

Recessione tecnica e recessione economica: le differenze

Importante, però a questo punto, fare un distinguo tra recessione tecnica ed economica. La prima si ha quando i dati registrano una contrazione del Prodotto interno lordo in due trimestri consecutivi (in questo specifico caso sarebbero il terzo e il quarto del 2018). La seconda, ovvero la recessione economica arriva quando la correzione è tendenziale. In altre parole non se arriva paragonando i due trimestri, ma tra un trimestre e lo stesso trimestre dell’anno precedente, il tutto guardando anche altri indicatori fondamentali (occupazione, reddito, consumi, produzione industriale, ecc)

 

Martedì uno sguardo all’Europa

Allargando la visuale al resto dell’Europa è da segnalare anche la pubblicazione dell'indice Sentix Investor Confidence, un indice che misura il livello di fiducia degli investitori nell'attività economica. Più alti sono i numeri del dato finale, maggiore è l’ottimismo e quindi la propensione degli investitori verso l’area presa in esame. Inutile dire che in un momento in cui l’ombrello della Bce potrebbe venire meno, la parallela propensione agli investimenti sarebbe una forte stampella a cui l’economia del Vecchio Continente potrebbe facilmente appoggiarsi. Ancora di più visto che, sempre la Bce, ha guardato con titubanza al futuro, confermando la presenza di un rallentamento in arrivo. Sempre parlando di Europa da ricordare anche il report riguardante l’indice dei prezzi alla produzione dell’Eurozona di dicembre. Andando al di là dell’oceano è bene citare l’arrivo dei risultati riguardanti la bilancia commerciale USA e gli ordinativi alle fabbriche statunitensi su novembre 2018.

 

Lavoro Usa nel mirino

Di primaria importanza in un’economia che, come detto più volte, vede i ¾ del proprio Pil dipendere dai consumi. Inoltre, sempre Washington, sta attraversando un momento particolarmente felice per il settore lavorativo. Le ultime stime sui nuovi posti di lavoro parlano di un incremento superiore alle 304 mila unità a gennaio. Si tratta di un dato superiore alle attese del consenus fermo non oltre le 165mila unità. Un dato che risulta ancora più sorprendente se si considerano due elementi fondamentali: l’impatto dello shutdown e il dato di dicembre a +271mila nuovi posti di lavoro. Quello dell’ultimo mese dell’anno è stato anche il numero più alto di dipendenti in dieci mesi, il tutto mentre, per il 2018, i salari medi sono aumentati del 3,2%. Contemporaneamente il livello di disoccupazione è stato confermato al 3,9%.

 

Martedì i PMI

Per quanto riguarda martedì, invece, occhio in mattinata ai numeri mensili (in questo caso di gennaio) dei PMI del settore dei servizi in Italia e, riguardo alle altre nazioni europee, il PMI composito per Francia e Germania oltre che che per l’intera Eurozona. Lo stesso indice sarà pubblicato per i dati sull’economia Usa. L’indice PMI (Purchasing managers index) è uno dei tanti dati statistici relativo all’andamento all’andamento di alcuni settori, in questo caso a quello dei servizi. Sono particolarmente importanti perché rilevano le attività dei direttori d’acquisti nelle diverse società e permettono di dare un’idea sull’andamento dell’economia in generale. Nello specifico, quindi, i dati riguardano l’andamento della produzione, i nuovi ordini, i prezzi o altri particolari come la distribuzione. Maggiore è il numero riferito, migliore sarà la situazione generale.

 

L’importanza dei dati PMI

Spartiacque è la soglia dei 50.0: in caso di risultato superiore si parla di espansione, viceversa si ha una contrazione. Guardando al concreto, gli indici PMI sono solitamente lo specchio più fedele dell’andamento dell’economia reale, perché particolarmente focalizzati sui consumi, come detto, sui servizi. Ogni stato riconosce solo a un’ente o a una società il diritto di rilasciarne i risultati i quali sono solitamente divulgati in due letture la flash (preliminare) e la finale, ovvero definitiva. Altro dato importante, martedì, quello delle vendite al dettaglio di dicembre dell’eurozona, mentre quelle italiane, sia mensili che annuali, saranno rese note giovedì.

 

Mercoledì e giovedì i giorni di Berlino

Mercoledì sarà il giorno dei numeri per l’Ue con le sue previsioni economiche e per gli Usa con la bilancia commerciale, le richieste di sussidi di mutui e le scorte di greggio. Ma la vera protagonista della giornata sarà la Germania con il dato indicatore degli ordini dell'industria con la variazione del numero mensile di nuovi ordini d'acquisto ai produttori. Locomotiva economica d’Europa, Berlino sta combattendo con lo spettro di un rallentamento economico a sua volta derivante dal protezionismo statunitense ma anche dalle numerose riforme in Cina, suo primo cliente; Pechino sta da tempo tentando di rallentare e rafforzare la sua economia orientandola verso la domanda interna invece che verso l’esportazione. Il giorno dopo, giovedì, sempre la Germania, conoscerà il risultato di gennaio della sua produzione industriale. Lo stesso giorno in cui Washington renderà nota la rilevazione settimanale dei sussidi di disoccupazione. Infine, venerdì, il dato importante che ci riguarda da vicino è la produzione industriale tricolore di dicembre.


Articolo a cura di Rossana Prezioso

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