Automotive, mai così protetti

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 18/01/2023 12:04

Si arricchisce il filone di emissione dei Fixed Cash Collect Airbag: l’ultima proposta di Unicredit offre quasi il 10,5% annuo di rendimento con protezione fino a -60%

 

Tra le strutture che hanno riscosso maggior seguito sul mercato dei certificati di investimento nelle ultime settimane non possiamo non citare i Fixed Cash Collect Airbag, studiati combinando la protezione dell’effetto airbag con il flusso di cassa derivante dai premi incondizionati al fine di dare vita a strutture molto difensive e resilienti. Non poteva di certo mancare il contributo di Unicredit a questo nuovo filone, con la banca di piazza Gae Aulenti che ha lanciato la sua prima emissione di questa tipologia di prodotti proprio la scorsa settimana, composta da sei certificati nuovi di zecca; tra questi notiamo uno specifico prodotto scritto su un basket ricorrente negli ultimi anni (Tesla, Ford, Volkswagen), con i titoli che si sono mossi in controtendenza rispetto al più ampio trend di mercato. In particolare, Tesla ha vissuto un mese di dicembre particolarmente tribolato e segnato da ampi ribassi anche in sedute di borsa consecutive, anche a causa delle vicende personali del founder Elon Musk.

 

Il magnate sudafricano sembra infatti essersi gettato a capofitto nella nuova sfida Twitter, acquisita per $54,2 dollari per azione dopo una diatriba legale conclusasi a sfavore per Musk, che si è visto costretto ad onorare i suoi impegni rilevando per intero le quote del social network. Una sfida che si è rivelata piuttosto costosa anche a livello economico per Musk, che si è visto costretto a liquidare in più occasioni parte delle azioni Tesla che aveva in portafoglio per “fare cassa”, non sostenendo di certo il corso di borsa del titolo. Non solo, le ultime notizie provenienti dal mercato cinese (Tesla genera un quarto del fatturato in Cina) non hanno sicuramente aiutato le azioni, con il management che si è visto costretto ad un taglio dei prezzi anche del 9% su alcuni modelli per raggiungere i target di vendita prefissati e ridurre le scorte di magazzino. Tutto ciò ha riportato il titolo a quotare intorno ai $100, con un contestuale innalzamento della volatilità implicita (attualmente intorno al 70%) che ha permesso agli strutturatori di Unicredit di confezionare un’idea di investimento così appetibile.

Il certificato, infatti, scritto su un basket composto da Tesla, Ford e Volkswagen (ISIN: DE000HC31144), coniuga una struttura decisamente difensiva (barriera posta al 50% degli strike e presenza di effetto airbag) con premi incondizionati pari allo 0,9% mensile (10,8% p.a.), durata pari a poco meno di due anni e la possibilità, a partire dalla data di osservazione del 19 dicembre 2023 (vi è dunque la certezza di ricevere almeno 10 premi prima dell’eventuale autocall) e per le successive date a cadenza mensile, di rimborso anticipato del valore nominale, pari a 100 euro, qualora tutti i titoli rilevino al di sopra del 100% dei rispettivi strike price (il trigger autocallable decresce poi del 5% ogni tre mesi).

 

Qualora si giunga alla data di osservazione finale del 11 dicembre 2025 senza che il certificato sia stato richiamato anticipatamente, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale, oltre ad un ultimo premio pari al 0,9%, qualora Volkswagen, titolo peggiore che attualmente compone il paniere (al 96,86% dello strike price) non perda un ulteriore -48% circa dalla quotazione corrente (barriera capitale posta a 64,01 euro, quotazione ben al di sotto dei minimi del covid e financo dei minimi toccati durante Dieselgate). Al di sotto del livello barriera il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà però calcolata a partire dalla barriera e non dallo strike, per una significativa riduzione delle perdite in caso di evento barriera. Bisogna peraltro osservare che la presenza di cedole incondizionate fa sì che il downside dello strumento sia attutito ulteriormente negli scenari più catastrofici, con una performance negativa in caso di un -70% di Volkswagen limitata ad un -10,8% a scadenza.

 

Il certificato è quotato ad un prezzo lettera vicino alla parità, con un rendimento complessivo ottenibile dall’investitore pari al 29,6% in meno di due anni (10,2% circa su base annua), in caso di mantenimento della barriera a scadenza.
 

 

A cura di Pierpaolo Scandurra
www.certificatiederivati.it

 

 

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