Messa ormai da parte la prospettiva di una recessione, gli investitori attendono fiduciosi l'evolversi di una earnings season prevedibilmente sorprendente, ed il FOMC di ieri, con cui si concluderà il ciclo monetario restrittivo. Nel frattempo il vecchio Dow fa faville.
Dopo il sorprendente balzo del Michigan Consumer Survey, commentato nel rapporto di ieri, e dalle considerevoli implicazioni per il mercato azionario; interviene il dato omologo brillante calcolato dal Conference Board: nonostante di certo non difettino gli aspetti esogeni angoscianti, la fiducia delle famiglie USA risale ai massimi degli ultimi due anni. Un mercato del lavoro tonico, una crescita più contenuta dei prezzi al consumo che esalta il potere d’acquisto dei consumatori ed un’economia che tiene, riportano il sentiment ai livelli di luglio 2021.
Come recita un vecchio aforisma, Wall Street è quel luogo dove gente che arriva al lavoro in metro, fornisce consigli a pagamento a clienti che vi sopraggiungono in limousine. Ma è anche quel posto dove presunti esperti che da nove mesi hanno rimediato ceffoni, si arroga il diritto di insegnare il mestiere ad investitori che da tempo si trovano nella giusta posizione.
Fuor di metafora, mentre gli strategist delle case di investimento tuttora prevedono nel complesso un mercato calante da qui alla fine dell’anno, con pochissime eccezioni; il pubblico retail si rivela più sincronizzato con la dinamica dei mercati azionari: grazie verosimilmente ad un impiego ben più sapiente dell’analisi tecnica.
A proposito: con ieri, il Dow Jones inanella la 12esima seduta positiva di fila. Nel Dopoguerra, soltanto altre tre volte questa eccezionale successione è stata manifestata. L’osservatore superficiale potrebbe pensare che una simile stringa sia un eccesso destinato ad essere pagato a caro prezzo; ed invece si rileva come nei casi precedenti il mercato sia salito ulteriormente per diversi mesi. Anche limitando il campione agli episodi di “sole” 11 sedute positive di fila, si rileverebbe come i più numerosi casi precedenti siano stati seguiti sempre da ulteriori progressi, tre e sei mesi dopo...
Così, ancora una volta, una settimana che si preannunciava impegnativa, si sta risolvendo favorevolmente: complice una stagione degli utili che al solito risulta migliore delle aspettative, ed un flusso di dati macro che ha analogamente battuto le stime. Non sorprende che il petrolio, raccomandato un mese fa, stia sollecitando la soglia degli 80 dollari al barile.
Per i malcapitati ribassisti, l’ultima speranza è riposta in una sorpresa hawkish da parte della Fed, chiamata a pronunciarsi sul costo ufficiale del denaro. Speranza vana, quando lo S&P500 tocca un nuovo massimo annuale, subito prima di una riunione del FOMC. Ma al di là delle prospettive per le prossime settimane, gli investitori dovrebbero calibrare il portafoglio in vista della tendenza più probabile fino al prossimo inverno. Ed in questo, l'aggiornamento di metà anno del 2023 Yearly Outlook si rivelerà una guida impareggiabile.
di Gaetano Evengelista
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