A Piazza Affari non è come lo scorso anno...

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 27/03/2015 13:32

Il panico iniziale dura ben poco: dimostrando ancora una volta una notevole vitalità, il listino italiano reagisce con decisione dopo l'interessamento del supporto (long stop) giornaliero, recuperando nel finale di seduta buona parte delle perdite sofferte. Sarà la primavera in arrivo? non diremmo: a poche sedute dalla fine del primo trimestre, Piazza Affari vanta un saldo rispetto al 2014 superiore al 20%. Mai, negli ultimi 17 anni, era riuscito a brillare così tanto.

Non che le altre borse europee abbiano deluso. Negli 250 giorni (praticamente, un anno), mentre l'indice MIB guadagnava il 6.5%, l'Ibex sfiorava una performance a doppia cifra, il CAC si apprezzava del 13% e il DAX volava del 23%. In effetti il boom di Piazza Affari è fenomeno abbastanza recente, relativamente parlando. Tant'é vero che mentre poco più di un anno fa la differenza fra la performance annuale dell'indice MIB e quella dell'Eurostoxx superava il +20%, di recente lo stesso spread scivolava sotto il -10%.

Ad aprile 2014 questa misura fu una delle ragioni per cui esprimemmo un giudizio negativo su Piazza Affari: era in ipercomprato, era salita troppo rispetto ad altre borse, e poi denunciava la formazione di setup di esaurimento del rialzo (TD Sell Sequential setup, analisi della regressione; entrambi su base mensile) oggi assenti. La situazione evidentemente si è rovesciata: come era nelle attese, quel surplus di performance è stata ribaltata, per la quarta volta dal 2000 ad oggi. La domanda da porsi a questo punto è: cosa succede, quando il confronto fra la borsa italiana e quella europea raggiunge una simile condizione, in termini di performance relativa?

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