Vivere nel rischio

Stefano Fanton Stefano Fanton - 01/03/2018 18:02

«Vivere nel rischio significa saltare da uno strapiombo 
e costruirsi le ali mentre si precipita.»
(Ray Bradbury)

 
Un trader, ma anche un semplice investitore, ha sempre a che fare con il rischio. Qualunque sia l’approccio che segue, qualunque siano gli strumenti finanziari che preferisce utilizzare, qualunque sia il capitale che utilizza.
Il rischio è rappresentato da una parola, da una brutta parola che molti decidono, più o meno coscientemente, di ignorare, di non considerare nei propri protocolli operativi. Ma cos’è il rischio? Come definirlo? 

Il rischio può essere definito come il possibile scostamento dal risultato atteso. Uno scostamento che può verificarsi a causa di eventi interni, esterni, previsti o anche imprevisti. Si tratta quindi di una situazione di incertezza che, indipendentemente dalla nostra volontà, può avere effetti positivi o negativi.

Appare evidente che la corretta misura del rischio va di pari passo con la capacità di prevedere e misurare le situazioni incerte o, al momento, non note.Comunemente nel trading si identifica il rischio con la probabilità di una perdita e si ritiene che, tanto maggiore è il rischio e tanto maggiore sarà il rendimento atteso.

Non è sempre così vero…

Un nuovo viaggio attende solo di essere intrapreso ad ogni nuovo trade. Rialzo o ribasso? Pur avendo un’idea di fondo chiara spesso manca la percezione del rischio atteso. E questo crea indecisione. O, peggio, paralisi operativa.

ll rischio ha generalmente un’accezione negativa (downside risk) ma nella realtà può anche essere positivo (upside risk) nei suoi effetti. Come investitori corriamo continuamente rischi, anche molto grandi solo che spesso non ne siamo consapevoli fino a quando non si manifestano gli effetti sul nostro portafoglio. Se comunque la volatilità è il sale del trading il rischio è il propellente necessario per ottenere un rendimento positivo, senza rischio alcuno, infatti, i rendimenti sono destinati a livellarsi in basso.

"Risk on o Risk off?" Questa è una tipica domanda che un intervistatore rivolge a un Trader, letteralmente potrebbe essere tradotto come: dentro il rischio o fuori dal rischio. Semplicemente Risk on significa che il mercato è ottimista e si possono prendere posizioni, Risk off significa l'esatto contrario, il mercato è pessimista e vale la pena attendere o comunque investire in strumenti finanziari con un grado di rischio inferiore.

Il termine si presta a confusione perché alcune persone che non conoscono lo slang finanziario possono pensare che risk on significhi che c'è rischio elevato e risk off che invece non c'è alcun rischio. È vero proprio il contrario.
La domanda "Risk on o Risk off?" semplifica e rende immediata la view del mercato da parte dell'analista.
 
Ricapitolando:
Risk on: prospettive future buone, si investe; 
Risk off: prospettive future non buone, si attende o si riduce la rischiosità. 

Il rischio è quindi un’opportunità da stimare e inserire in ogni protocollo operativo, in ogni decisione. Non vi è uno stigma negativo a priori, senza rischio non c’è propellente, e ignorarne gli effetti è senza dubbio il peggior modo per relazionarsi con questo ospite che non è possibile non invitare ad ogni trade.

Anche se non è un comportamento naturale e immediato da porre in essere occorre immaginare un’entità parallela al prezzo di acquisto e vendita di uno strumento finanziario, un’entità con un valore che muta nel tempo e che possiamo solo stimare, ma che ci farà capire o meglio comprendere che quando vendiamo stiamo anche vendendo del rischio, e che quando acquistiamo ci sobbarchiamo qualcosa di aggiuntivo oltre a un prezzo che muta. Una sorta di qualità invisibile del trade che, una volta reso evidente, ci farà smettere di avere rimpianti per un trade che ci è scappato chiudendo troppo presto.

Semplicemente abbiamo ceduto rischio. Non è una cosa di poco conto…

Un trader deve rispondere a questa domanda: risk on o risk off? In particolare se si desidera acquistare un certificato d’investimento o un qualsiasi altro prodotto con scadenza a 3,6 o 12 mesi.
Ora, la valutazione risk on o risk off è una stima, qualcosa che non si può misurare univocamente ma che dobbiamo provare a fare perché la stima che noi valutiamo probabile dovrà condizionare o almeno dovrebbe farlo, le scelte operative, di sottostante, di strumento.

Le elezioni Italiane incombono e potrebbero influenzare molto l’indice Ftse Mib, oppure potrebbero influenzarlo poco o nulla. Paradossalmente un trader non tiene sempre a mente che i mercati sono fatti per sorprendere e che quindi immaginare (e indovinare) l’esito delle elezioni e l’impatto sui prezzi è un mero esercizio di stile che trova il tempo che trova.

Proprio per questo la mia attenzione è ancora rivolta agli indici, sperando in un affondo delle quotazioni per poter incrementare posizioni long. Questa strategia parte dal presupposto che l’impostazione di fondo del mercato Italiano sia rialzista, laterale o debolmente ribassista. 

E’ il bello dei Bonus Cap con barriera elevata, strumento che appare ideale alla fase immaginata.

Riporto, per potermi agganciare, la precedente analisi dell’indice FTSE Mib:

[...] 24.000 è un livello talmente chiaro, evidente e pulito che nessun trader con una sufficiente esperienza potrebbe mai pensare a una rottura facile e indolore, il primo test è stato da manuale, una lunga cavalcata da 22.000 circa fino a 24.000, pulita, veloce, senza storni o consolidamenti e, proprio per questo, fragile. 24.000 ha ricacciato le quotazioni a 22.000 ma lo ha fatto con una velocità maggiore di quella impiegata per la crescita, a 22.000 un violento rimbalzo fino a 23.000 poi nuovamente il test di 22.000 che viene momentaneamente violato. Una rottura che però innesca acquisti quasi impetuosi, tutto sommato il nostro mercato sta dimostrando una forza relativa interessante anche se incombono le elezioni nazionali che notoriamente rappresentano un’incognita a breve per il nostro indice.
Può quindi essere interessante selezionare qualche strumento sul nostro indice e sul Dax sfruttando il ribasso dai massimi ma anche la forza che appare nei prezzi.
Il problema è che il test di 22.000 ha indebolito il livello supportivo e quindi non è da ritenere improbabile un suo cedimento pur mantenendo il quadro positivo.
In altri termini può essere una buona occasione questo ribasso, ma potrebbero esserci ulteriori tensioni capaci di interessare quota 22.000. Le elezioni incombono e i mercati, al solito, temono l’attivazione di nuovi rischi più che il verificarsi di quelli già previsti.
[…]


Bene, nel momento in cui scrivo l’indice è a quota 22.450 e il Dax a 12180.

Parto subito con il Dax dato che sta perdendo il 2% aggiornando il prodotto visto nel precedente numero, ripropongo la descrizione:

C’è un prodotto potenzialmente interessante con ISIN DE000HV40D39, barriera a 10109,145 (18,55% di distanza) e rendimento potenziale di circa il 9% (7,02% su base annua). La scadenza è al 21/6/2019. Prodotto interessante in caso di affondo dell’indice.

Vi segnalo l’errore sul ISIN del numero precedente, quello presentato è corretto. Nel momento in cui scrivo, con il DAX a 12180 quota 95,8 e quindi consente un rendimento del 10,78%, 8,27% su base annuo. Il rendimento è aumentato diventando interessante proprio per un primo affondo dell’indice. Ricordo che la barriera è a 10109,145 e quindi a circa il 17% di distanza.

Poi si compera sotto quota 100, è sempre una piccola soddisfazione attendere immaginando uno scenario e riuscire ad entrare in posizione sotto il prezzo di collocamento. Resta un prodotto validissimo sul Dax, sia da mantenere qualche mese che per l’intera durata del certificato.
A patto di avere una visione long, laterale o debolmente ribassista dell’indice ovviamente.

Passo ora all’indice FTSE MIB riportando la precedente selezione di prodotti e aggiornandone la situazione.

[...] Le barriere dei prodotti disponibili variano da 14651 a 17260.
Parto col primo, ISIN DE000HV40D70, barriera a 17260,5975 che presenta quindi un livello di barriera molto distante, circa 23 punti percentuali di distanza. La scadenza è a fine anno, il 21 dicembre 2018 e il bonus è a 106,8. Si compera a 101, quasi al prezzo di collocamento e il rendimento su base annua è pari all’8,63% (7,26% effettivo). Non male davvero data la distanza enorme dalla barriera.
 
C’è ovviamente anche un prodotto con una barriera ancora maggiore, che può essere ancora più interessante per chi ha un’ottica di investimento prudente, la barriera è infatti posta a 14651,182 pari a un enorme 35,24%. Certo, parliamo di un indice e quindi un sottostante con una volatilità “media” e quindi meno rischiosa di un sottostante che lo compone. L’ISIN è DE000HV400N2 il bonus è a 107,5 la scadenza sempre il 21/12/2018 e si compera a 104. Il rendimento atteso è pari al 3,56% in circa 10 mesi, pari al 4,24% annualizzato.
 
Ora, per un trader l’immaginazione è un requisito fondamentale, pianificare le possibili strategie è fondamentale e questo prodotto si presta a un acquisto di posizione e a incrementi in caso di storno, la barriera è molto distante e il rendimento verrebbe senz’altro aumentato da un cedimento di quota 22k. Rendimento avaro, ma rischio ugualmente avaro. Ottimo. [...]

 
La situazione del primo strumento, quello con barriera a 17260,5975 è praticamente immutata, resta uno dei prodotti più interessanti data la scadenza a 9 mesi e il rendimento interessante. Si compera appena sotto 100, è il prodotto che preferisco in caso di affondo dell’indice sotto 22.000.
Il secondo prodotto, quello con barriera a 14959,1845 ha un rendimento leggermente aumentato che passa al 5,84% su base annua (attenzione che scade nel 2019) con una barriera quasi EPICA, oltre il 33%.
 
Un aggiornamento anche per il terzo prodotto con uguale barriera ma scadenza a fine 2018. Qui il rendimento è cresciuto al 3,81% con la barriera sempre al 33% ovviamente. Annualizzato è un 4,74%, in caso di affondo dell’indice è un altro prodotto molto interessante anche per la scadenza relativamente vicina. 4 ottimi prodotti per la costruzione di una strategia multiprodotto sugli indici.
 
VARIE
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