Telecom Italia, Intesa San Paolo e FTSE MIB, 3 certificati per affrontare il 2018

Stefano Fanton Stefano Fanton - 22/12/2017 15:14

Perdere del denaro facendo trading è facile, ogni trader realmente operativo sa bene dalla propria esperienza che un profitto di 100 è spesso composto da un guadagno di 300 meno una perdita di 200. La perdita, compagna sgradita ma che non è possibile escludere dal trading, è spesso ignorata, nascosta, lasciata in un solitario cammino libera di distruggere parte o la totalità di un portafoglio.

Ogni trader, nel proprio solitario percorso, è chiamato a sviluppare, modificare e soprattutto adattare le proprie strategie al mutare dei mercati che ha deciso di navigare. Le ragioni delle perdite sono in gran parte causate da:

Mancanza di conoscenza

Impa zienza

Mancanza di strumenti adatti al movimento


Alla mancanza di conoscenza il tempo può porre rimedio, qualche buona lettura e centinaia di ore nei mercati possono far compiere dei salti qualitativi enormi. Alla mancanza di impazienza si risponde sempre con in tempo, questa volta però imparando a dilatare i tempi di reazione se il quadro non è ben compreso.

Se però sono gli strumenti a mancare il danno è difficilmente sanabile e a volte nemmeno emerge. Tuttavia la scelta dello strumento finanziario “derivato” riveste primaria importanza in ogni protocollo operativo. Ci si può mettere “long” in diversi modi:

acquisto diretto del sottostante

acquisto di un’opzione

acquisto di un covered warrant

acquisto di un CFD

e così via…

 
Naturalmente per ogni categoria si apre un mondo di possibilità, basti pensare a quante basi diverse di opzioni esistono e quanto la scadenza incida profondamente sul rendimento.

E, sempre in tema di opzioni, non è possibile ignorare le strategie in opzioni cartolarizzate. Un prodotto nuovo? No, è la descrizione “tecnica” dei certificati d’investimento che sono, appunto, strategie in opzioni cartolarizzate.

Conoscere bene le regole del mercato è di fondamentale importanza così come saper attendere i momenti migliori per impostare ed eventualmente incrementare una strategia.
 
Precedentemente avevo evidenziato la struttura tecnica del nostro indice FTSE MIB evidenziando come la struttura di massimi e minimi crescenti si sia interrotta. Interrotta, è bene ribadirlo, non invalidata dal momento che ancora non c’è stato un minimo relativo inferiore al precedente. Le indicazioni tecniche sono però preziose dal momento che finora non si è mai avuta una chiusura inferiore a 22.000 del future.
 
L’impressione è che, storno a parte, sia solo questione di tempo prima della ripresa del movimento rialzista e se i prezzi dovessero scendere sotto 22.000 e accelerare fino al livello del “gap Macron” non si tratterebbe altro che di occasioni di acquisto.
 
Ovviamente se un trader fosse certo al 100% che i prezzi dell’indice scenderanno fino a 19.000 sarebbe folle, a dir poco, ad acquistare a 22.000 punti. Se il trend è comunque ancora intatto acquistare nella debolezza può essere una buona strategia. Ma vale la pena prendere la posizione sempre limitando i rischi e differenziando gli strumenti finanziari da cavalcare.
 
Ecco quindi che, in virtù di questa tesi di fondo, vado a caccia di occasioni potenzialmente interessanti. Con profili di rischio differenti, anche molto, tra loro.
 
Inizio con Banca Intesa, un titolo che ha pagato molto bene nel corso del 2017 con un iniziale rialzo seguito da una bella fase laterale a bassa volatilità. Un movimento eccellente per chi ha comperato bonus cap o top bonus a inizio anno. I prezzi di Intesa si sono fermati a quota 3.00 euro in quella che sembra una salutare fase di consolidamento dei corsi.
 
Ecco quindi che il primo prodotto potenzialmente interessante deve possedere una barriera molto ampia, capace cioè di assorbire eventuali storni e una scadenza media, così da consentire un rendimento interessante ma senza troppo rischio atteso.
 
La mia prima scelta è un Bonus Cap su Intesa Sanpaolo S.p.A. con Codice di Negoziazione UI243W e ISIN DE000HV40CG5. La scadenza è lunga, parliamo del 21 giugno 2019, si acquista al prezzo di collocamento nel momento in cui scrivo, a 100 con il titolo a 2,83. La barriera è a 1,71 con una distanza percentuale dai prezzi di quasi il 40%. Il bonus potenziale è a 113,3 e consente un rendimento del 13,3%, pari a un 8,91 su base annua. Non male davvero considerando la barriera molto distante dai prezzi.
 
Simile al prodotto appena visto c’è un Bonus Cap su FTSE MIB Index con Codice di Negoziazione UI268W e ISIN DE000HV40D70. Si compera a 99,60 con l’indice a 22100, barriera a 17260,5975 pari a una distanza di 22 punti percentuali e bonus potenziale a 106,8 che consente un rendimento potenziale del 7,77 a scadenza il 21/12/2018. Un anno, 22 punti di distanza e quasi 8 di rendimento potenziale, trattandosi di un indice non è male.
 
Vediamo ora qualcosa con un rendimento potenziale e un rischio atteso diverso. Un Bonus Cap su Telecom Italia S.p.A. con codice di negoziazione UI441T e ISIN DE000HV402D9. Qui siamo in presenza di un prodotto in gradi di sfruttare l’attuale fase di upside del titolo con una barriera a 0,6115 pari a circa il 17% di distanza dalle quotazioni attuali pari a 0,7365. Si compera sotto il prezzo di collocamento, a 99,30 con un rendimento potenziale pari al 10,6%, su base annua un 22,25% con scadenza il 15 giugno 2018. 6 mesi di vita dunque.
 
Questi 3 prodotti hanno rendimenti non troppo difformi tra loro e sono particolarmente interessanti per chi ha una view rialzista, laterale o debolmente ribassista. Nel caso del certificato su Intesa il ribasso capace di consentire il bonus non è poi nemmeno definibile come debolmente ribassista, tutt’altro!

VARIE
1) Il gruppo FB che amministro, Traderpedia - Gruppo di discussione sul trading è stato creato per discutere di analisi tecnica e di questa rubrica. Iscrivetevi se volete aggiornamenti della rubrica in real time o se semplicemente volete discutere di analisi tecnica, siamo già 8589 https://www.facebook.com/groups/traderpedia/

2) è uscito il mio nuovo libro “Il Trading d’Azzardo – Quando un trader si fa giocare dal caso”, in formato cartaceo e disponibile su Amazon a questo link: http://amzn.to/2qdjO7Z
 
3) Anche nel 2018 ci sarà il corso BASE e di TRADING a mercati aperti in aula a BOLOGNA. Un percorso di formazione che non presenta tecniche per arricchirsi in borsa, magari facilmente e senza rischi, ma che consente a chi si trova immerso nell’oceano di informazioni, tecniche, sistemi e approcci, di fare chiarezza su alcuni punti fermi. Di stabilire una direzione, di poter partire con un autoapprendimento che permetta di crescere e migliorare.

Già, autoapprendimento, perché un buon corso può indicare una direzione, aiutare ad evitare insidie, accorciare i tempi, ma il lavoro, quello grosso e faticoso, è prerogativa del singolo. Un buon insegnante può permettere di leggere la musica, ma la maestria nel suonarla la si ottiene in un solo modo: suonando. E, ovviamente, avendo anche una certa dose di talento.

Ecco quindi i primi due corsi del nostro ideale percorso, il primo dal titolo “SOLIDE BASI PER UN LUNGO E SOLITARIO VIAGGIO”, il secondo dal titolo “DALLA TEORIA ALLA PRATICA”. La descrizione dettagliata verrà fornita su richiesta, qui basti sapere che il primo dura 2 giornate in aula mentre il secondo dura 1 giornata a mercati aperti, nella stessa aula dove si terrà il corso BASE. Sono corsi molto diversi tra loro, ovviamente il mercato aperto ha un suo fascino particolare, ma è ovvio che senza buone basi non può esserci nulla di duraturo.

Stefano Fanton

Per informazioni e dettagli scrivete a stefano.fanton@traderpedia.it

 

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