Requisiti per azzardare

Stefano Fanton Stefano Fanton - 28/04/2015 12:51

«Non sai che cosa significhi pressione finché non giochi cinque dollari e ne hai solo due in tasca.» (Lee Trevino - ex golfista Usa 6 Ryder cup) 
Torno su un argomento già trattato, l'azzardo. E sulla perdita. Un trader è chiamato ad “azzardare”, può non desiderarlo, non volerlo, ma non può evitarlo. L’azzardo fa parte dell’attività di ogni trader, che piaccia o meno.
Azzardo
n m azzardo
rischio, pericolo, avventura pericolosa.

 

I requisiti per azzardare sono davvero pochi.
  • Saper perdere.
  • Poter perdere.
  • Voler perdere.
Tutto il resto, è il caso di dirlo, è una perdita di tempo. Per prima cosa occorre indagare e infine padroneggiare la perdita e, solo in seguito, pianificare il guadagno.

Nella vita reale lo si fa continuamente, una persona che si lancia col paracadute per prima cosa controlla la propria attrezzatura, ugualmente si controlla la propria automobile prima di partire per un lungo viaggio.

Prima di compiere un azzardo ci si cautela dalle sorprese, dagli eventi avversi, da quelli che Taleb chiama “i cigni neri”. Il trader d’azzardo, prima di azzardare, non segue un proprio protocollo operativo ma affida al caso, alla fortuna il proprio destino finanziario.

La fortuna non esiste nel trading professionale! Non c’è alcuno spazio per lei! Occorre imparare a perdere da professionisti e per farlo bisogna allenare la mente e lo stomaco. Il cervello può decidere solo QUANTO desiderate perdere ma sarà lo stomaco ad irretire la mente e a far nascere dubbi e ripensamenti.

«Ogni volta che parli della tua infelicità con qualcuno, senza saperlo stai trasmettendo un modello di miseria. L’altra persona forse pensi che ti stia solo ascoltando, ma di fatto sta anche prendendo delle vibrazioni di infelicità, delle ferite.» (Osho)

Il lato silente del trading è la perdita di denaro, molti trader parlano solo dei guadagni e mai delle perdite. Un oblio inghiotte ogni loss, non se ne parla e quindi se ne nega l’esistenza.

Alcuni trader arrivano a sostenere che non perdono mai, per loro semplicemente la perdita non è contemplata. Un messaggio forte che scuote i desideri più reconditi di ogni aspirante trader. Non ho idea di come facciano a non perdere mai, io perdo, certo meno di quanto guadagno ma perdo. E non so mai quando perderò, conosco solo una stima della mia perdita potenziale che risiede in ogni trade.
 
La perdita è la mia forza.

Chi non perde mai trasferisce un modello di successo al quale tendere che, per esperienza personale, so essere falso. E con il modello si trasferiscono delle false vibrazioni positive che condannano alla perdita chi le ascolta. Io perdo. E la mia perdita è il nucleo centrale del mio trading di successo.
 
«La perdita è un prezzo.
La si incontra nella Via del prezzo,
accompagna ogni trade anche se spesso non ne intralcia il cammino.
Essa stessa è il cammino da intraprendere per seguire la Via del prezzo.»

(Stefano Fanton)
 
Immaginate. Siete davanti al monitor, i prezzi scorrono veloci e il titolo che state osservando quota 10 euro tondi tondi. Gli scambi sono vorticosi, veloci e il book è frenetico. Le luci si accendono ad intermittenza per inserire nuove proposte di vendita e di acquisto. 10 euro è uno scoglio, quello che in analisi tecnica si chiama una cifra “simpatica”.

Cosa abbia di simpatico poi me lo sono sempre chiesto. Le cifre rotonde sono difficili punti di acquisto o di vendita, non si sa mai come reagiranno i prezzi, se esploderà la volatilità o se il livello sarà tagliato come il burro. Cosa azzardate? Un acquisto? Una vendita? Nulla?
A cosa deve pensare un Trader professionista se non a quanto desidera perdere su questo trade?
Sa l’aspirante trader come perdere? La sua operazione dovrà essere consapevolmente orientata alla perdita, prima ancora di schiacciare il tasto che comprerà o venderà il trader deve stabilire l’entità della stessa. Poniamo un 3% a titolo di esempio.

Può perdere denaro l’aspirante trader? Può permetterselo? Può essere certo di rispettare il loss? Vuole perdere denaro? Intendiamoci, non che desideri perdere denaro, ma deve volere la perdita nella propria strategia. Lo vuole?

Stabilita una triplice risposta affermativa si passa dalla strategia di perdita alla tecnica di acquisto o vendita. Con uno stop del 3% e una cifra simpatica in arrivo vale la pena azzardare un trade? La volatilità aumenta? I livelli sono visibili e forti?
I requisiti per azzardare sono pochi, tuttavia vengono spesso disattesi, si pensa al guadagno, si analizza la situazione, si prevede il futuro movimento, si prende posizione e poi, quasi casualmente si stabilisce uno stop loss. E nemmeno sempre!

La perdita deve essere l’elemento centrale di ogni trade, ognuno di noi lo deve comprendere. Non servono fiumi di parole, occorre riflessione. Non voglio perdere troppo tempo nella stesura di questo capitolo, una volta individuato il requisito numero uno per azzardare un trade occorre intraprendere un viaggio solitario.

Ognuno deve riflettere sulla propria situazione, sulle proprie motivazioni e sulla propria determinazione. La perdita va vissuta in solitudine, va corteggiata, inseguita e infine ignorata. Chiedetevi perché volete fare trading?

Quali sono le vostre motivazioni? Solo dopo che vi sarete risposti con estrema sincerità iniziate a corteggiare la perdita, con metodo, con costanza e, alla fine, sarà lei a corteggiare voi trovandovi sempre più raramente.

 
Il punto sul FTSE MIB
Prima di analizzare il nostro indice vi ripropongo le due analisi precedenti:
 
Prima analisi (2 numeri fa): […] si nota solamente una leggera decelerazione nella forza rialzista. La fascia di resistenza è in pieno test. Si è creata la perfetta soluzione per una revisione controllata degli stop, 22.500 diventa ora il supporto che il movimento, di fatto, non ha creato graficamente sul grafico settimanale. Il trading system di lungo è ancora long e la noia direzionale è diventata una regola. Una piacevole regola per chi è disciplinato e non va controtrend. Non durerà in eterno, ma godiamoci il momento. Non c’è altro da aggiungere, maggio si avvicina e un famoso proverbio di borsa ci ricorda cosa è prudente fare ;) Ricordate?

Sell in may and go away…
 
Seconda analisi (numero scorso):

[…] Finalmente lo “storno” è iniziato, anche se la decelerazione della forza rialzista, già visibile nel precedente numero, è aumentata dando finalmente inizio a una correzione.
Di cosa parliamo però? Di questo: -3,49% in una settimana.
Certo, non è un ribasso preoccupante, ma al solito va notata la perfetta tenuta dell’area di resistenza che aveva proprio sui livelli di massimo la sua “massima”, mi si perdoni il gioco di parole, estensione. In questo specifico caso, infatti, l’indice FTSE MIB non aveva una precisa resistenza ma una “fascia” di resistenza costruita dai frastagliati massimi precedenti (ottobre 2009, febbraio 2011). Vale la pena darci un’occhiata perché è un classico caso scuola. La settima precedente lo storno c’era stato un allungo dei prezzi e prima ancora tre settimane di sostanziale equilibrio, in altri termini in tentativo di forzatura ha trovato prima un equilibrio dei prezzi e poi un progressivo indebolimento della forza rialzista. I rialzo poi è avvenuto senza riaccumulazioni e quindi gli unici supporti sono i precedenti massimi relativi che, giocoforza, hanno una valenza tecnica secondaria in questo contesto. Che fare quindi? Revisionati gli stop già precedentemente non resta che attendere di capire la forza del trend, chiusure sui minimi o sui massimi e forza della reazione, per pianificare nuovi ingressi. Le posizioni short sono da sfruttarsi di breve, il trend è ancora pienamente intatto al momento. Ogni rialzo, per ritenersi sano, ha bisogno di pause di riaccumulazione, di nuovi livelli dove frazionare il rischio revisionando gli stop, sembra proprio che ci siano lavori in corso.
 
Considerazioni attuali: Il trading system che seguo da diversi anni e che opera su time frame settimanali ha sentenziato la fine del rialzo e mi ha fatto aprire una posizione short. L’ha fatto lunedì 20 aprile proprio dopo la settimana ribassista, quella da -3,49%, quella che non si era mai vista in tutto il movimento rialzista. Ho chiuso volentieri il long delle posizioni (ricordate, il segnale precedente long risaliva a febbraio) ma meno volentieri ho aperto lo short. Non si tratta di un sistema stop and reverse, tuttavia non sa proprio resistere ai cambi di volatilità. E vorrei ben vedere, l’ho programmato io così!
Ciò premesso i primi giorni il segnale è stato tutto sommato racchiuso in un box laterale, fino a venerdì dove il mercato ha piazzato un +0,98% Il lunedì il rialzo è proseguito con un +1,62%
Capita. Ho dedicato questo numero proprio alle perdite anche se in segnale non è stato ancora chiuso. E ci mancherebbe, è un time frame settimanale e ben poche volte ricordo un segnale che subito è stato profittevole senza farmi sudare le proverbiali 7 camicie.
Ma il punto è un altro, i segnali sono molto contrastati, da un lato abbiamo i fatti, il mercato è forte, recupera velocemente. Dall’altro lato abbiamo gli indizi.
Fascia di resistenza evidentissima, rialzo lineare senza storni, box laterale e infine un’anomalia di volatilità, una reazione contraria. Amo questi segnali.
E’ anche vero che in un cambiamento di mercato di questo tipo (aumento della volatilità dopo un trend lineare) si cambia generalmente operatività, non direzione. E quindi si va long sulla debolezza. E’ quindi cambiato il mercato e non il trend.
Però la forza di un TS è il “non pensare” mentre la debolezza di un trader è il “non seguire”. Ho seguito, chiuso i long e aperto gli short sull’indice. Troppo bello sarebbe sapere come va a finire, il mercato è fatto per sorprendere!
E dunque questi piccoli indizi di fine corsa si sono trasformati in un trade poco convincente dal punto di vista tecnico, indizi, piccoli segnali. Ma dopotutto è lo stesso TS che mi ha fatto cavalcare il trend rialzista, ogni trader deve dare credito al proprio protocollo operativo. Che diamine!
 
Veniamo ora alle considerazioni extra TS. Indubbiamente il trend rialzista si è interrotto, una pausa. Salutare anche, ma dove gli stop devono essere ben chiari. 22500 è stato un perfetto supporto, testato e utilizzato per la reazione. Segnali short non ce ne sono, segnali di chiusura dei trade nemmeno, il trend è ancora rialzista pur se laterale, una revisione degli stop o un piccolo alleggerimento sembrano le condizioni ottimali.
 
EFFETTI SUI CERTIFICATI
Come già evidenziato, la fase attuale ha reso molti certificati poco appetibili, bonus cap e top bonus si sono distanziati troppo dalla barriera rendendone poco conveniente l’acquisto. Tuttavia ci sono delle curiose opportunità per dei trade short. Come ben sapete per posizionarsi al ribasso su un titolo è necessario accedere al “prestito titoli” e pagarne il relativo onere che varia da titolo a titolo. Infatti, in funzione della volatilità e della disponibilità dei titoli il costo di prestito varia di molto.

Vi segnalo anche un certificato su Brunello Cucinelli, ancora ottimo, a questo link:
http://www.investimenti.unicredit.it/tlab2/it_IT/quotazioni/bonus/prezzi.jsp?idNode=2470&selez=BRUNELLO CUCINELLI&family=Azioni italiane
In realtà sono due, ma molto simili. Se lo storno dovesse estendersi possono diventare molto interessanti dato che la barriera è posta a 14,1375 e a 13,195, al di sotto del minimo a 14,20. Essendo però un bonus cap e non un top bonus, la prudenza è d’obbligo. O si entra con una dose omeopatica per poi incrementare o si attende l’occasione propizia.
 
IL PORTAFOGLIO IN CERTIFICATES

Data la particolare situazione tecnica aspetto ancora una settimana prima di pianificare i sostituti dei cash collect rimborsati. Il calo di telecom ha fatto recuperare anche il prezzo dell’unico certificato in loss che, lo ricordo, è composto ora solo da una put ed è quindi una posizione short.x
2 NUOVE USCITE
NEW Esce  DE000HV8BJA7, il cash collect su ENI. Richiamato anticipatamente a 102.1 ha pagato una cedola di 2.1 portando il profitto a circa il 19% in 4 mesi.
NEW Esce DE000HV8 BH40 il cash collect su Banco Popolare. Richiamato anticipatamente a 103.1 ha pagato una cedola di 3.1 portando il profitto a circa il 18% in 6 mesi.
Esce DE000HV8BJC3, cash collect su Finmeccanica, con un profitto del 2.75% in 2 mesi.
Esce DE000HV8BEF7 top bonus su twitter con un profitto del 7% in 10 giorni.

Anche il cash collect di Banco Popolare è sopra al trigger, verosimilmente verrà rimborsato alla prossima scadenza, In questo caso la performance sarà di circa il 13% in circa 3 mesi.

Al momento i titoli in portafoglio sono:
1) ENI Bonus Cap (peso 5)

 
2) TWITTER Top Bonus (peso 2.5)
3) TELECOM Reverse Top Bonus (peso 2.5)
4) BANCO SANTANDER Cash Collect (perso 2.5)
5) SAIPEM (perso 2.5)
6) ENI Express (peso 5)

Sono quindi posizionato con il 17,5% della liquidità destinata al portafoglio (ricordo che ogni certificato ha un peso massimo pari al 10% della quota a loro destinata).

ENI
23 MARZO 2015 Un Express, questi i dettagli:
Codice isin: ISIN: DE000HV4AHP0

Codice di negoziazione: UI951I
Prezzo: 99,85
Peso: 5
Scadenza: 15-12-2017
Cedola SEMESTRALE: 6.6
Barriera a 11,578
Trigger a 16,54
Rendimento atteso a scadenza: circa il 6,6% a SEMESTRE
 

SAIPEM

11 marzo 2015 Un Bonus Cap, questi i dettagli:
Codice isin: DE000HV4AF05
Prezzo: 111.45
Peso: 2.5
Scadenza: 18-12-2015
Barriera a 6,992
Bonus: 124,5
Rendimento atteso a scadenza: circa il 12%

Cliccate sul codice ISIN per essere portati direttamente sulla scheda prodotto. 

BANCO SANTANDER
3 MARZO 2015 Un Cash Collect, questi i dettagli:
Codice isin: ISIN: DE000HV8BH57
Codice di negoziazione: OV8BH5
Prezzo: 98,1
Peso: 2,5
Scadenza: 20-10-2017
Cedola trimestrale: 2.6
Barriera a 5,1105
Trigger a 6,81
Rendimento atteso a scadenza: circa il 3% a trimestre

TELECOM
Febbraio 2015 Un Reverse Bonus Cap, questi i dettagli:
Codice isin: DE000HV8BJ55
Prezzo: 83,68
Peso: 2,5
Scadenza: 19-06-2015
Barriera SALTATA
Bonus: SALTATO
Rendimento atteso PRODOTTO SHORT 

Cliccate sul codice ISIN per essere portati direttamente sulla scheda prodotto. 

ENI
9 gennaio 2015 Un Bonus Cap, questi i dettagli:
Codice isin: DE000HV4ABJ6
Prezzo: 90,5699
Peso: 5
Scadenza: 18-12-2015
Barriera a 11,4825
Bonus: 107
Rendimento atteso a scadenza: circa il 20% 

Cliccate sul codice ISIN per essere portati direttamente sulla scheda prodotto. 

L'ANGOLO ZEN
Nel libro lo Zen e la Via del Trader Samurai ho presentato il mio "mantra del trader samurai". Lo potete trovare a questo link:
http://www.traderpedia.it/wiki/index.php/Il_mantra_del_trader
Va interiorizzato, compreso, fuso con il proprio protocollo operativo. Per questo lo riproporrò più e più volte ancora.
Molte volte si discute dell’importanza della visione neutra e del controllo delle emozioni.
Oggi vi propongo la storia di Orso Grigio e Occhio che anticipa, una storiella che non ha attinenze dirette con lo Zen, ma è essa stessa Zen.


L'autunno era nuovamente alle porte e gli indiani pellerossa chiedono al loro sciamano, Orso Grigio se avrebbero dovuto affrontare un inverno particolarmente rigido. 
Orso Grigio non era in grado di rispondere poiché i suoi Avi avevano dimenticato i segreti della millenaria tradizione tribale e non poteva quindi dare una risposta senza temere di essere sbugiardato dai fatti.
Mandò 5 indiani a tagliare legna nei boschi e disse che tra qualche giorno sarebbe andato da un uomo saggio chiamato "Occhio che Anticipa" per avere un responso affidabile. 
Occhio che Anticipa viveva nei boschi, sopra una collina, non riceveva molte visite e fu contento di rispondere alla domanda di Orso Grigio.
Si, disse, questo inverno sarà freddo e fin da ora bisogna darsi da fare a raccogliere legna da ardere.
Orso Grigio torno al villaggio e come prima cosa mandò altri 20 indiani a tagliare legna per affrontare meglio l'inverno.
Qualche giorno dopo però gli venne un dubbio:"Sarà un inverno freddo o molto freddo?" e quindi decise di ritornare da Occhio che Anticipa per formulare una nuova domanda.
Occhio che anticipa non ebbe dubbi e disse senza esitazione: "Sarà un inverno molto freddo".
A questo punto Orso Grigio decise di raddoppiare gli indiani destinati a tagliare legna utilizzando ben 50 indiani. Finalmente era soddisfatto e la legna cominciava ad accumularsi nel villaggio.
Passarono i giorni e un nuovo dubbio attanagliava Orso Grigio: "E se si trattasse di un inverno dalle temperature eccezionalmente basse? In questo caso le riserve di legna non sarebbero bastate." Decise quindi, nuovamente, di ritornare da "Occhio che Anticipa".
L'uomo saggio, che possedeva un nome prestigioso ed evocativo, non ebbe nemmeno il bisogno di far parlare Orso Grigio, dando così prova delle sue eccezionali capacità.
Disse subito: "Questo sarà un inverno dalle temperature eccezionalmente basse".
Orso Grigio rimase senza parole. Prese coraggio e chiese: "Ma come fai ad essere così bravo nel fare le tue previsioni? Se mi rivelerai il tuo segreto ti prometto che non lo saprà nessun'altro oltre a me".
Occhio che Anticipa lo guardò, sorrise e disse:"E' semplice, ogni giorno dando uno sguardo giù in vallata vedo sempre più persone tagliare legna come matti nel bosco".
La morale
Questa storiella ha molte affinità con il mondo del trading dove continuamente chiediamo a Occhio che Anticipa come andranno i mercati finanziari in futuro. Occhio che Anticipa si guarda attorno, emette una previsione e poi attende i mutamenti. Essere consapevoli dei mezzi di Occhio che Anticipa è importantissimo.
Quanto conta il SECONDO ME nel trading? E, più in generale, quanto contano le previsioni?
Ben poco perché la quasi totalità delle analisi, ridotte ai minimi termini, si riducono a:
§  Può andare su o giù. Forse lateralizza.
§  Se andrà su, allora poi forse andrà ancora più su. Altrimenti andrà giù.
§  Attendiamo qualche giornata per schiarire le idee."
§  I prossimi giorni saranno importantissimi.
Sempre così è stato e sempre così sarà. Alla fine la consapevolezza si acquisisce quando è ben chiaro che i prossimi giorni sono sempre i più importanti per capire, è oramai il classico tra i classici, lo dicono quasi tutti, sempre, da gennaio a dicembre.
Il passo successivo, forse il più importante tra tutti, lo si compie quando si comprende che c'è una buona e una cattiva notizia nel trading.
La cattiva notizia è che Occhio che Anticipa non è in grado di prevedere nulla. La buona notizia è che non avete bisogno di lui. 

http://www.traderpedia.it/wiki/index.php/Orso_Grigio_e_Occhio_che_Anticipa

 

VARIE
1)Il gruppo FB che amministro, Traderpedia - Gruppo di discussione sul trading è stato creato per discutere di analisi tecnica e di questa rubrica. Iscrivetevi se volete aggiornamenti della rubrica in real time o se semplicemente volete discutere di analisi tecnica, siamo già 3.373
 
https://www.facebook.com/groups/traderpedia/
 
Potete contattarmi alla mail: stefano.fanton@traderpedia.it o scrivendomi sul mio profilo facebook.

2) Mi ha scritto qualche trader dicendomi che il mio libro Lo Zen e la Via del Trader Samurai in edizione cartacea è introvabile. Vero, ne ho qualche decina di copie io che ho rilevato come autore a suo tempo, se qualcuno è interessato a una letturina Zen capace di scuotere la mente mi scriva pure per le info su come ottenerlo. Un libro da leggere più e più volte..
La versione e-book è disponibile su Amazon.

Visualizzabile anche su pc. http://www.amazon.it/s?_encoding=UTF8&field-author=Stefano%20Fanton&search-alias=digital-text

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