INTESA SAN PAOLO. Vecchio avaro, no pain no gain o cronos? Strategie in certificati.

Stefano Fanton Stefano Fanton - 08/10/2016 17:44

L’ Annus Horribilis del settore bancario è stato il 2016. Tracolli costanti e drammatici che in alcuni casi hanno rasentato la distruzione totale del capitale, come nel caso di MPS che il 4 gennaio 2016 quotava 1,1690 e nel momento in cui scrivo veleggia, si fa per dire, a quota 0,17 euro. Il 90% in meno. Allargando l’osservazione al 2015 è impossibile non ricordare la fiammata che aveva portato le quotazioni oltre i 10 euro per azione, precisamente a 11,1090 il 17 giugno 2014.
 
Un anno orribile il 2016 perché la crisi del settore bancario è diventata palese e sistemica arrivando a contagiare tutti o quasi i principali gruppi bancari Italiani. E all’estero le nuvole non sono certamente rade, basti pensare a DB.
 
E tuttavia, come ben sanno tutti i trader di vecchio corso, è tutto un corso e un ricorso, un susseguirsi di attenzioni, di mode, di rialzi e di ribassi che, ciclicamente, arrivano a disturbare i piani dei cassettisti. Se molti anni fa, infatti, mantenere un titolo in portafoglio per diversi anni era una possibilità ora è visto come un grandissimo rischio se non si segue molto da vicino il sottostante.
 
Il nostro indice domestico, giocoforza, ha risentito del tracollo dei bancari essendo ben rappresentato dagli stessi, e comunque ciò che non si esaurisce prima o poi, come una fenice, risorge.
 
Oggi quindi voglio ricostruire la storia di un titolo bancario che, eccezion fatta per alcune fasi non ha troppo bastonato gli investitori di lungo corso e che si presenta con un’offerta di certificati, appena rinnovata peraltro, tali da permettere diverse strategie. Iniziamo.
 
Dal 1989 al giugno del 1997 Intesa San Paolo si è mossa tra gli 0,6 euro (ma allora c’erano le lire e si tratta di valori rettificati) e 1,25 euro. Parlo degli estremi ovviamente, di fatto un enorme box laterale che aveva 0,8 come valore mediano. Anni di lateralità quasi perfetta interrotti il 2 luglio 1997 con un +8,48% e una quotazione di 1,077, circa 9 mesi dopo i prezzi, il 17 aprile 1998, a 5,84, quasi un +600%
 
Quella imponente fase rialzista ha lasciato poi spazio a una macrofase ad alta volatilità con i prezzi che lentamente, ma inesorabilmente, sono tornati a quota 1,31, il 9 ottobre 2002. Erano anni dove andavano di moda i settori alternativi, internet e la “web tecnology” e dove tutto quello che aveva un www sembrava oro zecchino, le banche erano percepite come meno remunerative del capitale di rischio e quindi trascurate.
 
Certo, un improvvido investitore che avesse avuto la malaugurata idea di entrare a 5,84 euro su Intesa mantenendo il titolo, perché sul lungo periodo i titoli salgono sempre (sig!) ben poche speranza aveva di recuperare il proprio denaro. Avrebbe dovuto attendere una performance superiore al 300%, improbabile.
 
Eppure il 7 maggio 2007, con una quotazione di 5,82 euro, Intesa San Paolo l’occasione di fare una GORETTATA (cit. Il Piccolo Libro del Trader) si presenta nuovamente. Ma 5,82 non sono 5,84 e magari il titolo arriverà a 6, a 7, magari a 10… E quindi niente GORETTI.
 
Da allora un nuovo tracollo fino a 0,868 l’11 settembre 2011. Poi una reazione fino a 1,596 l’8 febbraio 2011 e un nuovo minimo il 23 luglio 2012 a 0,85, toccato solo in intraday perché la sessione finirà positiva e da allora i prezzi inizieranno un nuovo movimento rialzista. Un Doppio Minimo quasi da manuale, non la classica figura tecnica ma un supporto perfetto. Arriviamo a 3,596 il 20 luglio 2015 per poi ripiegare fino a dove? Ma fino a 1,55 il 27 giugno 2016. Quota 1,5 diverse volte è stata un punto di svolta del titolo.
 
L’affare “Brexit” ha contribuito a interrompere il nascente movimento rialzista interrompendolo con un -22,94% (1,74) seguito da un -10,92% a 1,55. Il nostro livello di minimo.
 
Da questo punto i prezzi, lentamente, si sono svincolati dal ribasso quotando circa 2 euro nel momento in cui scrivo, ben al di sotto del livello pre-brexit di 2,2580.
 
Volutamente non vi posto alcun grafico perché i numeri devono entrare sempre di più a far parte del vostro protocollo operativo. 1,55 è un minimo realizzato in una fase di panico e diventa quindi un livello molto importante da tenere in considerazione.
 
Bene, possiamo quindi affermare che il trend ribassista di Intesa San Paolo è sospeso, interrotto, e tanto mi basta per provare a pianificare qualche strategia con qualche certificato.
 
Dividerò la mia selezione in 3 categorie:
  1. VECCHIO AVARO
  2. NO PAIN NO GAIN
  3. CRONOS
 
La strategia del VECCHIO AVARO, termine coniato dal mio amico Tony Cioli Puviani e illustrata nel Piccolo Libro del Trader, è una strategia potenzialmente a basso rischio, con orizzonti temporali ridotti e rendimenti non eccelsi ma meritevoli di attenzione.
 
La strategia NO PAIN NO GAIN è il contrario del VECCHIO AVARO, qui i rischi potenziali sono maggiori ma il rendimento atteso è, a volte, spaventoso. Va quindi spalmata nel portafoglio con attenzione, senza sovrapesarla.
 
La strategia CRONOS è un ibrido tra le due strategie e vede il tempo come protagonista, non è mai una strategia inferiore a 6 mesi, spesso 1 anno e oltre. Una quantità di tempo dove può succedere di tutto ma che va però presa in considerazione perché, che piaccia o meno, il tempo passa e possono verificarsi movimenti interessanti che un VECCHIO AVARO difficilmente può monetizzare.
 
Iniziamo. Quotazione Intesa San Paolo del 7/10/2016 a quota 2.
Il VECCHIO AVARO punta a bassi rischi e rendimenti accettabili, barriere quindi distanti e poco tempo a disposizione per il tocco. Certo, in caso di crollo anche il vecchio avaro soffre, ma sono eventi eccezionali e come tali vanno gestiti. Predilige i TOP BONUS per la validazione della barriera solo a scadenza.
TOP BONUS DE000HV4BAB3 Questo certificato “AVARO” scade il 16 dicembre 2016, lo si compera a 111 e ha un bonus potenziale a 120,5. La barriera è a 1.7168 e quindi dista il 14,72%. Il rendimento potenziale è dell’8,72% che su base annua è pari a un ragguardevole 55% dato che mancano 2 mesi a dicembre.
 
La variante CRONOS della strategia è il TOP BONUS DE000HV4BKX6 che scade il 15 dicembre 2017, ha barriera a 1.5078 e bonus a 118. Lo si compera a 96. Il rendimento potenziale è quindi del 23% a fronte di una barriera distante il 24%, su base annua il rendimento potenziale sfiora il 19% ed è un Top Bonus!
 
Difficile trovare un NO PAIN NO GAIN su Intesa e Top Bonus peraltro. Direi che passiamo ai Bonus Cap che, avendo la barriera sensibile per tutta la durata dello strumento offrono un rendimento anche sensibilmente maggiorato. Sempre potenziale s’intende.
 
Qui si fa un salto di qualità. Inizio con un certificato AVARO di tutto rispetto, DE000HV4BFW8, scadenza il 16 dicembre 2016, bonus potenziale a 110 , si compera a 102, fa un 8% circa, pari a un mostruoso 50% su base annua. Ma la vera sorpresa è la barriera che è a 1,4688, ovvero il 26,63% dai prezzi di venerdì. AVARISSIMO!
 
La variante CRONOS è DE000HV4BFY4 che scade il 16 giugno 2017 e che ha un bonus a 120, lo si compera a 93 (29% di bonus potenziale pari a un 45% su base annua) con una barriera il 26,63% distante, precisamente a 1,4688.
 
Concludo con quella che è la mia scelta preferita ma non unica. Un TOP BONUS della serie NO PAIN NO GAIN al quale si unisce una componente CRONOS.
 
Curiosi? DE000HV4BQP9, scadenza il 15 dicembre 2017 (eccovi l’aspetto CRONOS), barriera coincidente con i prezzi attuali a 2.008, ma validata solo a scadenza. Lo si compera a 99,85 con un bonus potenziale a 140. Oltre il 40% di rendimento, su base annua oltre il 33% (il certificato dura più di 1 anno). Direi veramente interessante.
 
Questi rendimenti sono possibili grazie allo strike che è pari alla barriera, una soluzione che ho ipotizzato qualche tempo fa all’emittente e che renderà questo prodotto interessantissimo anche per i mesi a venire.
 
Questi dunque i principali prodotti selezionati su INTESA SAN PAOLO, a ognuno il proprio profilo di rischio, ma la regola generale prevede solo una frammentazione dei prodotti per evitare rischi troppo elevati. Non ne esiste uno migliore dell’altro in assoluto, dipende dalla propensione al rischio che ognuno di noi possiede.
 
Vecchio avaro, no pain no gain, cronos. Fate la vostra scelta. Il mercato darà il responso tra qualche mese.
 
L’ANGOLO ZEN

Pagina Tradepedia Zen su Facebook: https://www.facebook.com/Lo-Zen-e-la-V ia-del-Trader-Samurai-1507943786185653/?ref=hl
 
Dato che in questo numero ho introdotto il VECCHIO AVARO (termine introdotto proprio dal mio nuovo libro) l’angolo ZEN questa settimana viene occupato dal libro, IL PICCOLO LIBRO DEL TRADER che è possibile richiedere a 12 euro, spese di spedizione comprese, scrivendo a traderpedia@gmail.com
 
Il Piccolo Libro del Trader è finalmente disponibile. Si tratta di un libro scritto da Stefano Fanton, con la prefazione di Tony Cioli Puviani, che, al pari di altri lavori dell’autore, spicca per originalità di forma e di contenuti.
 
Innanzitutto il formato. Piccolo, in formato 10x 8,88. Poi le pagine, 176, volutamente senza numeri. A seguire il contenuto, per la prima volta senza alcuna citazione presente, aspetto che ha sempre caratterizzato le precedenti produzioni. Infine la consultazione, prevista dall’autore in forma casuale, senza continuità di tempo, non è infatti un libro da leggere ma da consultare, da meditazione. Un lavoro senza dubbio originale e, paradossalmente, più Zen dello Zen e la Via del Trader Samurai.
Sono presenti molte regole, alcune apparentemente controcorrente, altre non immediatamente comprensibili, altre ancora capaci di aprire nuove e inedite riflessioni.
Un oggetto, più che un libro, da tenere sempre a portata di mano, vicino al desk operativo. Da interrogare con parsimonia quando sarà il momento, quando sarà lui a chiederlo.


Se volete richiederne una copia scrivete una mail a traderpedia@gmail.com E’ disponibile unicamente in forma cartacea.
 
 VARIE
1) Il gruppo FB che amministro, Traderpedia - Gruppo di discussione sul trading è stato creato per discutere di analisi tecnica e di questa rubrica. Iscrivetevi se volete aggiornamenti della rubrica in real time o se semplicemente volete discutere di analisi tecnica, siamo già 5.487 https://www.facebook.com/groups/traderpedia/
 

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