Il momento migliore per investire.

Stefano Fanton Stefano Fanton - 04/07/2022 16:53

Qual è il momento migliore per investire nei mercati finanziari? E’ una facile domanda che non permette, purtroppo, una facile risposta. Nel 2020, in piena pandemia e dopo un crollo violentissimo, bastava comperare ogni minimo relativo, ogni storno. E tutto saliva.

Molti investitori non hanno visto la realtà del movimento e pensavano al rimbalzo del gatto morto aspettando storni violenti che poi puntualmente non si verificavano.

Poi c’è stata una fase laterale e con qualche tensione dei prezzi, per mesi abbiamo visto l’indice FTSE MIB veleggiare sopra i 26.000 punti con un allungo a 28.000. Un periodo tecnico interessante perché si erano recuperate quasi tutte le quotazioni ante COVID e ci si poteva lecitamente aspettare un ulteriore allungo con i bancari a farla da padroni.

Ma, si sa i mercati sono fatti per sorprendere. Ed ecco che la sorpresa viene servita con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Questo fatto ha creato incertezze che si sono aggravate con il tempo. Da un’operazione di pochi giorni siamo ancora, 4 mesi dopo, ad assistere a combattimenti che sembrano non avere mai fine e che rendono tutto incerto.

Ecco quindi che la tempesta perfetta si staglia all’orizzonte, incertezza, materie prime alle stelle, costi produttivi difficilmente stimabili a 6 mesi, tecnologia che non si trova e inflazione alle stelle.

E, come se non bastasse, i titoli bancari devono fare i conti con ipotesi di congelamento o riduzione dei dividendi. Intendiamoci, i conti al momento sono ottimi ma i mercati, giustamente, scontano scenari, prezzano rischi, diventano avidi di profitto o timorosi di peggioramento globale con una tempestività assoluta. E quindi si vende tutto passando da un estremo all’altro, scontando scenari negativi che forse non si verificheranno o che, sempre forse, non sono abbastanza negativi se la guerra dovesse prendere pieghe meno locali.

Non è quindi un periodo facile per un investitore che può rallegrarsi se nei mesi scorsi ha privilegiato i Top Bonus ai Bonus Cap, se ha scadenze ancora lunghe, se ha prodotti con pochi sottostanti o meglio con uno solo, se sta attuando una strategia di acquisto a scalare dove, paradossalmente, una fase di ribasso è quasi preferibile.  

E quindi quando comperare? Quando tutti vogliono entrare a mercato sui massimi? Quando tutti vogliono disfarsi dei titoli come se non esistesse un domani? E’ una domanda che può solo produrre una risposta impossibile. L’unico fatto è che i prezzi sono nuovamente sui minimi “emotivi” di inizio guerra e che bisogna rispondersi (ognuno con la propria personale avversione al rischio) a questo: “quanti rischi sono compresi nei prezzi”? Ecco, la risposta a questa domanda deve muovere la mano di ogni investitore. Mano che valuterà strike e prezzi di alcuni certificati veramente interessanti per acquistarli sulla debolezza e mano che verrà usata per chiudere il computer e aspettare scenari più chiari.

Che necessariamente non avranno questi prezzi.

Diamo quindi uno sguardo a qualche titolo e ai relativi Top Bonus.

Inizio da ENI, titolo interessante che ha avuto uno storno da oltre 14,59 euro a 11,11 euro in circa 1 mese. Il prodotto ideale ha una scadenza lunga, almeno giugno 2023, meglio dicembre 2023 ed è un Top Bonus. Idealmente vorrei un prodotto con un ulteriore 20% di distanza dalla barriera. Ho trovato qualcosa che si avvicina molto alla mia scelta ideale: DE000HB2YT54

Si tratta di un Top Bonus che si compera a 94,87 con Eni a 11,599, scadenza il 15/12/2023, Bonus a 112,5 e barriera a 9,1658. Quindi il rendimento potenziale è pari a un 18,79% che annualizzato è un 13% annuo. Davvero interessante, la barriera è a 21 punti percentuali di distanza. Tra tutti i Top Bonus è la mia prima scelta.

Sempre su ENI mi è impossibile ignorare l’interessante Top Bonus doppia barriera che ha aperto i rendimenti a seguito del calo di Eni. DE000HB07G23 si compera a 98,72 con scadenza il 15/12/2023. Qui le barriere sono a 10,2492 e a 7,9716 per un bonus a barriera intatta rispettivamente di 105 e 113. Non è un prodotto dal rendimento elevatissimo, la barriera profonda a 7,9716 permette circa un 7% di rendimento, tuttavia la barriera superiore premia l’investimento con quasi un 15% a barriera intatta.

La strategia migliore potrebbe vedere l’acquisto di entrambi i prodotti considerando il secondo come il meno rischioso vista la presenza di 2 barriera di cui 1 profonda a 7,9716. Oppure, ovviamente, assecondando la propria personale visione del rischio atteso.

 

Ora però è il momento di una strategia avara. Rendimento modesto ma rischio atteso basso. Vi presento un Top Bonus sull’indice FTSE MIB, DE000HV4HL34.

Si compera a 103 con l’indice a 21475, scadenza il 15/12/22 e quindi parliamo di pochi mesi. Bonus a 106,5 che permetterebbe un rendimento del 3,5%, annualizzato è un 7,83%. La barriera è a 15004,577 punti, un buon 30,13% Davvero un prodotto avaro molto interessante.

Vediamo qualcosa di opposto. DE000HB07GT0. Si compera a 88,69, prezzo che già dovrebbe far capire cosa ci si può aspettare. Scadenza il 14/12/23 e bonus a 113,5. Il rendimento potenziale è del 28,5% pari a un 19,75% annualizzato. E la barriera? A 20589,48 pari a un 3,74% di distanza. Classico Top Bonus con barriera vicinissima al prezzo attuale dell’indice ma con scadenza a abbastanza lunga. Per chi ha una visione del nostro indice non troppo negativa a fine 2023 è un prodotto imperdibile.

 

Non tratto Banca Intesa perché ritengo valga la pena aspettare ancora qualche giorno. Ultimato il grosso dello storno potremo partire da livelli interessanti. Medesime considerazioni per Enel e Generali, tutti titoli nella mia hit list.
 

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