FTSE MIB e alcune strategie da VECCHIO AVARO

Stefano Fanton Stefano Fanton - 27/09/2016 06:46

IL PUNTO SUL FTSE MIB
Poco c’è da aggiungere a quanto detto nel numero precedente della rubrica. 17.000 è il muro, 16.000 il pavimento. Nel momento in cui scrivo l’indice è a 16080 e si vive alla giornata, in swing trading, ricercando gli eccessi, poi la lateralità e operando in contrarian.

La vicinanza di 16.000 si prospetta come un bell’appuntamento per i trader intraday, un eventuale test provocherà un salto di innumerevoli stop loss ma sarà anche una ghiotta occasione per riprovare uno swing trading long di breve.

E’ stato un mese meno facile degli altri per il mio trading perché sono stato costretto a difendere le posizioni e questo ha portato a un contenimento del danno ma anche alla perdita di occasioni. Poco male, non si può sempre tradare al top perché un’idea di fondo occorre averla e difenderla comporta una perdita di tempo e di risorse.

Ci vuole una grande pazienza e la piena consapevolezza che a suo tempo, un tempo indefinibile ex ante, ci sarà nuovamente qualche volatilità e direzionalità funzionale alle strategie e alle tecniche che ognuno impiega.

Continuo ad avere un’impostazione rialzista di fondo usando quindi approcci e gestione dei trade diversi per i long (strategici) che per gli short (tattici). La salita sopra 17000 è stata impresa ardua e durata un paio di mesi, durata però lo spazio di qualche seduta. Ora è il turno dei multipli di 1000, 15.000, 16.000 e 17.000, tutti livelli buoni per lo swing trading, tattico, non strategico, mi raccomando!
Mantengo una view rialzista, comperando sulle debolezze e rivendendo di breve per abbassare i prezzi di carico e mantenendo parte dei long come strategici.

Dura la vita del trader, ma queste fasi esistono ed è necessario riuscire a padroneggiarle comprando e vendendo anche l’entità invisibile chiamata “rischio”.
 
NUOVI PRODOTTI
Finalmente sono arrivate nuove emissioni di certificati. Era diventato piuttosto difficile trovare occasioni in mancanza di basi e scadenze adatte alle quotazioni attuali. Inizio quindi dall’indice FTSE MIB per poi passare, nei prossimi numeri della rubrica, a spulciare le nuove occasioni.

Come detto sul “punto del FTSE MIB” siamo in presenza di una grande macrocongesione dove la direzionalità è abbastanza ingabbiata. Il ribasso è nell’ordine del 20-25% da inizio anno e quindi può essere interessante valutare i nuovi prodotti disponibili per chi ha una view di tenuta, crescita o calo contenuto nella barriera del nostro indice. Considerazione che vede il fattore tempo giocare il suo ruolo nel caso del Top Bonus.

Vediamo cosa c’è di interessante. Il primo che vediamo è un BONUS CAP sull’indice FTSE MIB con barriera a 14605,88, prezzo a 97 e scadenza a fine anno, il 16 dicembre 2016. Il bonus è a 109, emesso quando l’indice quotava 18257 permette un rendimento potenziale del 12,87% ai prezzi attuali, un 73% circa su base annua (mancano infatti pochi mesi a scadenza). La barriera è a 9,8 punti percentuali.
Trovo molto interessante questo prodotto ma va senza dubbio difeso se si vuole contenere il rischio. Difeso predisponendo short tattici di breve (intraday) in caso di abbandono dei 16.000. e tuttavia il tempo gioca a nostro favore, meno di 3 mesi.
Il codice ISIN di questo bonus cap è DE000HV4BEC3, in caso di tocco della barriera il certificato replicherà la performance del sottostante, il poco tempo residuo rende sempre più trascurabile il peso dell’opzione che verrebbe distrutta in caso di tocco.

Volete più tempo e una strategia simile? C’è DE000HV8A9G5 con parametri simili ma scadenza al 5-5-17. Barriera a 14065, prezzo a 88 e bonus a 112. Qui il rendimento potenziale è del 27% circa per 8 mesi di durata, pari al 50% su base annua. La barriera dista 13 punti percentuali.

C’è poi la VIA DEL VECCHIO AVARO, scadenze molto distanti e premi ridotti.
DE000HV4A9T2 con barriera a 11139,184, 31 punti percentuali di distanza (e ricordo che il nostro indice è già sotto di oltre il 20% da inizio anno) bonus a 114 e prezzo a 105. Circa il 9% con scadenza il 16 giugno 2017, meno di 9 mesi di vita residua.

Stessa strategia da VECCHIO AVARO e più tempo? Nessun problema, c’è DE000HV4A9U0 con scadenza il 15/12/17 barriera a 11934,84 (26% dalla barriera) e bonus a 124 (circa un 18%), su base annua fa un dignitosissimo 14,5%.
Più avari ancora? Possibile. DE000HV4A934 un TOP BONUS con quindi barriera validata SOLO a scadenza, il 15/12/17. Prezzo a 103, bonus a 113 (10,19% sui prezzi attuali e 8,3% su base annua) e ben 26 punti percentuali di distanza dalla barriera posta a 11934,84.

Per ultimo un nuovissimo TOP BONUS con una caratteristica inusuale, barriera e strike sono coincidenti, a quota 16207,1, più o meno sono i valori attuali dell’indice. Si compera a 99, bonus a 120,5 e scadenza il 15/12/17, circa il 22%, un 17,78% su base annua. Questo certificato è difficile da classificare, non è certo da VECCHI AVARI e nemmeno della serie NO PAIN, NO GAIN, ma merita più di uno sguardo. In particolare se il sottostante mettesse il naso sotto quota 16.000. Lo si potrebbe comperare a 90 rendendo ancora più interessante il rendimento.

Quale scegliere dunque? Scadenze, barriere e profili di rischio sono molto diversi tra loro, non esiste la scelta ideale e varrebbe la pena di prenderli tutti, ovviamente opportunamente pesati.
 
STOP LOSS e dintorni…
Immaginiamo di acquistare il titolo A.C.M.E. a 3,85€, possiamo essere certi che un trader professionista, con l’acquisto a 3,85€ ha già una strategia impostata simile a quella che segue:

Chiusura del 33.33% della posizione a 3,75€
Chiusura del 33.33% della posizione a 3,60€
Chiusura della rimanente posizione a 3,45€
Revisione dello stop a 3,85€ se il titolo raggiunge i 4€


Impostare lo stop loss a “tridente” ovvero diviso in tre diversi lotti, è una soluzione molto interessante. Da un lato si riduce il rischio man mano che gli eventi avversi fanno calare i prezzi, dall’altro si mantiene intatta l’azione di acquisto permettendo all’Ego di subire dei contraccolpi a rate, certamente più facili da sopportare.

Se invece lo stop fosse stato messo a 3,60€, con tutta la posizione, la perdita sarebbe stata la stessa dello stop a tridente ma immediata e definitiva. Ben più difficile da accettare. Il calcolo è immediato:
  • Vendita a 3.75 loss 0,10€ x 5.000 = 500€
  • Vendita a 3.60 loss 0,25€ x 5.000 = 1.250
  • Vendita a 3.45 loss 0,40€ x 5.000 = 2.000€
Totale loss = 3.750€
 
La vendita dell’intera posizione a 3.60 avrebbe causato un loss identico. (0,25 x 15.000 = 3.750€)
In ambedue i casi lo stop è di circa il 6,5% ma nel caso dello stop a tridente il loss è certamente più modulato. E più facile da rispettare.
Ho deciso di chiamare questo stop “a tridente” per permetterne una veloce identificazione, il simbolo astronomico e astrologico di Nettuno, ruotato di 90°, rende immediatamente chiaro il perché uno stop diviso in tre parti si debba chiamare stop a tridente.

In altri termini nel trading non ha senso economico ragionare sul bianco o sul nero, sul tutto o sul nulla. E’ molto più funzionale alla sopravvivenza finanziaria di lungo termine accompagnare il rischio alla porta, man mano che aumenta. Con lo stop a tridente, appunto!

 
L’ANGOLO ZEN
Pagina Tradepedia Zen su Facebook: https://www.facebook.com/Lo-Zen-e-la-V ia-del-Trader-Samurai-1507943786185653/?ref=hl
 
Questa volta è il turno di Romolo Calzolaio che ha postato nel gruppo FB di Traderpedia delle interessanti riflessioni sul trading distaccato. Questo posto ne rende giustizia dato l’alto contenuto Zen. https://www.facebook.com/groups/traderpedia/

Uno dei fondamentali traguardi che credo si debbano perseguire in questo continuo percorso di crescita e perfezionamento, è quello di arrivare alla realizzazione, alla constatazione sulla propria pelle, al raggiungimento di quello stato di assoluto DISTACCO emotivo di fronte ai Guadagni e alle Perdite (virtuali o incassati che siano) discorso più volte ribadito e che potrebbe apparire al solito banale e scontato di primo acchitto, tuttavia questo credo non sia altro che l'ennesimo importantissimo tassello che va a comporre un quadro e che permette di ottenere una condotta della propria attività, dalla fase di appostamento, a quella di gestione fino alla chiusura della posizione, in totale LEGGEREZZA, serenità, neutralità e controllo ...  è una condizione che come per le altre cose in questa attività, ha bisogno del suo tempo scandito dall'esperienza per essere finalmente digerita, metabolizzata ed interiorizzata ... ma che deve essere necessariamente essere raggiunta per poter porre le linee guida di un operato che sia profittabilmente sostenibile nel tempo ...dunque ribadisco l'importanza del discorso del NON ATTACCAMENTO, del LASCIAR ANDARE ... DISTACCAMENTO inteso se si vuole anche come stato mentale, di approccio alle cose, alla vita in senso lato ...

 
"Lascia andare o sarai trascinato" ...
(Proverbio Zen)
 
 VARIE
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