Questo nuovo numero della rubrica Occasoni&Trading inizia con un contributo di Tony Cioli Puviani, trader e amico che stimo molto. Ogni volta che scrive qualcosa non è mai banale, e anche se saranno pochi gli aspiranti trader a comprendere pienamente le parole che seguono, vale la pena leggerle, rileggerle e riflettere.
Perché il trading è pieno di luoghi comuni, alcuni veramente disfunzionali, altri sacrosanti e altri ancora con una dose di verità e una di veleno al loro interno. La sopravvivenza finanziaria di lungo termine non può prescindere da un rigido MM, ma un MM rigido non consente di capire quando eludere e quando infrangere una regola.
L’efficienza nel trading, la prudenza e la gestione delle posizioni sono argomenti che vanno sempre indagati, prendere posizioni semplicemente sulla “percezione” del momento causerà, siatene certi, acquisti sui massimi e vendite sui minimi più spesso di quel che ci si può lecitamente immaginare.
Perché dopotutto sui massimi non vi è motivo di essere pessimisti e, viceversa, sui minimi non vi è motivo per essere ottimisti. E’ una ruota. Gira.
Efficienza, Prudenza e Money Management Di Tony Cioli Puviani Se per trading efficiente s'intende quell'attività che cerca di massimizzare il pay-out rispetto ai rischi presi, il money management può tarpare tale efficienza. L'obbiettivo del formatore o del gestore di portafogli altrui non è il medesimo del trader privato che dovrebbe avere solo quello di cercare di massimizzare i suoi profitti.
Chi vuole insegnare, chi ha la responsabilità nel gestire e formare altri aspiranti trader non ha giustamente come obbiettivo la massimizzazione del profitto del suo cliente. Il buon senso, infatti, vuole che l'attenzione in questi casi debba essere rivolta prima di tutto alla salvaguardia del patrimonio del cliente, secondariamente alla alta performance del medesimo.
Quando gestisco i soldi di mia moglie io medesimo ho molta più attenzione al fatto che non perda piuttosto che all'ottimizzazione della sua operazione. Appena mia moglie va in guadagno io, sbagliando, tendo a chiudere, indipendentemente dalla situazione di mercato, perché penso non valga la pena rischiare ancora.
Razionalmente ritengo che rischiare di compromettere il guadagno fatto e magari anche di andare in perdita, sia per me poco conveniente. Mi spiego meglio: se mia moglie guadagna 100 lei è contenta ed io mi gratifico diciamo 7. Se mia moglie guadagnasse 200, lei sarebbe più contenta ma la mia gratificazione non sarebbe doppia, ovvero 14, sarebbe maggiore, ma direi 10.
Perché a fronte di un trade anche in una situazione ancora vantaggiosa io dovrei cercare di continuare quando per me, egoista, ci sarebbe un guadagno solo di 3 (da 7 a 10) quando i rischi che in realtà correrei a continuare sarebbero superiori al mio guadagno (espresso in termini di gratificazione)?
Quindi sebbene in euro lei guadagnasse il doppio (da 100 a 200) io ci guadagnerei in gratificazione "solo" il 42% (da 7 a 10), quindi chiudo perché razionalmente per me è conveniente.
E' evidente che io ritenendomi un trader che ricerca sempre l'efficienza non farei mai così, cercherei solo il vantaggio reddituale, nei limiti di un quadro di gestione del rischio più limitato.
Un trattato sul Money M. ha molto senso perché aiuta a plasmare la forma mentis di chi si accinge a tradare.
Una volta però che un trader diventa veramente profittevole (1 su 100), acquisite le basi principali del M M, a mio avviso dovrà discrezionalmente effettuare scelte meno osservanti di M M anche in base al suo capitale, al suo carattere e SOPRATTUTTO all'utilità marginale del suo capitale che è differente da persona a persona.
In definitiva il Money Management di fatto diminuisce l'efficienza del trading a vantaggio della salvaguardia del capitale dell'utilizzatore. Porre stop loss automatici, o ancora peggio decidere prima il risk/reward indipendentemente da come procederà il mercato, non può essere razionalmente la cosa migliore benché premiante se come antidoto alla indisciplina. E che dire su quando si hedgiano posizioni già attive?
Sono scelte effettuate non perché siano operativamente le migliori, ma solo per attenuare il rischio.
Ribadisco, queste cose appena descritte sono necessarie, anche obbligatorie, ma di fatto cose che attenuano l'efficienza di quello che in teoria sarebbe il trading perfetto! Il trading perfettamente efficiente sarebbe possibile praticarlo solo se l’utilità marginale del capitale rischiato fosse costante, quindi con capitale infinito! Evviva il Money Management quindi!
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Ottime parole quelle di Tony, oltre a efficienza, prudenza e MM andrebbe aggiunta anche la variabile più materiale del trading: la disponibilità finanziaria. Non è una variabile secondaria perché una rilevante liquidità pone un trader, rispetto a un altro che ne è sprovvisto, in un enorme vantaggio. Non in un grande, in un enorme vantaggio. Tutto questo, ovviamente, a parità di conoscenze. Dopotutto, e lo sa bene chi segue i mercati da molti anni, non si scende nell’arena ad armi pari. Mai.
550 euro di profitto, nel conto di un aspirante trader, causeranno euforia e chiusura immediata del trade che, potenzialmente, avrebbe potuto rendere molto di più. La stessa cifra, ma di perdita, causerà ansia e sofferenza (e quindi mancanza di lucidità) in un trader sottocapitalizzato e indifferenza in un trader ben capitalizzato. Dalla capitalizzazione quindi scaturiranno decisioni operative anche contrapposte perché, come amo ripetere, un samurai senza spada non è nulla e quindi, allo stesso modo un trader senza denaro non è nulla. Dover proteggere il proprio portafoglio da micro perdite rende la battaglia contro l’ego e contro il mercato già persa in partenza.
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IL PUNTO DELLA SITUAZIONE Non è facile prendere nuove posizioni in questa fase di mercato. Se prima non vi era motivo che giustificasse euforie ora non vi è motivo che giustifichi pessimismo. Ma tant’è questi sono i mercati finanziari!
Il ribasso del nostro indice è stato violento e veloce e molti titoli sono tornati a quotazioni tecnicamente interessanti. Il discorso su Saipem, affrontato nello scorso numero della rubrica, è perfettamente valido e vincolato alla ripresa del prezzo del petrolio. E tuttavia qualche numero fa avevo titolato così la rubrica: UN CERTIFICATO ADATTO A UN CROLLO, per comodità ne ripropongo il link:
http://www.traderlink.it/analisi/occasioni-trading/un-certificato-adatto-a-un-crollo_15318MNG9099HQ4 I certificati sull’indice FTSE MIB ora sono discretamente interessanti. Nel numero segnalato della rubrica scrivevo:
Ecco quindi alcuni certificati da osservare con grade attenzione proprio in caso di movimenti anomali che, si ipotizza, verranno riassorbiti nel corso delle settimane.
Occorre essere preparati al mutamento e alle anomalie.
Il primo certificato, molto interessante in caso di un ulteriore calo delle quotazioni del nostro indice FTSE MIB è un TOP BONUS proprio sul FTSE MIB.
Il codice è DE000HV4AS18 e ha queste caratteristiche:
Barriera: 19627
Strike: 23091
Bonus: 109
Prezzo: 96,15
Scadenza: 16-12-2016
Dunque un rendimento del 14% circa a fronte di una barriera del 10,43%, un TOP BONUS con barriera a scadenza, mi piace immaginare un crollo dell’indice in prossimità di 20.000, proprio a ridosso della barriera (ora quota 21842) per acquistare questo prodotto sul panico e con un rendimento atteso del 20% e oltre.
Bello vero? Direi spettacolare. Ovviamente se l’indice si dovesse trovare, tra poco più di un anno, sotto 19627, addio bonus e performance negativa replicata. Ma è molto interessante proprio in caso di crollo e di uno scenario di ripresa ipotizzato. _______________________
Bene, il movimento anomalo, abituati a una lateralità poco volatile, c’è stato e il certificato in questione da 96 quota ora 89,65, a meno di 2 punti percentuali dalla barriera. E con un rendimento potenziale di circa 23 punti percentuali in un anno.
Non è, come per SAIPEM, un certificato della serie NO PAIN, NO GAIN, è un TOP BONUS e basta che l’indice non chiuda sotto la barriera a scadenza per attivare il premio, tuttavia è il classico strumento dove vale la pena entrare con una piccola quota del portafoglio. 2,5 su 100 a mio parere, per poi, eventualmente, arrotondare l’acquisto in caso di ulteriori e consistenti cali. Va ricordato infatti che un top bonus replicherà l’andamento del sottostante in caso di rottura della barriera, si sta quindi comperando l’indice a 12 mesi, ipotizzando un valore superiore alla barriera.
Una scommessa. Ma, d’altronde, non si può pensare di acquistare un prodotto con questi rendimenti e queste caratteristiche se il sottostante sta salendo ed è molto distante dalla barriera. E’ l’unico TOP BONUS dell’offerta UNICREDIT, tra qualche mese i tempi saranno maturi per i bonus cap, ce ne sono di molto interessanti che scadono a giugno ma occorre prestare attenzione a pericolose sovrapposizioni e quindi continuerò ad osservarli.
Il quello che è stato il più bruto inizio d’anno della storia di Wall Street occorre rispolverare l’arte dell’attesa e della pazienza. Iniziando magari a seguire proprio quei certificati che permettono un potenziale premio elevatissimo a 12 mesi, un tempo che in Borsa è un’eternità. Il caso Saipem, affrontato nel numero precedente è perfettamente valido.
Ah, un’ultima cosa, vi ricordate di Facebook e dei prodotti analizzati qualche numero fa? In particolare del reverse bonus cap? Bene, rileggetevi i numeri vecchi, le strategie sono valide per settimane dalla loro pubblicazione e, spesso, diventano anche più convenienti in caso di movimenti anomali imprevisti.
Ma d’altronde quand’è che un movimento anomalo non è imprevisto? Quasi mai…
L’ANGOLO ZEN Pagina Tradepedia Zen su Facebook:
https://www.facebook.com/Lo-Zen-e-la-Via-del-Trader-Samurai-1507943786185653/?ref=hl Angolo Zen, parabola Zen: Il maestro Pai-chang voleva scegliere un monaco cui affidare l'incarico di aprire un nuovo monastero. Convocò i suoi discepoli, pose una brocca sul pavimento e disse loro: "Sceglierò chi saprà descrivere questa brocca senza nominarla". "È un vaso di forma rotondeggiante, con un manico e un becco" rispose il più colto dei suoi allievi. "È un recipiente di colore grigio e serve per contenere acqua o altri liquidi" disse un altro. "Non è uno zoccolo" intervenne un terzo più spiritosamente. Gli altri monaci non dissero nulla, perché erano convinti di non poter escogitare definizioni migliori. "Non c'è nessun altro?" domandò il maestro. Allora si alzò Kuei-shan, che nel monastero era un semplice inserviente. Egli prese la brocca in mano e la mostò a tutti senza dire nulla. Pai-chang dichiarò: "Kuei-shan sarà l'abate del nuovo monastero". Commento: Molte attinenze con il mondo del trading. Cos’è un grafico? E un prezzo? ...
VARIE 1) Il gruppo FB che amministro,
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2) Mi ha scritto qualche trader dicendomi che il mio libro
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