Come se non ci fosse un domani. Infrangere o eludere?

Stefano Fanton Stefano Fanton - 11/02/2016 22:08

Parto subito con un grafico che usualmente non si guarda.



E’ il grafico dell’indice Ftse Mib dal 1997 all’11 febbraio 2015. Semiliogaritmico ovviamente, come si conviene a una vecchia signora che di strada ne ha fatta tanta e che ha quindi bisogno di una “stampella” per ricordare gli aneddoti della sua esistenza.

Il grafico è candlestick, non potrebbe essere diversamente, il colore è frutto della direzione, come ben sapete è verde quando c’è una crescita dall’apertura, è rosso quando c’è un calo.

Il vantaggio del grafico semilogaritmico è evidente, è possibile confrontare le variazioni percentuali al posto di quelle assolute, il 1998, il 1999 e il 2000 sono stati anni gloriosi per chi, come me, li ha vissuti, nel 2001 e in parte del 2002 ero un ferie, 17 mesi di ferie dal trading e dalla borsa in generale. Mi sono goduto profitti eccezionali. Nel 2003, 2004, 2005 e nel 2006 ho scalpato come un dannato! Anche 300 eseguiti al giorno su diversi sottostanti, poca cosa rispetto al maestro dello scalping, Giovanni Borsi, che può anche aggiungere uno 0 a quel numero di eseguiti nelle sue giornate più frenetiche, ma numeri considerevoli per me.

Nel 2007, fino ai giorni attuali, il campo di battaglia ha visto schierati dei trading system, nel 2008 ho realizzato performance intraday di rilievo, a dispetto dell’anno orribile per chi deteneva titoli in portafoglio e non era preparato a cataclismi.

Nel 2009 è andata bene. Nel 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015 ho operato alternando fasi di trading intraday a trade di posizione, differenziando i miei trade e operando anche in certificati. Ma mai per parcheggiare la liquidità, sempre con il rispetto che una strategia preconfezionata in opzioni richiede.

Molti certificati mi sono scaduti a dicembre 2015. Molti altri no.

Nel 2016, almeno nei primi 2 mesi, ho fatto più eseguiti intraday degli ultimi 12 mesi, una vera miniera da vecchi tempi per chi può calcare la mano e ritirarla in fretta.

Nel 2016 i mercati hanno inferto un duro colpo al mio portafoglio in certificati. E questo nonostante, rispetto a 1 o 2 anni prima, dividessi i trade pesandoli 2,5% ognuno, nonostante prediligessi Top Bonus ai Bonus Cap o Cash collect con barriera da validarsi a scadenza. Le strategie a tunnel che impostavo recentemente (posizione short e long contemporanea) hanno protetto un lato del trade e, ora, andranno chiuse bilanciando il loss speculare nel lato long. Nonostante questo però non ne sono uscito indenne, vero è che il tempo è ancora molto ma per alcuni temi, Saipem in primis, il ribasso è stato impressionante.

Come pure sono stati impressionanti i numeri della nostra Borsa, vediamoli insieme, quanto ha perso il Ftse Mib all’11 febbraio 2016?

Eccovi i numeri.
Performance 1 mese -20,62%
Performance 6 mesi -34,19%
Performance 1 anno -23,90%
Performance 2 Anni -19,86%
 
Viene da dire solo una cosa: chi è senza LOSS scagli la prima pietra. Un -20,62% in un mese ha destabilizzato molte strategie su molti titoli, è sceso tutto, velocemente, senza alcun supporto, senza resistenza alla vendita.
Certo, un bimestre eccezionale sui futures, sia intraday che multiday, ma un ovvio segno meno sui certificati.

Non si può vincere sempre e su tutto, ho scalato gli ingressi sul Top Bonus Ftse Mib che vi ho segnalato ma ho bisogno di un 19600 di indice, livello che al momento sembra una chimera.
Mi consolo con il tempo, quasi 11 mesi, e con la struttura, un Top Bonus, ma è una consolazione appunto.

La verità è che questo ribasso, con questa forza, mi ha stupito, e anche se i mercati sono fatti per sorprendere qui la sorpresa è stata molto grande. Leggendo sui vari social è pieno zeppo di traders che lo avevano previsto, che lo sapevano e via discorrendo. Io, lo ammetto, non lo avevo previsto, non credevo probabile il cedimento di 18.500 senza sangue, senza confronto. Invece le vendite sono avvenute come se non ci fosse un domani. Su tutto. Sempre e comunque.

La giornata del 10 febbraio è stata facile da gestire in intraday, sul 5 minuti un lap-up, una chiusura dello stesso e poi il superamento del massimo che ha creato il lap. Un buy secco intraday, un buy dopo un ribasso elevatissimo. Una resistenza a 16.800 altrettanto evidente (700 punti di movimento dal segnale) e una chiusura positiva dopo un trend delineato e pulito.
Il rimbalzo è servito.



Mi preparo a gustarmi il proseguo dello stesso, chiudo le posizioni intraday e aspetto il giorno seguente, l’11 febbraio. Apertura in lap negativo, ottimo, mi preparo a entrare nuovamente con lo stesso setup, il mercato crolla subito e in 14 barre a 5 minuti arriva a 15.900, sotto 16.000. Sul supporto chiave di breve.
Un test a 15.800 e decido di entrare poco sopra, all’incirca a 15.900, al secondo test. Quello che segue è il grafico della giornata.


Arrivato a fine giornata con la mia posizione aperta long mi sono posto il solito quesito. Chiudo o lascio aperte le posizioni aperte?

Le ho lasciate aperte. Una situazione, sul futures, strana per la mia operatività, generalmente lavoro con un TS per le posizioni di lungo, sul grafico settimanale, e con il discrezionale in intraday per le ottimizzazioni controtrend. Capita quindi di essere short sul futures con il  TS in multiday su un conto, e long in intraday su un altro conto, posizione però che va chiusa a fine giornata rendendomi sempre in linea con il TS ma congelando, in un certo senso, il trade.

E’ più difficile da spiegare che da mostrare, è il famoso concetto ribadito più volte, “la pariginata”. Emotivamente è uno spasso.
L’unica regola è stringente e prevede che comunque a fine giornata nel conto TS ci debba essere la posizione aperta in linea con il sistema.

Oggi ho lasciato aperti due contratti long sul contro intraday. E uno short sul conto TS, in profitto considerevole.
Ho voluto condividere un paio di giorni di trade particolari, chi leggerà queste mie parole lo farà a mercati aperti con grande probabilità. E, forse, potrà riflettere sulla differenza che passa tra eludere una regole e infrangerla.

Non è una differenza da poco.

Ovviamente domani i trade che mi sono portato in over night verranno chiusi, non è fondamentale che lo siano in loss o in profit (come mi auguro) ma che, ne sono certo, lo rifarei altre 100 volte a parità di condizioni.

No pain, no gain. Questa frase la può pienamente comprendere chi è nel mercato, quello operativo, quello vero, quello fatto di idee di trading e di movimenti avversi.

Perché sarebbe bello andare subito in profit, ma non è data a nessuno la possibilità di esserlo sempre. Anzi, riesce in un numero piccolo di casi, il resto è “pain”. A volte in gain, a volte in loss, ma con la consapevolezza, e lo dico mentre mi sto fumando un Cohiba Robusto sorridendo, comprendere la differenza tra eludere e infrangere una regola vale anni di esperienza nei mercati.

Alla fine si impara che i mercati sono fatti per sorprendere, per sorprendere l’idea che abbiamo di essi. O che non abbiamo.
Buona caccia, in questa fase di mercato l’analisi tecnica conta meno del pelo sullo stomaco. E’ trading di pancia, alla Tony Cioli per intenderci.

 
See later…
 
OCCASIONI IN CERTIFICATI
Molti di voi mi hanno scritto chiedendomi qualche occasione adatta al momento. Lasciate che passi una settimana, stanno uscendo nuovi prodotti con barriere adeguate a questa fase, un -20% da questi prezzi porterebbe l’indice a 12.000, livello che a qualcuno suggerisce più di un’idea. Troppa volatilità, conviene attendere o scommettere. Fate il vostro gioco, perché, ora, di questo si tratta…
 
L’ANGOLO ZEN
Pagina Tradepedia Zen su Facebook: https://www.facebook.com/Lo-Zen-e-la-V ia-del-Trader-Samurai-1507943786185653/?ref=hl
 
Questo numero della rubrica trasuda Zen e quindi vi propongo una riflessione essenziale. 
 
“Se volete una prova, guardate” 
Detto Zen
 
Commento:
Non posso scriverlo. Guardate...  
 
VARIE
1) Il gruppo FB che amministro, Traderpedia - Gruppo di discussione sul trading è stato creato per discutere di analisi tecnica e di questa rubrica. Iscrivetevi se volete aggiornamenti della rubrica in real time o se semplicemente volete discutere di analisi tecnica, siamo già 4.378 https://www.facebook.com/groups/traderpedia/
 
Potete contattarmi alla mail: stefano.fanton@traderpedia.it o scrivendomi sul mio profilo facebook.

2) Mi ha scritto qualche trader dicendomi che il mio libro Lo Zen e la Via del Trader Samurai in edizione cartacea è introvabile. La versione e-book è disponibile su Amazon. Visualizzabile anche su pc. http://www.amazon.it/s?_encoding=UTF8&field-author=Stefano%20Fanton&search-alias=digital-text
La versione cartacea è in ristampa, disponibile da marzo 2016.

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