Riflessioni tra filosofia e numeri
Il 2022 sta per cedere il passo al 2023 ed è stato un anno, borsisticamente parlando, molto interessante. Probabilmente si chiuderà con una variazione percentuale, anno su anno, negativa di circa il 10% ma lo spazio per un +/-5% nelle poche sedute che mancano al 2023 c’è tutto. Ma in linea di massima questo è il risultato finale.
Nel mezzo di un -10% c’è stato di tutto, dal +70% di Tenaris al -77% di Saipem passando per IL +0,88% di Terna e il -2% di Finecobank. Se desiderate dare un’occhiata aggiornata e completa il link è questo:
https://www.borsaitaliana.it/borsa/indici/performan ce-ftsemib-year.html
Gli indici, è cosa nota, sono bugiardi nel rappresentare la variazione media annua proprio per la loro natura, sono medie di titoli che con diversi pesi concorrono a formare un parametro di sintesi, l’indice appunto.
Eppure c’è stato molto di interessante in questo anno, e una buona strategia è senza dubbio stata quella di puntare sui titoli bancari e di acquistare gli storni. Movimenti catastrofici dopo l’inizio della guerra tra le Russia e L’ucraina non ce ne sono stati e si è vissuta una situazione non di ottimismo ma di pessimismo rientrato.
E che dire dei prezzi delle commodity, capaci di creare profitti e perdite enormi. Per non parlare troppo dell’inflazione senza consumi in aumento e dei tassi di sconto in continua crescita. Tassi che sono capaci di aumentare i profitti di alcuni settori e di comprimerli in altri.
Un mercato dinamico che è stato capace di costruire una sorta di resistenza a cali profondi e duraturi. L’impressione che se ne può ricavare è che basti una piccola scintilla per scatenare movimenti interessanti nei mercati. Questo però al momento è uno scenario incerto, la guerra continua, i prezzi aumentano, i tassi crescono.
Cosa fare quindi?
Mi viene in mente il filosofo greco Cratone che discusse, con un suo discepolo, se sia meglio bruciare in un camino un ciocco da un talento (circa 25kg) o lo stesso ciocco spaccato in 12 parti uguali. Si racconta che il suo discepolo rispose brevemente: “il ciocco intero non ci entra”.
Certo, potremmo indagare la questione considerando che l’integrale dell’intensità istantanea del fuoco sulla sua durata temporale sia una costante che dipende dalla quantità di legna, dalla sia essenza, dall’umidità media dalla presenza e dalla quantità in percentuale della corteccia e di tutte le variabili in gioco.
Ma, alla fine, se il ciocco intero non entra nel camino ha poi senso la questione?
Parafrasando il tutto ai mercati finanziari dobbiamo imparare, come investitori, a porci delle domande pratiche, utili e prive, per quanto possibile, di troppe variabili poco preventivabili. Questo è il “terreno operativo” dove dobbiamo muoverci, un terreno che va indagato e dove stabilire delle tesi di fondo verosimili e capaci di condizionare i nostri investimenti.
Non c’è spazio per convinzioni granitiche ma per osservazioni continue sottoposte a revisioni. L’indecisione decisa è il nostro terreno e quindi se si hanno troppi timori è meglio non accenderlo proprio il camino anche se, di questi tempi, è quasi un obbligo farlo.
Questo lungo preambolo per tirare le somme del 2022, un anno dove nessuno poteva prevedere la guerra Russia/Ucraina e la sua infinita durata. Dove nessuno poteva essere certo di incrementi a 2 cifre dell’inflazione su moltissimi prodotti o dei tassi che da negativi sono cresciuti moltissimo. Eppure ogni anno è la stessa storia, i mercati sono fatti per sorprendere e un buon investitore sviluppa una certa capacità di immaginare gli scenari attesi e di adattarli alla realtà che, pur mutevole, si presenta osservabile e misurabile.
Il Punto sul FTSE MIB
Sarò Zen, non condivido un approccio catastrofista al nostro indice, considero anche il 2023 un anno dove comperare gli storni e dove seguire titoli come Intesa, Enel, Nexi, Generali e anche Telecom pur se per altri motivi.
E quindi, in ossequio alla massima che vede un buon trader sempre contento, se il mercato sale sarò contento per il movimento di crescita, se il mercato scende comprerò ancora e ottimizzerò le posizioni, contento per averlo fatto a prezzi scontati. Ci sono titoli con utili in crescita e dividendi dell’8%, Intesa è uno di questi ed è doveroso, per un investitore, seguire questi temi.
Una terna di certificati.
Un investitore che segue i mercati in intraday non può non accorgersi dei movimenti che Telecom sta costruendo. Ci sono segnali di forza continui, come se il mercato scommettesse su qualcosa, nel momento in cui scrivo il FTSE MIB è a 23780 a +0,42% e Telecom è a 0,2133 a +5%. Opa, cessione parziale di asset, riordino della società, dati migliori del previsto… qualcosa sembra in attesa di arrivare, poi non arriva e il titolo scende velocemente per poi recuperare terreno con nuove voci in arrivo.
Telecom è un titolo sugli scudi come si dice in gergo Borsistico, un titolo che presenta diverse possibilità operative tra le quali spicca un certificato che vi ho presentato altre volte e che è ancora la mia migliore scelta tra quelli presenti.
https://www.investimenti.unicredit.it/it/productpage.html/DE000HB9YNA3
E’ un Bonus Cap con barriera al 45% circa e con rendimento del prodotto, a barriera intatta, pari al 27% (36% su base annua). Prodotto aggressivo dal rendimento potenziale interessante e con scadenza a settembre 2023. 7 mesi di vita e una barriera profonda.
E’ una scommessa, nessuno sa se sia meglio comperare il titolo o il certificato, questa questione sarà chiarita solo a settembre 2023, ma il titolo nel 2022 ha perso il 51% ed è, a detta di molti analisti, sottovalutato a questi prezzi. Personalmente preferisco il certificato che è uno strumento perfetto, in questo caso, anche per una vendita prima della scadenza. Per del trading.
Non amo particolarmente questo titolo ma possiede delle condizioni “ambientali” uniche in questa fase di mercato. Mi piace molto.
Intesa San Paolo ha staccato l’acconto del dividendo e presentato ottimi risultati al mercato. Dopo una interessante crescita è in una fase di storno che appare un classico consolidamento prima di una ripartenza. Ecco quindi che un Bonus Cap può essere interessante, anche per costruire una posizione che bilanci il prodotto visto prima su Telecom.
https://www.investimenti.unicredit.it/it/productpage.html/DE000HB68U70
La barriera è al 35% a 1,316 con un bonus a 127 e un prezzo di 111, scadenza il 14/12/23. Il bonus potenziale è quindi al 14%, quasi il doppio del dividendo atteso, prodotto molto interessante per chi, come il sottoscritto, ha una view positiva su Intesa a medio periodo.
Leonardo, titolo interessante con un supporto importante a 7 euro. In questo caso seleziono un Top bonus con scadenza il 15/12/2023 e prezzo a 96. Il bonus è a 110 per un rendimento potenziale del 15% a barriera intatta.
https://www.investimenti.unicredit.it/it/productpage.html/DE000HB68US5
La barriera è posta a 5,8776 pari a un 23% di distanza dai prezzi attuali. Un ottimo prodotto per un ottimo titolo.
Una terna interessante che non mancheremo di seguire nel corso del 2023.
VARIE
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