A spasso per Wall Street

Stefano Fanton Stefano Fanton - 20/02/2017 12:05

A spasso per Wall Street. No, non è un invito a fare quattro passi in prossimità della celebre piazza finanziaria, “A spasso per Wall Street” è un libro pubblicato nel 1973 da un economista sconosciuto ai più: Burton Malkiel.
 
Per chi però considera i libri cibo per la mente e ha la fortuna di poter dedicare del tempo (risorsa sempre più preziosa e meno disponibile per molti di noi) alla lettura spensierata, senza fini diretti apparenti, è una lettura interessantissima.
 
Il passo più famoso del libro è la tesi che vede una scimmia bendata scegliere un portafoglio azionario lanciando delle freccette nelle pagine finanziarie di un quotidiano. Un portafoglio così composto, secondo l’autore, sarebbe in grado di confrontarsi con qualsiasi portafoglio scelto attentamente da esperti. Come a dire, paradossalmente, che il caso domina indisturbato i destini finanziari dell’investitore.
 
Il caso gioca un ruolo inaspettato e primario nei risultati di un trader così come pure nelle complicate analisi che spesso, inconsapevolmente, sceglie di fare partendo da un assunto completamente errato: i mercati sono prevedibili.
 
Per quanto questa tesi sia evidentemente da rigettare molti trader si ostinano a porre in atto analisi previsive che si riducono a un mero esercizio di stile. Saranno osannate in caso di successo e dimenticate in caso di insuccesso.
 
Se ne vedono di tutti i colori e un attento e preparato osservatore non può che notare come i concetti veicolati stridano, e non poco, con la logica.
 
Basti pensare a quando un “analista” pubblica le proprie considerazioni esordendo con frasi simili a questa: “Casualmente il mercato ha reagito nel livello XXY di Fibonacci”.
 
E certo. Certo che è casuale. Lo afferma anche l’analista, solo che lascia ben intendere che casuale non è. E, ovviamente, non riporta le altre decine e decine di volte in cui il livello “magico” o armonico che dir si voglia, non ha fatto reagire i prezzi.
 
D’altronde basta creare una griglia di livelli abbastanza densa per essere sicuri che, più o meno, un livello verrà interessato.
 
Ma guai a voi, moderni grilli parlanti, se osate mettere in dubbio l’efficacia di livelli che sbucano dal nulla. Guai a voi se avete l’ardire di sottolineare che Fibonacci non era un trader e che le correlazioni spurie sono un insidioso problema da valutare con attenzione.
 
Guai a voi.
 
Eppure se un trader ritiene che i prezzi possano fermarsi o invertire il proprio trend in determinati livelli che non siano governati dal caso, avrebbe un bel sistema semplice per convincere definitivamente tutti della bontà del proprio approccio.
 
I risultati. I soldi guadagnati. Prosaicamente il sangue!
 
Per carità, troppo volgare invocare il sangue. E quindi si sorvola attaccando chi non si lascia ammaliare dai numeri magici. E’ quasi una religione mistica, e tuttavia va contro la prima regola che ogni trader dovrebbe scolpirsi in mente: i mercati non sono prevedibili

 
I mercati non sono prevedibili!
 
Già, possiamo tracciare scenari operativi, cercare piccoli vantaggi statistici, sfruttare anomalie, inefficienze, ma diciamolo chiaramente, se chiunque di noi fosse sicuro al 100% di un prezzo futuro potrebbe, con un solo trade, diventare ricchissimo. La realtà è ben diversa e viene occultata con l’arte della retorica e del verbo fluente.
 
A cosa serve dunque il numero magico capace di irretire i prezzi al punto da convincerli a fermarsi e a cambiare direzione? (Detta così suona ridicola vero?). Serve a 2 cose ben diverse tra loro.
  1. A ipotizzare punti di swing che andranno poi validati con l’osservazione del prezzo.
E qui ci sarebbe da dire molto, ma in chiave Zen, posso ricondurre il tutto a nulla.
  1. Posso costruire complicati sistemi di lettura del mercato.
A cosa serve costruire complicati sistemi di lettura del mercato? Beh, con variabili, regole, eccezioni e via discorrendo un sistema di trading può diventare sempre bello ex post. Uccidendo la semplicità si crea il regno dell’indeterminato. E si possono vendere corsi a cifre poco etiche.
 
Se poi il metodo non funzionerà la colpa non sarà mai del metodo, ma dell’allievo che manca di comprensione. Il modello di Elliott presta bene il fianco a questo approccio dato che viene banalizzato e formalizzato in modo rigido. Esistono dei software che ex post non sbagliano mai la conta delle onde. Effetto Zig-Zag, ma questa è un’altra storia.
 
E quindi?
 
Quindi è come discutere di politica o di religione. Ognuno si tenga le proprie convinzioni. Io resto convinto dell’imprevedibilità dei movimenti che vanno quindi approcciati in chiave Zen, senza convinzione, sempre pronti a cambiare idea in modo frenetico. Sono in altri termini, nemico del pensiero rigido e considero il metodo migliore un “non metodo”.
 
Il caso trova la briglia migliore nella gestione del rischio. Non nelle convinzioni assolute.
 
Siete quindi convinti che i mercati siano prevedibili con così tanta precisione da possedere delle chiavi di lettura alla Matrix? Bene, Fibonacci e i pattern armonici fanno per voi.
Siete quindi convinti che i mercati non siano prevedibili e che non esistano numeri magici capaci di fermare i prezzi? Bene, il prezzo e il cambio della volatilità sono gli strumenti giusti per voi.

Se poi appartenete alla terza via, quella degli agnostici del trading, lasciate un piccolo spazio nella vostra mente per osservare alcuni livelli dei prezzi, cifre rotonde, ritracciamenti del 50%, del 33%, dell 66% e via discorrendo. Osservate, analizzate. E poi decidete a quale approccio dedicare il vostro tempo. Non si può restare neutrali. Si deve fare una scelta di campo.
 
Oppure predisporsi all’armonico e suadente canto delle sirene. E’ rassicurante e continuerà a ripetervi che si, è possibile stabilire dove si fermeranno i prezzi. E che l’autore di questo articolo odia Fibonacci perché non lo conosce.
 
Ma non è vera nessuna delle due affermazioni.
 
Uno sguardo ai mercati
L’indice S&P500 sta salendo. Ancora. E ancora. In ogni time frame, giusto per togliere ogni dubbio, dal giornaliero, al settimanale passando per il mensile e l’annuale. Per i ribassisti è solo sofferenza e nuovi massimi, senza che venga mai concesso l’onore delle armi, senza ritracciamenti degni di nota. Dal minimo di 666 punti (numero inquietante) alcuni analisti danno target a 2510, in una finestra temporale compresa tra il 27 febbraio e il 3 marzo.
 
Per il mercato Italiano la situazione è più combattuta, 19.000 continua ad arginare ora i tori, ora gli orsi. Un numero, non magico, ma “rotondo” dove le pressioni rialziste e ribassiste si confrontano in intraday, ora facendo soccombere un lato del mercato, ora l’altro.
 
E’ innegabile osservare una certa forza del mercato che riesce spesso a recuperare i minimi di giornata, e tuttavia siamo nella più classica delle congestioni. La tesi di fondo fa propendere per uno scenario rialzista di medio periodo, short tattici e long strategici quindi.
 
Vorrei darvi dei numeri precisi di inversione e continuazione dei trend. Mi limito a darvi il mio scenario operativo che è moderatamente rialzista. Sulla debolezza cercherò punti di swing e la forza la lascerò andare, difendendo le posizioni all’occorrenza.
 
Vorrei tanto darvi numeri precisi. Ma ogni volta che sono tentato di farlo la parte razionale di me riprende il sopravvento e mi ricorda il significato dell’espressione “dare i numeri”.
 
Occasioni in certificati
Le occasioni avare che vi avevo segnalato nei numeri passati sono ora talmente avare da non aver molto interesse, certo che un prodotto con 2,5 punti di rendimento e scadenza a inizio maggio era ed è molto interessante. Peccato che ora il rendimento si sia praticamente dimezzato.
 
Sul FTSE Mib ci sarebbe un’altra occasione, con scadenza a metà dicembre 2017, si compera a 105,6, bonus a 108,5 e quindi rendimento del 3,21%, annualizzato del 3,95%
 
La condizione è che il FTSE Mib non perda il 42% dai prezzi attuali, la barriera è infatti a 10954,41 avarissima occasione per immobilizzo a basso rischio. Codice di negoziazione UI210N e ISIN DE000HV4BED1.
Come Top Bonus, e quindi con meno rischio barriera, con codice negoziazione OV4A93 e ISIN DE000HV4A934 si porta a casa un 3,04% (3,74 annualizzato). La scadenza è a metà dicembre 2017, barriera a 11934,84, un 37% circa di margine.
 
 Questi due prodotti hanno rendimenti avari simili, il top Bonus ha barriera più alta e un rendimento leggermente inferiore, ma la barriera verrà validata solo a scadenza, il bonus cap rende qualcosa di più ma la barriera è più in basso. Tra i due preferisco il bonus cap in questo caso.
  
C’è qualcosa di meglio, ma non su un indice. Seleziono un bonus cap su Eni, dal codice di negoziazione UI249N e isin DE000HV4BFJ5. Scadenza a metà giugno 2017, barriera distante 28 punti percentuali, posta a 10,155, quotazione del titolo a 14,14. Bonus a 119 e prezzo attuale a 116 con un rendimento potenziale su base annua del 9,18% e su scadenza del 2,83%. 
  
Qualcosa di più rischioso ma non tanto quanto il top bonus visto su Banca Intesa nel numero scorso? Si, c’è.
Un rendimento potenziale del 22,27% su base annua e un 17,84 di bonus. Scadenza a metà dicembre, bonus cap, si compera a 105 e ha bonus a 123,5. Il sottostante? Telecom. La barriera? A 0,5818 posta 25 punti percentuali sotto le quotazioni attuali (0,78). Codice negoziazione UI286N e ISIN DE000HV4BGM7.
  
C’è n’è per tutti i gusti.  A ognuno il proprio rischio.
  
VARIE
1) Il gruppo FB che amministro, Traderpedia - Gruppo di discussione sul trading è stato creato per discutere di analisi tecnica e di questa rubrica. Iscrivetevi se volete aggiornamenti della rubrica in real time o se semplicemente volete discutere di analisi tecnica, siamo già 6.788 https://www.facebook.com/groups/traderpedia/
  1. E’ stato anche creato un nuovo gruppo dedicato alle iniziative di formazione di Traderpedia, il gruppo si chiama “Traderpedia Formazione” ed è raggiungibile a questo link: https://www.facebook.com/groups/1612976029008523/
Il 2017 si apre con un’inattesa novità dopo aver diffuso per anni conoscenza nel mondo del trading online: la formazione a pagamento.

D’altronde la richiesta giungeva da tempo e da più parti, era sentito il bisogno di un percorso di formazione che non presenti tecniche per arricchirsi in borsa, magari facilmente e senza rischi, ma che consenta a chi si trova immerso nell’oceano di informazioni, tecniche, sistemi e approcci, di fare chiarezza su alcuni punti fermi. Di stabilire una direzione, di poter partire con un autoapprendimento che permetta di crescere e migliorare. Già, autoapprendimento, perché un buon corso può indicare una direzione, aiutare ad evitare insidie, accorciare i tempi, ma il lavoro, quello grosso e faticoso, è prerogativa del singolo. Un buon insegnante può permettere di leggere la musica, ma la maestria nel suonarla la si ottiene in un solo modo: suonando. E, ovviamente, avendo anche una certa dose di talento.

Ecco quindi i primi due corsi del nostro ideale percorso, il primo dal titolo “SOLIDE BASI PER UN LUNGO E SOLITARIO VIAGGIO”, il secondo dal titolo “DALLA TEORIA ALLA PRATICA”. La descrizione dettagliata è demandata al gruppo TRADERPEDIA FORMAZIONE, qui basti sapere che il primo dura 2 giornate in aula mentre il secondo dura 1 giornata a mercati aperti, con un massimo di 6 persone alla volta.

Sono corsi molto diversi tra loro, ovviamente il mercato aperto ha un suo fascino particolare, ma è ovvio che senza buone basi non può esserci nulla di duraturo.
Per informazioni scrivete a stefano.fanton@traderpedia.it

 

 

 

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