Fino ad ora ho sempre sostenuto che le fasi di storno dell’indice andassero comperate. Ogni debolezza era occasione di acquisto e anche l’ultimo storno si è comportato esattamente così, come un’occasione di acquisto. Graficamente parlando, e quindi omettendo qualsiasi considerazione macroeconomica, il nostro indice domestico ha una situazione tecnica diversa dagli altri indici di riferimento, lo S&P 500 e in subordine il DAX. Entrambi questi indici sono infatti in grande forza e, nel caso dello S&P 500 a un passo dal superare quota 3.000, dove ogni prezzo è un record storico assoluto. Il DAX segue a ruota pur con qualcosa in più da raggiungere per i massimi assoluti.
Il nostro indice invece è ben lontano dai fasti del 2000, con una quotazione sopra quota 50.000 e galleggia in una gigantesca zona di accumulazione pluriannuale con massimi allo stesso livello e minimi crescenti. Una rapida occhiata al grafico settimanale rende superfluo ogni ulteriore commento.
E se quindi 24.000 è la resistenza chiave, la serratura è posta a 22.000, primo livello, anche aritmicamente, da superare. Graficamente appare solo questione da relegare a Cronos che, pur con le infinite indecisioni alla fine rende pubblica la sua sentenza. Per poi riscriverla da capo.
Alla luce di queste premesse sembrerebbe tutto meravigliosamente impostato, al punto da valutare l’acquisto di prodotti con barriere relativamente vicine, magari un 7, o 8% per massimizzare il profitto atteso. Non è così.
Pur condividendo una view positiva sul nostro indice occorre considerare con grande attenzione e pazienza la situazione tecnica dello S&P 500 che si avvia a un massimo importante, per l’ennesima volta. Ora, dualisticamente parlando, o il livello diventa storia e si creano nuovi massimi o questa volta il tappo dei prezzi riceverà una sorta di “validazione” data dal tempo e dai tentativi vani di rottura. E con questa validazione il movimento di storno potrebbe essere una ghiotta occasione per short veloci ed estesi. Non è il solito o si sale o si scende, questo livello va accompagnato ad una osservazione attenta e ogni selezione di prodotti deve tenerne conto.
Evito quindi di prendere in considerazione prodotti con barriere ridotte o anche medie, rinunciando a parte del profitto atteso ma considerando di poter assorbire un robusto ribasso del mercato. E mi predispongo a ricercare occasioni su time frame non eccessivamente lunghi.
Questa mia ricerca mi ha fatto selezionare 5 prodotti diversi tra loro ma con logiche che tengono conto della situazione attuale e di quella immaginata.
Inizio dall’indice FTSE MIB.
Qui la situazione è delicata perché comperare un prodotto in pieno upside può essere rischioso, ma essere scoperti da scenari di allungo ulteriore lo è ugualmente.
Ho quindi selezionato uno STOCK BONUS CAP che rimborsa a 40 e scade il 20/12/19, meno di 6 mesi per un rendimento potenziale di circa il 5%
Questo è il prodotto: DE000HV45342 https://www.investimenti.unicredit.it/it/productpage .html/DE000HV45342
La barriera è posta a quota 16.000, oltre 25 punti percentuali di distanza dalle quotazioni attuali e un rendimento che, annualizzato, si attesta sull’11% circa.
Questo prodotto potenzialmente è capace di assorbire uno storno violento ed esteso, la durata relativamente breve ne certifica ulteriormente le potenzialità.
Se però si prende in considerazione l’indice FTSE MIB con un rendimento adeguato al rischio si può anche prendere in considerazione un titolo che l’indice ben lo rappresenta: ENI
Anche per questo titolo ho selezionato uno STOCK BONUS CAP che rimborsa (sempre condizionato alla tenuta della barriera) a 33 e si compera poco sopra i 30. Qui il rendimento è pari a circa il 10%, su base annua oltre il 20% con scadenza il 18/12/19
Questo è il prodotto: DE000HV45565 https://www.investimenti.unicredit.it/it/productpage.html/DE000HV45565
Dove si trova la barriera? A 11,50, un livello distante il 19% dai prezzi attuali.
Anche in questo caso il prodotto si candida a un rendimento interessante ben bilanciato da una barriera profonda e capace quindi di assorbire uno storno di media / alta entità.
Essendo il nostro indice “bancocentrico” non posso esimermi da coprire con una selezione di prodotti Intesa San Paolo che presenta una situazione tecnica interessante e dei prodotti potenzialmente interessanti. Si tratta di uno STOCK BONUS, di un BONUS CAP e di un CORRIDOR, un prodotto che non ho mai valutato finora ma che assume grande interesse in questa fase del titolo.
Intesa infatti, dopo aver staccato un maxi dividendo scaricato poi nelle quotazioni che sono scese ben di più del dividendo, ha rotto un supporto chiave, evidente a tutti. E quindi quale logica mi porta a considerare INTESA? La sua storia. E’ un titolo che crea innumerevoli insacchi tecnici e rotture false al punto che molti trader lo tradano tecnicamente al contrario, vendendo gli eccessi rialzisti e comperando quello ribassisti. E qui siamo in presenza di un potenziale eccesso ribassista che ben si candida a uno swing trading da manuale.
Parto subito dai “classici” Bonus Cap, questo il prodotto: DE000HV446U0 https://www.investimenti.unicredit.it/it/productpage.html/DE000HV446U0
Perché questo Bonus Cap? Per una barriera CLAMOROSA a 1,2927, un 32% circa con un rendimento potenziale del 20% circa. I numeri non mentono, in particolare a un attento osservatore, il rendimento è possibile dalla scadenza al 16/12/20, lontana a differenza degli altri prodotti ma ben bilanciata da questa barriera “MONSTER”.
Lo STOCK BONUS CAP selezionato ha barriera a 1,5 e scadenza a fine anno, il 18/12/19 per un rendimento potenziale pari a circa il 12% che su base annua è un pregevole 20%. Sempre a patto che il titolo non affondi sotto il livello barriera.
Questo il prodotto: DE000HV45342 https://www.investimenti.unicredit.it/it/productpage.html/DE000HV45342
Per finire un prodotto che non ho mai trattato in questa rubrica ma che, alla luce delle premesse fatte prima, si candida nella hot list.
Questo il prodotto: DE000HV44VS2 https://www.investimenti.unicredit.it/it/productpage.html/DE000HV44VS2
Parliamo di un prodotto che verrà rimborsato condizionatamente a 10, con scadenza ravvicinata al 18/9/19 e quindi meno di 3 mesi per un rendimento di circa il 6%. Non male per 3 mesi. E le barriere?
No, non è un errore il mio. Questo prodotto è più rischioso del classico Bonus cap perché non presenta 1 barriera ma 2, poste rispettivamente a 1,40 e a 2,50. Il titolo si trova nel mezzo. Attenzione però, un rendimento di questo tipo, con barriere così estese, richiede un prezzo in termini di struttura del prodotto. Se la barriera venisse toccata il rimborso sarebbe pari a zero. Evento improbabile ma che va valutato.
Questi i 5 prodotti adatti alla situazione attuale, ovviamente da pesare in funzione alla propria avversione al rischio anche se si sa, no pain, no gain.
VARIE
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