Forti vendite sull’oro che all’apertura delle negoziazioni nelle piazze asiatiche è sceso sotto la soglia dei 1100 dollari l’oncia fino a un bottom intraday a 1085, nuovo minimo dal febbraio 2010. Il panic sell-off della seduta odierna ha ricordato quello del 6 gennaio 2014, legato a problemi tecnici sull’algoritmo di molti HFT, clienti di Mirus Futures, che utilizzavano la piattaforma Zenfire.
Da un punto di vista fondamentale la vendita dell’oro può essere legata a una variazione delle attese degli investitori su un sempre più prossimo rialzo dei tassi d’interesse negli Stati Uniti. Un ribasso così repentino, senza la pubblicazione di dati macroeconomici, è tuttavia più legato a movimenti speculativi o errori del sistema.
Graficamente la rottura del supporto a 1130 ha inviato un importante segnale ribassista, creando i presupposti per una estensione della discesa verso i supporti posizionati a 1030, minimo di ottobre 2009, e 1000, importante soglia psicologica. Conferme per tale scenario arriveranno con il cedimento dei minimi odierni a 1085. Discorso diverso invece in caso di ritorno al di sopra di 1145, preludio a una possibile ascesa verso 1175.
Articolo a cura di Filippo Diodovich, market strategist IG
Fonte: www.finanzaoperativa.com
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