L’Euro Index (paniere di mia creazione relativo all’euro nei confronti di altre 33 divise prese in considerazione nella tabella in pagina) ha concluso la scorsa ottava con un timido segno meno, ma in questo inizio di settimana appare intenzionato a proseguire l’attuale fase ascendente.
L’analisi di otto giorni fa intitolata “L’Euro sembra aver scelto il rialzo. Il punto tecnico e i target” andava proprio in quel senso.
Il benchmark interessa da ben sei settimane una Fibonacci fan (la sua fan più accanita), confermando la validità di tale metodologia, mentre ha realizzato poco prima un minimo relativo proprio in corrispondenza di un’altra fan.
Sempre nell’ottica di diffondere l’analisi tecnica, la parte centrale del grafico è interessata dal Vertical Horizontal Filter a 12 settimane che mostra una divergenza rialzista e un trend di breve non molto deciso, off course. La parte superiore evidenzia il mio Efficiency index che rimbalza proprio da +15.
Come di consueto, vado curiosare tra gli elementi che compongono il mio Euro Index alla ricerca di eventuali spunti.
A livello complessivo, per quanto riguarda la tabella, nel 58% dei casi (in rialzo rispetto al 52% di 8 giorni fa) la divisa europea è in un contesto rialzista o moderatamente rialzista nei confronti delle altre divise, mentre le performance a cinque giorni evidenziano un calo dell’euro nei confronti del Hungary Forint.
La scorsa settimana, a proposito dell’andamento dell’euro index, avevo scritto “tende a migliorare”, e oggi ribadisco tale proposito. Probabile pertanto un ulteriore rafforzamento dell’euro nei confronti delle altre divise.
Scendo nei particolari per scavare qualche particolarità nei confronti della divisa europea e del dollaro Usa.
I movers e spunti sull’euro
L’Eur/Usd supera con decisione il recente massimo relativo di 1.2180 e tende a riportarsi sui massimi di 1.2351. L’Eur/Aud potrebbe generare un segnale rialzista sopra 1.57. L’Eur/Rub potrebbe rimbalzare dal recente minimo relativo di 89.20. L’Eur/Pln deve fare i conti con un doppio massimo ribassista e il test del supporto di 4.52. L’Eur/Nzd è, al momento, ancora intrappolato tra 1.665 e 1.700. L’Eur/Huf e l’Eur/Czk rimangono molto deboli. L’Eur/Hkd genera un nuovo segnale long sopra 9.45/6. L’Eur/Cny potrebbe generare un segnale long sopra 7.87. L’Eur/Cad potrebbe rimbalzare sopra 1.48. L’Eur/Brl verso un probabile recupero sopra 6.50. L’Eur/Try vedi la sezione “trade opportunity”. Emergono segnali contrastanti nei confronti della divisa europea.
Alcune idee sul dollaro Usa
L’Usd/Zar accusa nuovi minimi e potrebbe accelerare la discesa. L’Usd/Sek debole dopo un nuovo massimo discendente. L’Usd/Krw non sembra in grado di superare 1140/5. L’Usd/Jpy uscirà presto dall’intervallo 108.3/110.0. L’Usd/Gbp e l’Usd/Dkk testano i minimi relativi di febbraio. L’Usd/Chf prosegue la discesa in essere dai primi di aprile. L’Usd/Cad potrebbe accelerare la flessione sotto 1.20/19. Ci sono meno input nei confronti del Dollaro Usa, ma appare debole su tutta la linea.
La seguente grafica mostra la tendenza di qualche importante cross
Trade opportunity
Riprendo oggi l’analisi pubblicata lo scorso 24 marzo relativa all’Eur/Try e intitolata “Forex, Euro in caduta libera. Le opportunità di trading“.
Di seguito, riporto per comodità la precedente strategia operativa:
“Long su tenuta di 9.15/0 e sopra 9.50 con obiettivi rispettivi 9.50 e 9.80, poi 10 e 11.5/12.9.
Questa volta non voglio andare short sulla “forza” (ossia in caso di mancato superamento di…). Short pertanto solo sotto 9.10 con obiettivi 8.80/75 e 8.40, poi 8.15 e 7.80/50.”
Nel nostro caso, il superamento di 9.50 ha favorito qualche long e il superamento del 2° obiettivo posto a 10 (realizzato 10.30). Interessante il fatto che l’Eur/Try abbia realizzato un massimo relativo in corrispondenza di un segnale di chiusura.
La divisa europea ha messo a segno un ennesimo massimo assoluto nei confronti della lira turca, mentre ora riprende fiato. Lo scenario puramente tecnico rimane, per ovvi motivi, rialzista e, al momento, non emergono segnali di pericolosità in un’ottica di medio/lungo periodo. Al contrario, l’eventuale cedimento verso l’area 10.0/9.8 potrebbe ridare slancio all’euro che avrebbe tutte le carte in regola per collezionare nuovi massimi storici. Tuttavia, l’euro sembra in grado di riprendere il movimento ascendente anche in assenza di una qualche flessione fisiologica.
L’attuale volatilità del cross è pari al 29% circa, in linea con i valori di fine 2020, anche se è un dato storicamente medio/alto per l’Eur/Try. Il mio Efficiency index consolida allegramente sopra 30 e tende a migliorare ulteriormente. Probabile un ulteriore rafforzamento dell’euro.
Direi di proseguire in questo modo.
Long su tenuta di 10.0/9.8 e sopra 10.35 con obiettivi rispettivi 10.30/5 e 10.80, poi 11.50 e 11.90/12.30.
Modesti short sotto 9.80 con obiettivi 9.50 e 9.2/1, poi 8.80/75 e 8.40/15.
A cura di Giovanni Maiani, analista tecnico di lungo corso e docente Siat
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