Forex: l’euro conferma la debolezza, ma combatte. I prossimi target

Finanza Operativa Finanza Operativa - 09/03/2022 09:49

Otto giorni orsono abbiamo lasciato un “Euro a rischio di ulteriori ribassi”, mentre l’analisi si concludeva con “… tende a peggiorare e potrebbe farlo con velocità”. Ahimè è andata proprio..

In effetti, l’Euro index (paniere valutario di mia creazione) ha accusato una pesante correzione durante la scorsa settimana lasciando sul terreno -2,39% del proprio valore; ciò che è tantissimo, (si veda la candela sul grafico).



 

In questo modo, il benchmark è adatto a interessare il doppio livello di supporto situato nelle immediate vicinanze di 120, nel mio caso.

L’area situata nelle immediate vicinanze di 120 è interessata, da una parte, dal passaggio del supporto che sostiene in canale discendente in essere dalla fine dello scorso mese di maggio, e dall’altra da un livello statico che si è già dimostrato efficace prima come resistenza e quindi come supporto (ma anche negli anni 2003, 2004, 2006, 2010 e 2012). Oggi costituisce ovviamente un supporto. I  livelli attuali sono probabilmente da prendere in considerazione. Lo scenario puramente tecnico rimane, off course, ribassista e, per il momento, qualsiasi rimbalzo sarà da prendere con le “pinzette”.

Come di consueto, vado curiosare tra gli elementi che compongono il mio Euro Index alla ricerca di eventuali spunti operativi, conferme o smentite.



A livello complessivo, per quanto riguarda la tabella, nel 24% dei casi (invariato della scorsa settimana) la divisa europea è in uno scenario rialzista o moderatamente rialzista nei confronti delle altre divise, mentre le performance a 5 giorni evidenziano soprattutto un forte indebolimento della divisa europea. Ho voluto inserire la tabella aggiornata con i dati di lunedì sera in quanto significativa. La situazione a ieri è lievemente migliorata.

La situazione è ribassista e un eventuale rimbalzo potrebbe nascondere la realizzazione di un massimo discendente seguito di una nuova correzione tecnica. Occorre quindi un rafforzamento considerevole prima di poter ottenere un segnale di rafforzamento “attendibile”, ma di certo siamo in corrispondenza di un importante supporto.

Scendo nei particolari per scavare qualche particolarità nei confronti della divisa europea e del dollaro Usa.

I movers e spunti sull’euro

L’Eur/Usd ha pienamente confermato la precedente ipotesi che “…e tende a proseguire la discesa al di sotto di 1,10”, mentre ha realizzato un minimo relativo a 1,0806 dal quale rimbalza. La situazione puramente tecnica rimane ribassista, ma è probabile un rimbalzo puramente fisiologico verso 1,12. L’Eur/Aud ha confermato la precedente ipotesi ribassista e ampiamente superamento l’obiettivo 1,50 (realizzato 1.4564). Lecita una ripresa verso 1,55, ma poi dovremo rifare il punto della situazione. L’Eur/Cad ha confermato la precedente ipotesi che “…potrebbe proseguire al ribasso verso 1,38” e ha realizzato un minimo relativo a 1,3762. Ora rimbalza e potrebbe riportarsi in corrispondenza di 1,44. Anche l’Eur/Chf ha pienamente conferma la precedente ipotesi di “…tende ad avvicinarsi ulteriormente a 1” realizzando un minimo relativo a 0,9972, mentre ora, giustamente, rimbalza. Scherzi a parte, probabile l’effimero ritorno verso 1,04; poi vedremo il da farsi. L’Eur/Jpy ha confermato la precedente ipotesi che “…mentre potrebbe presto raggiungere 125” in quanto ha realizzato un minimo relativo a 124,40 dal quale rimbalza. Possibile il ritorno verso 128,45, poi “vedremo”. L’Eur/Sek ha confermato la precedente ipotesi che “… potrebbe rafforzarsi ulteriormente verso 10,85/90” in quanto ha realizzato un massimo relativo proprio a 10,9046. Lo scenario puramente tecnico rimane rialzista e tende a migliorare ulteriormente. Attenzione alla tenuta di 10,70/65. L’Eur/Zar ha generato un segnale ribassista a seguito del cedimento di 16,90, mentre sembra diretto verso 16. L’Eur/Rub ha confermato la precedente ipotesi che “…potrebbe rafforzarsi ulteriormente”, ma non la conto in quanto era facile. Lo scenario è pericolosamente volatile. Meglio stare a guardare. Per l’Eur/Nzd si veda la sezione “Trade opportunity”.

Alcune idee sul dollaro Usa

L’Usd/Aud ha proseguito la discesa sotto il precedente 1,385/0, ma sembra aver iniziato il “…rimbalzo verso 1,42/3”. L’Usd/Cad ha nuovamente interessato il precedente 1,265, mentre sembra intenzionato a cercare “…la strada del recupero”; forse verso 1,315/20. L’Usd/Chf “prosegue la fase altalenante “tra 0,91 e 0,935/40 ciò che lo rende poco interessante in questo momento”, ma sembra intenzionato a rimbalzare. L’Usd/Cnh continua a perdere tempo e potrebbe rafforzarsi in caso di ritorno al di sopra di 6,34. Anche l’Usd/Jpy perde tempo, ma dovrebbe iniziare una fase di rafforzamento in caso di ritorno al di sopra di 116,50. L’Usd/Nok conferma l’estrema importanza di 8,80, mentre cerca la strada del rialzo. La situazione è incerta in questo momento. Stare alla finestra in questo caso. L’Usd/Nzd ha finalmente superato l’obiettivo ribassista di 1,45 (realizzato 1,4441) dal quale rimbalza parzialmente. Probabile un rialzo verso 1,51, ma attenzione alla tenuta di, nuovamente, 1,45. L’Usd/Sek ha pienamente confermato la precedente ipotesi di “…sembra in grado di avvicinarsi ulteriormente a 10” in quanto ha realizzato un massimo relativo a 10,0698 per poi consolidare. La situazione è, soltanto, moderatamente rialzista. Attenzione quindi alla tenuta di 9,75/0. L’Usd/Rub svela chi sta vincendo nella guerra tra Russia e Ucraina. La situazione puramente tecnica è troppo volatile per consentire una “sana” operatività. L’Usd/Zar cerca tuttora la strada rialzista in caso di superamento di 15,60 (realizzato al momento 15,56) e si limita a consolidare. La situazione non appare invitante tra 15,00 e 15,60 circa.

Il Dollar index si sta rafforzarsi e potrebbe cercare di raggiungere gli ultimi 2 massimi discendenti realizzati in area 103/4 circa.

La seguente grafica mostra la tendenza di alcuni importante cross



Trade opportunity

Riprendo oggi l’analisi dell’Eur/Nzd pubblicata il 22 dicembre scorso che potete rileggere cliccando sul seguente link: https://www.bluerating.com/mercati/747927/forex-euro-verso-un-fine-anno-in-sordina.

Riporto per comodità la precedente strategia operativa.

“Pertanto, l’eventuale superamento confermato di 1,680/5 circa dovrebbe coincidere con l’inizio di una fase di inversione rialzista di breve periodo, anche se il rimbalzo avvenuto durante le ultime settimane, dal minimo di metà novembre, è molto importante. Al rialzo, gli obiettivi possono essere calcolati a 1,70 e 1,72/3, poi 1,77 circa.

Al ribasso, invece, il cedimento di 1,66 sarà da intendere come un segnale di indebolimento con obiettivi verso 1,638 e 1,617/00, mentre l’area 1,685/60 circa non verrà utilizzata a fini di trading”.

Nel nostro caso, fermo restando che abbiamo probabilmente accusato un falso segnale short alla fine del 2021 con l’effimero cedimento di 1,66 (realizzato 1,6529), il successivo superamento di 1,680/5 ha favorito qualche long e l’ampio superamento del 2° obiettivo di 1,72/3 (realizzato 1,7371). In seguito, il ritorno sotto 1,66 ha favorito qualche short e l’ampio superamento dell’obiettivo 1,600 (realizzato 1,5642).



Indipendentemente di quanto accaduto in passato, la divisa europea è inserita all’interno di un canale discendente nei confronti del dollaro neozelandese e tende a proseguire la discesa in essere.

Il grafico P&F a 0,018X3 offre un valido panorama della situazione e mostra una resistenza di medio periodo nelle immediate vicinanze di 1.7261. Tuttavia, già il superamento della doppia fascia di resistenza di 1,6182/362 potrebbe costituire un segnale di rafforzamento.

Il cross ha perso il 9,95% del proprio valore tra il picco del 7 febbraio (a 1,7371) e il minimo di 2 giorni fa (il 7 marzo a 1,5642) e, mentre i più pervertiti tra di noi hanno evidenziato che in 2 occasioni emerge il numero 7, gli altri ipotizzano che una reazione positiva e fisiologica sia più che adeguata al momento.

Direi pertanto di proseguire in questo modo.

Long sopra 1,6362 (anche se distante) con obiettivi 1,66 e 1,680/5, poi 1,70 e 1,72/7 circa. Peggioramento, invece, sotto 1,583 con obiettivi 1,557 e 1,523, poi 1,50/48.

A cura di Giovanni Maiani, analista tecnico di lungo corso, docente Siat e responsabile delle gestioni patrimoniali di Banca Bsm

https://giovannimaiani.blogspot.com/

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