Generali è una delle 40 azioni che fanno parte del paniere del Ftse Mib ed è quindi una blue chips, con una particolarità che la distingue dalle altre.
Insieme a Mediobanca, Generali è l'unico titolo che si trova costantemente nel paniere principale di Piazza Affari da quando è nato l'indice Comit 30 il 31 dicembre 1992.
Generali in forte rialzo nel 2021
Generali si è lasciato alle spalle il 2021 con un solido bilancio positivo, visto che ha guadagnato il 30,64%, mostrando una sovraperformance rispetto al Ftse Mib che ha messo a segno un balzo più contenuto del 23%.
Lo scorso anno il titolo è arrivato a toccare un top di periodo a 19,34 euro l'11 novembre, per poi ritracciare fino ad area 18 euro, da cui ha ripreso quota, riportandosi a quota 19 euro nelle prime giornate del 2022.
Generali è senza dubbio un titolo di rilievo visto che è il tema più importante nel settore assicurativo a Piazza Affari ed è riferito ad una società strategica nell'ambito del panorama finanziario italiano.
Generali: focus sul piano industriale 2022-2024
Per Generali due sono stati i temi chiave che hanno dominato la scena sul finire del 2021 e che hanno richiamato l'attenzione di varie banche d'affari, i cui analisti si sono espressi in maniera diversa sul titolo.
L'evento clou a dicembre è stato la presentazione del nuovo piano industriale 2022-2024, basato su tre pilastri strategici: perseguire una crescita sostenibile, migliorare il profilo degli utili e guidare l'innovazione.
Nel business plan sono contenute anche alcune novità in merito alla politica dei dividendi, visto che è previsto un aumento della cedola nel triennio di riferimento.
Generali: Equita e Mediobanca caute dopo il business plan
Gli analisti di Equita SIM parlano di una remunerazione degli azionisti leggermente superiore alle loro aspettative con riferimento al dividendo, segnalando che il piano di buy-back contemplato nel piano strategico non è incluso nelle loro stime.
Per la SIM milanese gli obiettivi del business plan sono credibili e in continuità con l'approccio strategico adottato da Generali.
Gli analisti hanno così deciso di mettere mano alle stime di eps che sono state alzate del 7% con riferimento al triennio 2022-2024.
Questo ha portato ad incrementare il prezzo obiettivo del 6% a 20,7 euro, con un rating "hold" invariato.
Si sono mossi nella stessa direzione i colleghi di Mediobanca Securities che mantengono una view cauta su Generali
La raccomandazione "neutral" infatti è stata reiterata, con un target price aumentato da 19,3 a 20 euro, mossa che segue anche in questo caso un ritocco delle stime di eps per il 2022 e il 2023 in seguito al nuovo piano industriale.
Generali: diverse conferme bullish
Alla prudenza di Mediobanca e di Equita SIM si affiancano i giudizi bullish espressi da diverse banche d'affari.
Berenberg ha un rating "buy" su Generali, con un fair value a 22,7 euro, ritenendo che il nuovo piano offrirà un supporto al titolo anche nel caso in cui dovesse scemare l'appeal speculativo visto nei mesi scorsi.
A consigliare l'acquisto del titolo è anche Kepler Cheuvreux che ha un rating "buy", con un prezzo obiettivo ritoccato leggermente da 21 a 21,5 euro, complice un aumento delle stime di eps alla luce del nuovo piano industriale, caratterizzato da target e dividendi superiori alle previsioni.
Nel coro degli ottimisti troviamo anche Citi che invita ad acquistare Generali, con un target price a 21,2 euro.
Gli analisti richiamano l'attenzione sui dividendi in linea con le attese e sull'incoraggiante piano di riacquisto di azioni proprie da 500 milioni di euro.
Ad apprezzare il business plan della compagnia triestina è anche Bank of America, che definisce positiva la continuità rispetto ai precedenti piani del gruppo.
Generali: Del Vecchio e Caltagirone in azione in vista dell’assemblea
Indubbiamente la presentazione del nuovo piano strategico ha dominato la scena da metà dicembre in poi, ma nell'ultimo mese del 2021 un altro tema chiave è stato quello relativo allo shopping dei pattisti che sono in manovra su Generali in vista dell'assemblea di fine aprile prossimo, quando si andrà a definire la nuova governance della compagnia assicurativa.
Poco prima di fine dicembre, dagli internal dealing di Borsa Italiana si è appreso che Delfin, la holding di Leonardo Del Vecchio, ha acquistato ancora azioni Generali e precisamente 1,7 milioni tra il 22 e il 23 dicembre 2021, salendo così al 6,618% del capitale.
Sempre a dicembre, e precisamente il 21 e il 22, anche Francesco Gaetano Caltagirone ha acquistato azioni Generali.
Lo shopping ha riguardato 130mila titoli e ha avuto come effetto l'incremento della quota di Caltagirone a quasi l'8% del capitale.
Il patto parasociale con Delfin e Fondazione Crt si attesta a poco più del 16% e si prepara a far sentire la sua voce in occasione dell'assemblea di generali in agenda a fine aprile 2022.
Generali al vaglio di Intesa Sanpaolo
Secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo, l'attenzione del mercato è focalizzata proprio sulle mosse del patto parasociale, per capire in che modo cercherà di arginare e contrastare l'attuale gestione di Generali, oggetto di non poche critiche.
In attesa di novità su questo fronte, gli esperti di Intesa Sanpaolo mantengono fermo il rating "add" sul titolo, con un fair value a 20,5 euro.
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