Amazon non ha certo bisogno di presentazioni, visto che negli ultimi anni ha segnato l’era dell’e-commerce e ha raggiunto performance azionarie importanti. Come è andato il 2021? Cosa ci dobbiamo aspettare nel 2022 da Amazon?
Amazon consolida nel 2021 dopo un 2020 scoppiettante
Il marchio è diventato sempre più famoso, con un'impennata decisiva nel 2020, quando lo scoppio della pandemia da Covid-19 ha dato una grande spinta ad Amazon.
Il sito della società statunitense fondata quasi 30 anni da Jeff Bezos, è stato letteralmente preso d'assalto, con un forte aumento degli ordini online, complici i vari lockdown imposti in quasi tutti i Paesi del mondo.
Non stupisce che nel 2020 Amazon abbia regalato una brillante performance, mettendo a segno uno spettacolare rialzo del 76,26%, con una evidente forza relativa rispetto al Nasdaq Composite che nello stesso periodo di riferimento si è accontentato di un progresso più contenuto del 43,6%.
Dopo la folle corsa dell'anno precedente, nel 2021 Amazon ha tirato un po' il fiato, rimanendo sostanzialmente al palo.
Le quotazioni del titolo hanno segnato un misero rialzo del 2,38%, con una performance ben lontana da quella del Nasdaq Composite che invece lo scorso anno ha messo a segno un progresso del 21,39%.
Amazon: nel 2021 il nuovo top storico e il cambio del CEO
Nel 2021 ci sono stati in ogni caso degli eventi importanti da segnalare per Amazon, a partire dal nuovo massimo storico toccato il 13 luglio a 3.773,08 dollari.
Da questo record il titolo ha ripiegato, scendendo ad ottobre fin sotto i 3.200 dollari, per poi rimbalzare con vigore a novembre in direzione dei 3.700 dollari.
Le vendite però sono tornate a dominare la scena nell'ultima parte dell'anno, con una chiusura a 3.334,34 dollari.
Tra gli eventi chiave del 2021, oltre al nuovo massimo storico segnato a luglio, c'è da evidenziare l'importante cambio al vertice annunciato a inizio febbraio scorso.
In occasione della presentazione dei conti del quarto trimestre 2020, il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, ha annunciato che avrebbe lasciato la carica di CEO nel terzo trimestre del 2021.
A inizio luglio 2021 è diventato così effettivo il cambio di poltrona che al posto di Bezos ha visto arrivare Andrew Jassy, in precedenza alla guida della divisione Web Services del gruppo.
Amazon: maxi multa in Italia per oltre 1,1 miliardi di euro
Un altro evento hot dello scorso anno, risalente a dicembre, è la mega multa inflitta dall'Antitrust italiana che ha condannato il big dell'high-tech USA a pagare oltre 1,128 miliardi di euro per abuso di posizione dominante.
Nel dettaglio, alcune società di Amazon, e in particolare Amazon Europe Core, Amazon Services Europe, Amazon EU, Amazon Italia Services e Amazon Italia Logistica, sono state multate per violazione dell'art. 102 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea.
Ad Amazon è stato contestato il fatto di aver favorito il proprio servizio di logistica, denominato Logistica di Amazon, "FBA", presso i venditori attivi sulla piattaforma Amazon.it ai danni degli operatori concorrenti in tale mercato e di rafforzare così la propria posizione dominante.
La maxi multa dell'Antitrust italiana non ha avuto alcun impatto sulla quotazione del titolo a Wall Street, ma ha portato Standard Ethics a rivedere il corporate rating di Amazon, con una bocciatura da "E+" a "E".
Amazon: per Guggenheim è buy con target a 4.300 dollari
Le cattive notizie arrivate nelle ultime settimane non devono tuttavia scoraggiare gli investitori più del dovuto, visto che le prospettive per Amazon sono ancora improntate all'ottimismo stando ai giudizi espressi da diversi analisti.
Di recente, Seth Sigman di Guggenheim ha avviato la copertura sul titolo con una raccomandazione "buy" e un prezzo obiettivo a 4.300 dollari, valore che offre un margine di potenziale upside di quasi il 30% rispetto alla quotazione registrata in chiusura del 2021.
Guggenheim ritiene all'inizio del 2022 o al più tardi verso la metà dell'anno possa esserci un rilevante punto di svolta in positivo per Amazon.
Il gruppo dovrebbe riscattarsi dalla debolezza dei risultati registrato nel 2021, basti pensare alla delusione dei conti diffusi a fine ottobre.
Amazon nel terzo trimestre dell'ultimo esercizio fiscale ha riportato un netto calo degli utili, a fronte di una crescita dei ricavi che sono saliti però meno delle attese degli analisti e della stessa guidance fornita dalla società.
Amazon: anche per Goldman Sachs è da comprare
A puntare senza indugio su Amazon è anche Goldman Sachs che invita ad acquistare il titolo, con un target price a 4.100 dollari, indicandolo come loro prima scelta per il 2022.
La banca americana ritiene che il colosso tech sia un buon affare malgrado alcuni venti contrari, quali ad esempio l'aumento dei salari, che contribuiscono a rendere più costosa l'attività di e-commerce per le aziende.
Amazon: atteso il riscatto nel 2022
Secondo Brian White, analista di Monness Crespi Hardt, Amazon è un titolo che merita una raccomandazione "buy", con un fair value a 4.500 dollari.
Diversi i motivi per cui White vede un 2022 all'insegna del riscatto, segnalando in primis che con la riapertura dell'economia, Amazon sarà uno dei maggiori beneficiari di una trasformazione digitale accelerata.
A ciò si aggiunga che l'attuale redditività del gruppo è molto bassa rispetto al suo potenziale di lungo termine.
Un altro motivo per cui puntare su Amazon è dato dalla previsione di una rilevante crescita degli utili.
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