Nel mondo della finanza, le azioni sono documenti rappresentativi di quote di pari valore del capitale di una società.
Tradotto in altri termini, l'azione è l'unità minima in cui è il diviso il capitale delle società per azioni, in accomandita per azioni, di società cooperative o a responsabilità limitata.
In sostanza, chi acquista un'azione si trova a possedere una parte della società che l'ha emessa.
Diverse sono le caratteristiche in base alle quali si possono distinguere le azioni e tra le altre segnaliamo in particolare la distinzione tra azioni quotate e non quotate.
Tra queste due tipologie di azioni ci sono delle grandi differenze che è bene conoscere per meglio comprendere quali possano essere le migliori.
Come è facile intuire dalla definizione stessa, le azioni quotate sono quelle emesse da società quotate sui mercati regolamentati, mentre le azioni non quotate sono riferite a società non quotate alla Borsa dei valori.
Azioni quotate e non quotate: la proprietà
Le azioni quotate e non quotate possono entrambe fare ricorso al mercato del capitale di rischio, con una netta differenza tra le due tipologie.
Le azioni quotate hanno una proprietà maggiormente diffusa, visto che il capitale della società cui si riferiscono è nelle mani di grandi azionisti, spesso investitori istituzionali, ma anche di un numero più o meno rilevante di piccoli risparmiatori che acquistano i titoli in ottica di investimento.
Per le azioni non quotate invece la proprietà è solitamente meno parcellizzata, visto che il controllo della società è nelle mani di un ristretto nucleo di azionisti che spesso coincidono con i fondatori o con la famiglia da cui è nata l'azienda.
Azioni quotate e non quotate: liquidità e scambio
Un altro grande fattore che differenzia le azioni quotate da quelle non quotate riguarda la liquidità e lo scambio dei titoli azionari.
Le azioni quotate sono caratterizzate da notevole liquidità e in qualsiasi momento possono essere negoziate sul mercato di riferimento.
Chi possiede queste azioni avrà la possibilità di comprare e vendere e avere sempre la certezza di trovare una controparte, concludendo l'operazione in un lasso di tempo alquanto breve.
Per le azioni non quotate il discorso cambia, visto che gli scambi delle stesse avvengono al di fuori del circuito di Borsa ufficiale.
Non sempre è facile trovare una controparte per portare a termine la transazione e quindi si rischia di vedere dilatarsi e non poco i tempi di investimento.
Si pensi ad esempio alle azioni di banche non quotate che possono essere scambiate al di fuori dei mercati non regolamentati, nel quali si può comprare o vendere solo in presenza di una proposta di vendita o o di acquisto ricevuta dall'intermediario.
In generale per le azioni non quotate è molto più difficoltoso il trasferimento della proprietà da un socio-azionista ad un altro.
Azioni quotate e non quotate: il nodo della valutazione
Un elemento rilevante che crea una grande distanza tra le azioni quotate e non quotate è quello della valutazione.
Nel caso di un titolo azionario di una società presente su un listino di Borsa, è facile individuare il valore quotidianamente si registra sul mercato.
In estrema sintesi, il prezzo di un'azione è frutto di una serie di fattori, tra cui i fondamentali della società, le attese del mercato sulle prospettive della società e la componente di rischio, alta o bassa, che gli operatori riconoscono ad un dato titolo.
Le azioni non quotate non hanno un prezzo di mercato al quale fare riferimento e la valutazione delle stesse rischia di apparire meno chiara.
In linea teorica il prezzo di un'azione dovrebbe riflettere lo stato di salute della società emittente, con particolare riferimento al suo flusso di cassa, ossia alle risorse finanziarie effettivamente disponibili.
Spesso la certificazione di questi valori avviene da parte di società che sono incaricate dalla stessa azienda oggetto di valutazione ed è facile intuire il potenziale rischio di una scarsa trasparenza e oggettività per via di eventuali conflitti di interessi.
Azioni quotate e non quotate: obblighi informativi e norme regolamentari
Le azioni di società quotate devono fare i conti con una serie di norme e regole da seguire con scrupolo, visto il faro sempre accesso delle autorità che vigilano per assicurare il rispetto delle leggi e dei regolamenti previsti.
Le azioni non quotate, invece, possono godere di un regime meno "asfissiante", in quanto in questo caso le regole sono meno rigide, sono previsti meno obblighi di informazione e comunicazione da parte della società emittente.
Azioni quotate da preferire alle non quotate
Dall'analisi realizzata fino ad ora, è facile intuire che le azioni quotate siano "migliori" di quelle non quotate per diversi motivi.
Le azioni quotate sono più liquide e facilmente negoziabili, offrono una valutazione più chiara e vantano una maggiore trasparenza nei confronti dell'investitore che ha più elementi a disposizione per effettuare con maggiore consapevolezza la sua scelta di investimento.
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