Investire in azioni non si può certo improvvisare e chi avvicina il mondo della Borsa senza un minimo di preparazione di base, è condannato inesorabilmente ad andare incontro a sorprese anche molto brutte.
Come è noto, l'investimento in azioni può comportare perdite molto pesanti, con il rischio di una riduzione del capitale anche ben superiore al 90%.
Facile comprendere che nel momento in cui si decide di investire in Borsa, o ci si affida ad un professionista, oppure, nel caso dei fai-da-te, sarà cruciale conoscere in maniera più o meno approfondita i fattori chiave che muovono il prezzo di un'azione.
Prima di acquistare un titolo in Borsa, sarà importante capire se l'azione scelta è quella giusta o meno.
Come scegliere al meglio un titolo azionario?
Premesso che non è facile individuare le azioni migliori su cui puntare (del resto se lo fosse, saremmo tutti più ricchi!), è bene sapere che ci sono diversi criteri di valutazione.
Diversi indicatori infatti permettono di capire se un'azione è più o meno interessante, se è sottovalutata o sovraquotata, se offre o meno un buon rendimento e così via.
Azioni in Borsa: che cos'è il P/E
Un indicatore che permette di valutare un'azione è il P/E, ossia il price/earnings, che tradotto letteralmente equivale a prezzo/utili.
Si tratta del rapporto tra la capitalizzazione di mercato di una società, che equivale al prezzo di Borsa, e l'utile della stessa.
Il P/E indica quante volte è pagato l'utile di bilancio in Borsa ed è solitamente indicato da un numero superiore all'unità.
Se ad esempio il P/E è pari a 18, significa che l'azione "costa" 18 volte gli utili o che sta scontando 18 anni di utili allo stesso livello.
Il rapporto prezzo-utile fornisce una prima indicazione di massima sulla valutazione dell'azione, considerando che valori tendenzialmente bassi esprimono una sottovalutazione del titolo e viceversa.
Azioni in Borsa: cosa misura il P/B
Un altro multiplo a cui fare riferimento nella valutazione di un'azione è il P/B, ossia il price/Book value.
Tradotto in italiano si tratta del rapporto tra la quotazione di Borsa e il patrimonio netto della società.
Quando il valore del P/E è inferiore a 1, di solito indica che il titolo è sottovalutato, visto che in tal caso la capitalizzazione della società è più bassa del valore di libro.
Il multiplo Price/Book value è utile per fare un confronto tra aziende dello stesso settore e i particolare per le attività ad elevato contenuto patrimoniale, come ad esempio le banche e le assicurazioni.
In questi casi il P/B è spesso affiancato da un altro indicatore chiamato Roe.
Azioni in Borsa: quando è utile affidarsi al ROE
Il ROE, in inglese return on equity, è un indicatore di redditività di bilancio che esprime il rapporto tra l'utile netto e il patrimonio netto di una società.
Il ROE è utilizzato per verificare il tasso di remunerazione del capitale di rischio che può materializzarsi tramite la distribuzione crescenti di dividendo o per via della creazione di valore che porta ad un aumento del prezzo del titolo azionario nel corso del tempo.
Ai fini della valutazione di un'azione, è bene sapere che un ROE alto rende più appetibile l'investimento rispetto ad uno basso.
Azioni in Borsa: cosa indica il ROI
Quando si parla di ROE, capita spesso di sentire anche il termine ROI, dall'inglese return on investment, ossia ritorno sull'investimento.
Il ROI è l'indice di redditività del capitale investito, ossia un indice di bilancio dato dal rapporto tra il risultato operativo e il capitale investito netto.
Come nel caso del ROE, anche un ROI alto è da preferire ad uno basso ai fini della valutazione di un titolo azionario.
Azioni in Borsa: l'importanza del dividend yield
Uno dei criteri presi spesso in esame da un investitore nella valutazione di un titolo azionario è il dividend yield.
Si tratta del rendimento del dividendo che corrisponde al rapporto tra la cedola e il prezzo di Borsa dell'azione.
Il titolo che stacca un dividendo, rispetto ad uno che non paga alcuna cedola, offre all'investitore un valore aggiunto, perchè al guadagno potenziale legato alla quotazione di Borsa, si affianca quello "sicuro" derivante dagli utili che la società decide di distribuire ai suoi azionisti.
Quanto più una società produce utili e quanto più li retrocede agli azionisti, tanto più sarà allettante perchè questo sarà sinonimo di crescita e si buona salute.
L'azienda che paga dividendi in maniera costante nel tempo, vanta di solito un basso indebitamento e un solido bilancio con i principali indicatori in crescita.
Parlando del rendimento del dividendo, è inutile dire che più alto sarà e maggiore sarà il guadagno che otterrà l'azionista.
È bene in ogni caso evidenziare che non sempre un dividend yield elevato è un fattore positivo.
A volte può accadere che la cedola di un'azione sia molto generosa perchè magari la quotazione in Borsa del titolo è bassa e sarà bene indagare quali siano i motivi di ciò.
In altri casi il rendimento elevato di un dividendo è riconducibile ad un payout troppo alto, ossia a pagamenti "esagerati" in relazione agli utili effettivamente prodotti.
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