Wall Street ha compensato la extrasistole del 18 dicembre

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 30/12/2024 10:10

Recuperata la perdita favorita da una comunicazione non del tutto lineare e coerente da parte della Federal Reserve, il mercato azionario si congeda dagli investitori con una performance senza precedenti nel Dopoguerra. Eppure non tutti festeggiano.

Come da auspici, il mercato azionario deve aver ottenuto i chiarimenti esatti da Powell. Obiettivamente la comunicazione prodotta dalla Federal Reserve nelle ultime settimane non è risultata del tutto coerente: se in occasione del FOMC di novembre, il governatore della banca centrale americana era perentorio nel precisare che «noi non scommettiamo, non speculiamo e non assumiamo», ponendo una ferma enfasi sulla data dependency; in occasione della riunione dell’altra settimana il banchiere centrale ammetteva che alcuni esponenti del direttorio avessero iniziato ad incorporare nelle loro proiezioni i potenziali effetti delle politiche che saranno probabilmente adottate dalla prossima amministrazione USA.

Per cui con una certa leggerezza dalla dipendenza rigorosa dai dati macro che quotidianamente sopraggiungono, si passava – anzi, si tornava – alla forward guidance. Intendiamoci: nessuno delle due strategie è malvagia, purché se ne persegua una, con coerenza. In caso contrario, il mercato mal digerisce e sperimenta bruschi aggiustamenti come quello del 18 dicembre.
Wall Street ha impiegato tutti i giorni successivi a correggere quel battito anomalo, quella extrasistole finanziaria. Un adattamento imposto dai tempi porterebbe a concludere che si scende talvolta con l'ascensore, ma poi in borsa inevitabilmente si risale sempre, seppur per le scale. Con la seduta pre-natalizia, l’aggiustamento è risultato pressoché definitivo. Meglio, però, la prossima volta...

Conforta questo avvio con il piede giusto della finestra stagionale del Santa Claus Rally, accreditata di una performance media del +1.3%; e perlopiù rilevante soprattutto quando non si manifesta. All’opposto una performance superiore al punto percentuale in occasione della prima seduta (24/12, nel nostro caso) ha sempre preannunciato un saldo benigno nei 7 episodi storici riscontrati: in media, del +3.3%.
Così, Wall Street si avvia a chiudere brillantemente il 2024, con un saldo del +26.6%, senza considerare i dividendi. È la performance migliore dal 1950 ad oggi in occasione di un anno elettorale.

Un risultato ottenuto con una linearità esaltante, per chi ne ha beneficiato, e deprimente per chi è rimasto a guardare: soltanto in un mese lo S&P500 ha conseguito una perdita degna di nota. Anche in questo caso abbiamo riscritto la storia: è soltanto l’ottava volta che la borsa americana perde più dell’un percento in un solo mese dell’anno solare (aprile, nel 2024).
Eppure, nonostante questi risultati, il sentiment degli investitori rimane orientato negativamente. Con l’indice azionario americano che sollecita di nuovo i massimi assoluti, il Fear&Greed si colloca a non più del 35%: in pieno Fear, stando alla teoria. Ma di quanto ancora deve salire il mercato, prima che questo pessimismo sia spazzato via?

di Gaetano Evangelista - www.ageitalia.net

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