Uno sconto troppo allettante per essere trascurato

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 28/12/2020 09:44

Ad agosto si è profilata una probabilità dell'84% di godere di un quarto trimestre all'insegna del rialzo sui mercati azionari. Ancora una volta l'analisi quantitativa ha fornito un indubbio vantaggio agli investitori. Adesso si lavora alle prospettive per il 2021.

Mantenendo le promesse della vigilia, Wall Street recupera immediatamente il ripiegamento della prima e finora unica settimana negativa di dicembre, mettendo a segno un rialzo per due settimane di fila; e portandosi ad un passo dal conseguimento di un nuovo massimo storico.
Un tema, quello dell’immediato recupero, che trova eco anche in Europa: dove l’apertura pesante di una settimana fa incoraggia il denaro rimasto ai margini del listino. Uno sconto del 4% è occasione da non perdere: d’altro canto, apertura così depresse sono sempre state immediatamente seguite quest'anno da repentine ripartenze degli indici azionari europei: si sia trattato di DAX o di Eurostoxx50.
Non ha fatto eccezione Piazza Affari, riuscita a chiudere la settimana breve con il segno positivo, nonostante l’inizio orrendo. Con un saldo del 16%, l’indice FTSE MIB risulta l’ottavo per performance nel G25; il secondo, fra i listini occidentali dopo la Spagna. Wall Street, per una volta, insegue.
Lo S&P500 si accinge a chiudere questo quarto trimestre con un risultato a doppia cifra percentuale. Una performance tanto brillante quanto prevedibile, che affonda le sue radici nell’encomiabile andamento di questa estate: ad agosto, quando l’indice conseguì un nuovo massimo storico in un periodo altrimenti storicamente “impegnativo”, sul Rapporto Giornaliero sottolineammo con convinzione come una simile circostanza avesse favorito un quarto trimestre all’insegna del rialzo in ben 16 dei 19 episodi precedentemente registrati dal 1950 ad oggi. Una probabilità dell'84% di cui abbiamo felicemente approfittato.
Senza dubbio l’analisi quantitativa (e qualitativa: volume ed ampiezza di mercato) ci ha fornito un indubbio aiuto nel decifrare ed anticipare le tendenze in un anno tanto drammatico per i noti eventi esogeni, quanto gratificante per gli investimenti.
La differenza sostanziale rispetto ad un inizio dell’anno analogamente brillante, sta nei protagonisti del rialzo. Se nel primo bimestre si rilevava come l’unico modo per guadagnare fosse quello di puntare su società arcipopolari come l’arcipelago del FANG; oggi la partecipazione al rialzo è diffusa e corale. Primeggiano le small cap, ma salgono un po’ tutti: non si assiste al restringimento della partecipazione che tipicamente anticipa i massimi di mercato di una certa rilevanza.
Prendiamo un indice ampio come il NYSE Composite: spesso additato come prova di un mercato altrimenti elitario e per questo vulnerabile, l’indice in esame è salito questo mese a nuovi massimi storici, confermando i più popolari S&P, Dow e Nasdaq. Il rapporto di oggi permette di evidenziare la rilevanza della soglia ora raggiunta, e gli obiettivi conseguibili in caso di superamento di questo sottile diaframma.

Articolo a cura di Gaetano Evangelista
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