Una rara sequenza di candele bianche sullo S&P500

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 09/02/2023 10:06

I settori in uptrend della borsa americana sono oltre il 90% del totale. Erano un decimo ad ottobre: un ribaltamento di condizione impressionante, già sperimentato altre volte nel passato. Con effetti di lungo periodo ben codificati dalla statistica.
 

All’Economic Club di Washington, Jerome Powell ha confermato le parole espresse dal presidente della Fed di Atlanta Bostic l’altroieri: l’inflazione è in ripiegamento ma resta lontana dagli obiettivi, con il mercato del lavoro che mette in seria discussione il tentativo in atto di spingere il tasso di crescita dell’economia americana sotto il ritmo potenziale.
Tradotto, questo produce un clamoroso riallineamento del mercato alle prescrizioni dei “puntini” della Fed: il Terminal rate è visto ora al 5.12%, con un picco da raggiungersi non prima di agosto. Scontato il rincaro di marzo, il mercato a termine prezza una probabilità del 69% di ulteriore intervento a maggio, dal 30% del NFP Day di venerdì.
Gli investitori hanno reagito con un certo nervosismo alle dichiarazioni del Chairman della Fed, prima che la lucidità prevalesse. Wall Street ha chiuso in ampio progresso, evidenziando una capacità di reazione che di certo non si manifesterebbe se il mercato fosse ribassista. 

Con la seduta di ieri lo SPY, il popolare ETF sullo S&P500, ha inanellato un guadagno da apertura a chiusura in ben 12 delle ultime 13 sedute. Una prova di forza tanto evidente quanto rara: la capacità di produrre “candele bianche” in simile sequenza è prerogativa dei bull market, o perlomeno non si registra mai nei bear market. Il Rapporto Giornaliero di oggi chiarisce cosa sia lecito aspettarsi per i prossimi mesi, dopo questo raro setup.
Dall’inizio dell’anno chi avesse comprato in apertura di seduta, liquidando a fine giornata, avrebbe portato a casa un guadagno dell’8%, che coincide di fatto con la performance messa a segno dallo S&P500 nel 2023. Ribaltata la tendenza storica che vede produrre tutti i guadagni nell’overnight.

Dopo aver bruciato quasi 11 trilioni di dollari di capitalizzazione, la borsa USA ha recuperato in poco più di cinque settimane ben 2.9 trilioni di dollari. Sette società hanno ciascuna riconquistato 100 miliardi di dollari in valore: Apple, Tesla, Amazon, Alphabet, Meta, Nvidia e Microsoft.
Ma è l’intero listino americano a evidenziare un’ottima cera, con l’82% delle società dello S&P500 che quota sopra la media mobile a 200 giorni, e con più del 90% dei settori in analoga posizione. Venendo da una condizione di ampiezza diametralmente opposta (meno del 10% in autunno), questa sostanziale coralità fornisce ulteriori argomentazioni a supporto del punto precedente.
 

Di Gaetano Evangelista
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