Una prolungata siccità ribassista: non sarà forse troppo?

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 15/09/2021 12:11

Da quasi un anno le borse non consegnano una correzione anche soltanto del 5% da massimo a minimo. I Tori argomentano che una simile resilienza conduca ad ulteriori progressi; gli Orsi al contrario aumentano le scommesse, confidando in un'inversione anche violenta. Chi ha ragione?

Seduta dai due volti per i mercati che osserviamo con maggiore regolarità. Piazza Affari sale per il secondo giorno di fila, portandosi a stretto ridosso della resistenza giornaliera. Fin qui si è trattato di un rally correttivo; sopra i massimi di ieri il tentativo di recupero guadagnerebbe credibilità.
Al contrario Wall Street innesta la retromarcia, sollecitando ancora una volta l’orbita della media mobile a 50 giorni. Come rilevato nel Rapporto Giornaliero di ieri, questo prevedibile declino raggiunge una finestra ciclica che da inizio anno intercetta punti di svolta del mercato: minimi, tipicamente.
Una reazione da parte della borsa americana permetterebbe oltretutto di mantenere in piedi un sostegno dinamico di più ampio respiro. Il rapporto di oggi evidenzia le sollecitazioni di questo argine nei mesi più recenti, ma anche dall’inizio del 2020. Una penetrazione marginale e soprattutto estemporanea può essere tollerata, a patto che si manifesti una reazione piuttosto immediata. Anche a marzo questa speciale media mobile fu abbattuta, salvo sperimentarsi un colpo di reni soltanto 24 ore dopo.

La stagionalità è a favore. Come rilevato alcuni giorni fa, notoriamente il mese di settembre è impegnativo per gli investitori; ma la settimana di scadenze tecniche trimestrali rivela un orientamento benigno – lo S&P500 essendo salito in 20 degli ultimi 30 anni; in particolare dopo le prime due sedute.

Comprensibilmente i ribassisti sperano che la sequenza negativa che ha caratterizzato l’inizio di questo mese abbia un seguito, e che finalmente si consegua uno storno di almeno il 5% che manca da quasi un anno. Tuttavia, come già rilevato l’altroieri, in simili circostanza si può confidare in un seguito perlopiù laterale dopo quattro settimane; ma a tre mesi di distanza lo S&P500 è salito nel 74% dei casi.
Per tutto il primo semestre lo S&P500 non ha concesso ai malcapitati ribassisti lo straccio di un ripiegamento minimale. Questo fenomeno dal Dopoguerra ad oggi si è manifestato in altre 14 occasioni. Sempre nel rapporto di oggi esaminiamo cosa è lecito aspettarsi, nel secondo semestre, in termini di performance medie e probabilità di successo. Una informazione decisiva per affrontare i mercati nei prossimi mesi.

Articolo a cura di Gaetano Evangelista
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