Un aggiustamento di mercato indolore per gli investitori

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 26/05/2021 13:00

Mentre gli indici generali consolidano lateralmente, i settori più surriscaldati, appannaggio di una minoranza di investitori; conoscono un corposo ridimensionamento. Fino a raggiungere, in alcuni casi, i supporti di lungo periodo dai quali puntualmente ripartire.

Dopo un inizio promettente, una neanche tanto penetrante corrente di vendite induce sugli indici un ripiegamento, con conseguenti chiusure neutre quando non marginalmente negative. Ciononostante, permane la sensazione che gli argini, sollecitati una settimana fa, possano ancora reggere il mercato: complessivamente questa primavera sta fornendo il galleggiamento calendarizzato da tempo, e persiste la possibilità di ulteriori (marginali) miglioramenti, prima di un ripiegamento più profondo che però allo stato attuale non sembra preoccupare più di tanto.

Le autorità si affrettano a gettare acqua sul fuoco. Ieri il vicegovernatore della Fed Clarida ha rimarcato che il mercato del lavoro, focus principale dalla scorsa estate delle attenzioni della banca centrale americana, manifesta ancora delle incertezze che rendono cogente una politica monetaria accomodante. Ciò ha indotto il vistoso calo dei rendimenti obbligazionari e delle aspettative di inflazione.
Il disimpegno si manifesta soprattutto nei settori risultanti più scottanti: i cereali cedono a doppia cifra percentuale dai massimi, mentre il legname da costruzione accoglie con disappunto gli ultimi dati provenienti dal settore edile.

Paradossalmente, chi ha avviato per primo l’aggiustamento trova ora le condizioni per la reazione: l’Innovation Fund ETF (ARKK), benchmark della preferenza per il rischio degli investitori più spregiudicati, è risalito di quasi il 14% dal minimo del 13 maggio, sollecitando dal basso la media mobile a 200 giorni. Come per gli strumenti replicanti le energie rinnovabili, questo colpo di reni si è manifestato immediatamente dopo il raggiungimento del long stop mensile: una opportunità troppo ghiotta per essere trascurata...

Il trading range dunque verosimilmente nei prossimi giorni conoscerà la sollecitazione dei suoi confini superiori, con la prossima scadenza ciclica del Delta System dunque destinata ad intercettare un massimo. Una conferma giunge dall’esame volumetrico: venerdì gli scambi sulle società del paniere dello S&P500 sono scesi ai livelli più bassi degli ultimi tre mesi. Con l’indice a ridosso dei massimi, ciò nel passato ha comportato l’elevata probabilità di un nuovo, ulteriore massimo entro le due settimane successive.

Sarà interessante verificare se nel frattempo le resistenze, che fino ad ora hanno contenuto i mercati, reggeranno al prossimo assalto. Vale in modo particolare per i listini europei, con lo Stoxx600 sempre alle prese con la barriera situata fra 440 e 450 punti. Una proiezione di notevole eleganza teorica che finora ha contenuto la spinta rialzista; senza però indurre alcuna opposta reazione.

Articolo a cura di Gaetano Evangelista
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