Tutto ora dipenderà dalla Bessenomics

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 28/01/2025 13:28

Al momento ben 10 dei primi trenta mercati al mondo per capitalizzazione, si collocano sui massimi storici o ad immediato ridosso di essi. Fra mercoledì e giovedì apprenderemo i profitti dei colossi Tech americani, sotto pressione per il dilagare della sorpresa DeepSeek.

La performance di Wall Street della settimana passata, risulta un sospiro di sollievo per lo scorrere della prima settimana di complessive 208 che terranno sulle spine gli investitori, dando da fare ai direttori di giornale.
Il mercato azionario ha apprezzato finora gli elementi positivi, dai tagli alle imposte alla deregolamentazione, minimizzando quelli negativi, pur dalla evidente portata inflazionistica; e sorvolando sulle uscite scomposte: come quella recente del nuovo inquilino della Casa Bianca, che asserisce di conoscere i tassi di interesse molto meglio del governatore della Fed.
Ad ogni modo lo S&P500 è salito giovedì ad un nuovo massimo storico, estendendo a 27 i mesi di anzianità di questo bull market ciclico. In pratica, la metà della durata mediana dei bull market postbellici. Questo però non esclude la possibilità di aggiustamenti e di delusioni nei prossimi dodici mesi, come anticipato nel nostro 2025 Yearly Outlook.

La buona notizia è che il resto del mondo non resta a guardare. Al momento ben 10 dei primi trenta mercati al mondo per capitalizzazione, si colloca sui massimi storici o ad immediato ridosso di essi. Se Wall Street è la piazza migliore da inizio anno nel G7; globalmente è battuta per performance da Israele, Argentina, Emirati Arabi, Turchia e Colombia.
La settimana che si inaugura oggi sarà di cruciale rilevanza, e non soltanto per la definizione del saldo finale di questo strategico primo mese dell’anno. Si rileva un affollamento di appuntamenti macro, con oltre un quinto delle compagnie dello S&P500 che rilascerà le trimestrali del Q4. Fra mercoledì e giovedì apprenderemo i profitti dei colossi Tech americani, sotto pressione nelle ultime ore per il dilagare della sorpresa DeepSeek.
Finora il beat rate negli USA è stato un ragguardevole 80%, con un sorpresa mediana del 7.3% rispetto agli utili previsti per le 81 società che hanno riportato.

Naturalmente la settimana che inizia oggi ospiterà una riunione del FOMC che non dovrebbe riservare sorprese sul fronte dei tassi di interesse. Stando al mercato a termine, c’è una probabilità del 50% che il policy rate si di nuovo ridotto entro maggio, ma al tempo stesso i future prezzano una non trascurabile probabilità del 27% di aumento del Fed Funds rate nei prossimi dodici mesi. Tutto dipenderà dalla Bessenomics.

Gaetano Evangelista - https://www.ageitalia.net

 

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